Tag Archives: marco rubio

Gli USA pianificavano un golpe in Venezuela

Mision Verdad – http://aurorasito.altervista.org

Bloomberg pubblicava un articolo su un presunto rapporto giudiziario in cui svelava un’operazione militare coordinata da Stati Uniti e Colombia che doveva essere eseguita da un gruppo di ufficiali venezuelani. Le connessioni del piano fallito, che mirava a rovesciare e perseguire il Presidente Maduro, puntano a María Corina Machado e alla dirigenza di Washington e della Colombia.

Continue reading Gli USA pianificavano un golpe in Venezuela

Share Button

Pence: un altro tour monroista

Ángel Guerra Cabrera  https://lapupilainsomne.wordpress.com

Il terzo tour latinoamericano di Mike Pence, vice presidente USA, è principalmente finalizzato a porre fine al governo costituzionale del Venezuela. Non è un segreto. I portavoce ufficiali USA hanno ribadito che uno degli scopi del periplo è rafforzare l’isolamento di Caracas e già sappiamo come tradurlo. Per la cronaca, il presidente Nicolas Maduro è stato eletto con una percentuale di voti superiore rispetto alla maggior parte dei presidenti del Gruppo di Lima, abominevole coalizione imperialista anti-venezuelana. Un altro obiettivo del viaggio è il tentativo di calmare gli animi nella regione di fronte alla crudele separazione dei figli dei migranti dai loro genitori ed, in generale, alla politica di tolleranza zero, ripudiata a livello internazionale. Ciò che spiega il suo incontro con i presidenti di Honduras, El Salvador e Guatemala, paesi più colpiti dalla misura.

Ma a parte questo tema, l’inviato di Trump ha viaggiato per qualcosa di più che monitorare e rafforzare la cospirazione contro la patria di Bolivar. Non è un caso che la sua prima visita sia stata al governo golpista del Brasile. Lì c’è il massimo interesse di Washington nel mantenere Lula in prigione per impedire, a tutti i costi, che vinca la presidenza nelle elezioni del prossimo anno il candidato di punta. Immaginiamo il contrario: che significherebbe per l’impero un nuovo governo di Lula in Brasile, il prossimo anno, insieme con l’elezione imminente di Andrés Manuel López Obrador in Messico, due giganti geoeconomici e geopolitici, che con con governi popolari, possono inclinare molto i rapporti di forza in America Latina e nei Caraibi verso gli interessi dei popoli.

Questo risultato costituirebbe un vero incubo per Washington dopo l’enorme sforzo che ha realizzato per distruggere, per diverse vie, i governi progressisti e rivoluzionari della regione. Sia mediante colpi di stato contro i presidenti Manuel Zelaya (Honduras), Fernando Lugo (Paraguay) e Dilma Rousseff (Brasile). Più i tentativi falliti di rovesciare Hugo Chavez e Nicolas Maduro in Venezuela dove, in vista del loro fallimenti, il Comando Sud e la CIA sperimentano il golpe “continuo” preludio dell’invasione militare che ha minacciato il presidente Donald Trump. Inoltre, i golpi falliti e la sovversione permanente contro i presidenti Evo Morales e Rafael Correa (questo fino ad adempiere il suo mandato). Senza dimenticare la feroce campagna mediatica e i tentativi sovversivi contro Cristina Fernández de Kirchner, che hanno notevolmente ostacolato il suo esercizio del governo. Il pacchetto, ovviamente, include il rafforzamento del blocco e della sovversione contro Cuba.

Uniamo questo alla decomposizione dei regimi neoliberali, come si apprezza nella gigantesca impopolarità di Temer e quella crescente di Macri, o lo storico progresso della sinistra in Colombia con Gustavo Petro. Ciò, aggiunto alla crescente resistenza in quei paesi ed, in generale, in Nostra America, contro l’espropriazione, la criminalizzazione delle proteste sociali ed il degrado ambientale causati dal neoliberismo.

E’ facile comprendere perché Pence va, ora, al suo terzo tour cospirativo, in aggiunta a quelli che hanno fatto altri funzionari, tra cui l’ex Segretario di Stato Rex Tillerson, che ha confessato la devozione dell’amministrazione Trump per la espansionista dottrina Monroe. Va inoltre sottolineata la febbrile attività golpista ed interventista contro il Venezuela dei legislatori cubano-americani, in particolare Marco Rubio, specie di scudiero anti-latinoamericano di Trump. Allo stesso modo le tattiche della guerra di IV generazione che preparano in Nicaragua, da anni, questo e altri legislatori della stessa mafia. La legge nota come Nica Act, per privare di crediti la patria di Sandino, è principalmente opera della legislatrice di Miami di origine cubana, Ileana Ross-Lehtinen.

In breve, il viaggio del vicepresidente Pence conferma la tenace volontà di Washington di liquidare i governi popolari, attuali e futuri, nella nostra regione. Ancor più quando l’egemonia USA crolla di fronte all’emergere di Cina e Russia e gli sforzi coronati da successo, di queste, per creare una vasta area di cooperazione asiatica e un’unione di paesi opposti all’egemonismo ed alla guerra.

In Nostra America continua la lotta per la democrazia, l’indipendenza e la giustizia sociale, anche se soffriamo retrocessioni, e gli eventi che stiamo vedendo ci indicano che la vittoria sarà dei nostri popoli. Mettitelo in testa, signor Pence.


Pence: otra gira monroísta

Por Ángel Guerra Cabrera

La tercera gira latinoamericana de Mike Pence, vicepresidente de Estados Unidos, está dirigida principalmente a acabar con el gobierno constitucional de Venezuela. No es ningún secreto. Los voceros oficiales estadounidenses han reiterado que uno de los propósitos del periplo es fortalecer el aislamiento de Caracas y ya sabemos cómo traducirlo. Por cierto, el presidente, Nicolás Maduro ha sido electo por un por ciento superior de votos que la mayoría de los mandatarios del Grupo de Lima, deleznable coalición imperialista antivenezolana. Otro objetivo del viaje es el intento de apaciguar los ánimos en la región ante la cruel separación de los niños migrantes de sus padres, y, en general, la política de tolerancia cero, repudiada internacionalmente. Lo que explica su reunión con los presidentes de Honduras, El Salvador y Guatemala, países más afectados por la medida.

Pero aparte de ese tema, el enviado de Trump ha viajado a algo más que supervisar y fortalecer la conspiración contra la patria de Bolívar. No es casual que su primera visita fuera al gobierno golpista de Brasil. Allí existe el máximo interés de Washington en mantener a Lula en la cárcel para impedir a toda costa que gane la presidencia en las elecciones del año próximo el candidato de lejos puntero. Imaginemos el revés que significaría para el imperio un nuevo gobierno de Lula en Brasil el año próximo, unido a la inminente elección de Andrés Manuel López Obrador en México, dos gigantes geoeconómicos y geopolíticos, que con gobiernos populares, pueden inclinar mucho la balanza de poder en América Latina y el Caribe hacia los intereses de los pueblos.

Ese desenlace constituiría una verdadera pesadilla para Washington después del enorme esfuerzo que ha realizado para arrasar por distintas formas con los gobiernos progresistas y revolucionarios de la región. Sea mediante golpes de Estado contra los presidentes Manuel Zelaya(Honduras), Fernando Lugo(Paraