Tag Archives: media

Come l’algoritmo sequestrò la democrazia

L’intima conoscenza degli individui ha aperto la porta ad una nuova forma di direzione politica delle società. Breve profilo del Totalitarismo 2.0 …

Claudio Fabián Guevara www.cubahora.cu

Un nuovo paradigma di conoscenza e manipolazione della società emerge dalla formidabile concentrazione di dati e risorse che accumulano le reti informatiche. Le applicazioni interattive, piattaforme di reti sociali, telefonia mobile ed intelligenza artificiale raccolgono, ogni giorno, milioni di dati personali e dominano sempre più la vita della gente. Cinque corporazioni planetarie che affondano le loro radici nel cuore del sistema finanziario mondiale sanno tutto di noi.

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La verità di Cuba contro la manipolazione

Lo stesso giorno in cui è iniziato l’accesso a Internet nei cellulari a Cuba, sono state implementate strategie di “informazione” rese pubbliche, di recente, nei documenti di bilancio per gli anni fiscali 2018 e 2019 dal Board of Governors of US Broadcasting.

Raúl Antonio Capote www.granma.cu

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Battaglia comunicativa: un nuovo scenario nella nostra lunga lotta

P. Santander https://elciervoherido.wordpress.com

Molto si parla, in questi tempi, della “battaglia comunicativa”. Indipendentemente dal fatto che abbiamo una nitida definizione del concetto, è evidente che, in questa fase della dominazione capitalista, la comunicazione svolge un ruolo di prim’ordine.

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Un paese informatizzato, un paese organizzato

Granma offre ai suoi lettori una sintesi del rapporto sul programma di informatizzazione della società a Cuba, presentato alla recente sessione dell’Assemblea Nazionale

Susana Antón – www.granma.cu

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Cuba ha festeggiato con ragione il Giorno dei Diritti Umani

La Maggiore delle Antille ha celebrato il Giorno dei Diritti Umani con passi avanti e conquiste riconosciute a livello mondiale nella salute, educazione, cultura, partecipazione cittadina e rispetto degli strumenti internazionali che guidano questo tema.

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USA: quando le armi non bastano

Raúl Antonio Capote  www.cubadebate.cu

Per vincere la resistenza dei popoli, le armi non sono mai state sufficienti. Alla guerra, alle occupazioni ed alle colonizzazioni, le accompagna, e molte volte le precede, l’imposizione della cultura dell’invasore.

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Bolsonaro, WhatsApp e come arrivare al potere con la menzogna

Rosa Miriam Elizalde https://desbloqueandocuba.com

Gli ingenui che credono nella democrazia digitale hanno dimenticato che l’informazione non scorre nel vuoto, ma in uno spazio politico che è già occupato, organizzato e strutturato in termini di potere. E se qualcuno avesse avuto dei dubbi, c’è il Brasile per confermarlo.

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Trump ed il blocco del cyberspazio cubano

Omar Pérez Salomón http://www.cubadebate.cu/opinion

Da quando è arrivato alla Casa Bianca, nel gennaio 2017, Donald Trump ha continuato la politica aggressiva sviluppata dai successivi governi USA contro Cuba, rafforzando l’uso di un binario che mira a distruggere la Rivoluzione cubana mediante un blocco economico ancor più ferreo se fosse possibile, le pressioni e le minacce provenienti dall’esterno, compresa l’aggressione militare e un secondo binario che oggi prende una maggiore forza con l’obiettivo, come disse Fidel Castro il 26 luglio 1995, “di penetrarci, ammorbidirci, creare tutti i tipi di organizzazioni controrivoluzionarie e destabilizzare il paese, indipendentemente dalle conseguenze”.

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Il capitalismo del XXI secolo: il potere degli psico guerrieri

Raúl Antonio Capote http://www.granma.cu

Alla fine del XX secolo gli stati capitalisti hanno abbandonato importanti aree vitali dell’economia, i servizi, le comunicazioni, ecc. Queste aree sono rimaste nelle mani di grandi conglomerati il ​​cui unico obiettivo è ottenere la maggior quantità di benefici ad ogni costo.

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Venezuela, qualche freccia contro la guerra mediatica

di Geraldina Colotti

Da diverse e titolate parti (vedi per esempio la riflessione di Aram Aharonian “Enfrentar la guerra de quinta generación con arcos y flechas?”) ci si interroga sull’asimmetria dei mezzi a disposizione della comunicazione popolare per smascherare la guerra mediatica e il suo racconto al contrario. Un tema di cui si discute all’interno del PSUV e del IV congresso, che ha dedicato una delle sue sette linee all’organizzazione della solidarietà internazionale. Proponiamo quindi alcune “frecce” per il dibattito.

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L’attentato a Maduro? Solo una messiscena per i fake media

di Francesco Santoianni  https://www.lantidiplomatico.it

L’attentato a Maduro? “È una messinscena!” lo insinuano, oltre a qualche cascame dell’extrasinistra, innumerevoli media mainstream, quali, ad esempio, Rainews, La Stampa, Il Foglio… gli stessi, cioè, che davanti a qualche centinaio di “sospetti” tweet #Mattarelladimettiti (tra i milioni che, nel maggio scorso, venivano prodotti da tutto il web) oggi farneticano di “attentato alla libertà del capo dello Stato”.

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L’era della post-verità o della moltiplicazione delle stesse menzogne?

Campagne mediatiche contro i processi progressisti latinoamericani

Randy Alonso Falcón http://www.cubadebate.cu

II parte

Demonizza, che dà frutti

 

La nuova strategia imperiale per contrastare l’avanzata dei processi progressisti nella regione ed impedire la proiezione politica ed elettorale dei leader popolari, è l’uso delle categorie giudiziarie preparate e modellate con il finanziamento e le università e seminari dell’impero per indirizzare quelli che possono essere un freno alla restaurazione conservatrice e neoliberale in America Latina ed all’ingerenza USA nella regione. In questo perverso cammino, hanno come principali alleati i gruppi mediatici della destra latinoamericana.

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L’era della post-verità o della moltiplicazione delle stesse menzogne?

Campagne mediatiche contro i processi progressisti latinoamericani

Randy Alonso Falcón http://www.cubadebate.cu

I parte

Viviamo tempi d’intensa battaglia di idee, come, già da tempo, Fidel ci ha indicato (1). Se alla fine del secolo scorso ci hanno venduto la ricetta del postmodernismo, come un appello al quietismo, al feroce individualismo, alla fine delle utopie; ora, convertono in termine alla moda la post-verità* (2). I media lo usano ripetutamente e un gruppo di teorici ne discute, ardentemente, il significato e la portata. Il dizionario di Oxford lo ha proclamato come il termine inglese (post-truth) più utilizzato nel 2016. La Reale Accademia di Spagna lo ha santificato nel 2017. Dietro la valanga, si pretende sequestrare, ancora una volta, la vittima più frequente di tutti i conflitti: LA VERITÀ.

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Cubainformacion: linciaggio mediatico

La Sexta e La Razón: lo stesso cane contro Willy Toledo e contro Cuba

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

“Mi piacerebbe che questo signore (…) qualche volta condannasse l’omicidio di omosessuali a Cuba per il fatto di essere omosessuali” (Eduardo Inda, opinionista e direttore dei OK diario).

“A Cuba ci sono ancora omosessuali nelle carceri” (Javier Sardá, showman ed opinionista).

Omosessuali imprigionati, assassinati a Cuba? Vi sembra se ascoltiamo le “vittime”? “La società cubana ha ancora molto da cambiare, ma con riguardo a noi gli omosessuali ed i travestiti, ci sono stati sufficienti progressi e di ciò ringraziamo, prima di tutto, la Rivoluzione, perché ci ha dato il nostro spazio” (1). “È il meglio, perché ci ha dato questa libertà e continuerà a darci la libertà, speriamo”. “Posso solo dire che sono molto felice che nel mio paese si facciano galà (contro l’omofobia) come questo e che si sostenga la gioventù gay” (2). Sono opinioni raccolte da Cubainformación TV, lo scorso maggio, per le strade dell’isola.

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Laboratori di guerra sporca

Gustavo Borges http://misionverdad.com/columnistas

Un milione di persone raggiunte con una falsa informazione e si presta, nella sua dissociazione, a farla correre, diffondere, è un esercito ancora più pericoloso e devastante di quelli addestrati ad invadere i paesi. I suoi alleati più potenti: televisione, radio, stampa, social network, voci, mezze verità, diffamazione, laboratori di guerra sporca e psicologica … e smettiamo qui.

In questa guerra di quarta generazione, il combattimento corpo a corpo è finito per occupare posti secondari quando si tratta di sparare. In questo moderno scontro per rovesciare governi, per strappare, per garantirsi, per appropriarsi delle risorse naturali ed energetiche di altri paesi, queste armi invisibili sono generalmente utilizzate per demoralizzare una popolazione e così smobilitarla per poi avanza su di essa. Se non credi, ‘ti sei arreso. Solo manca che vengano da te e ti prendano a calci in culo.

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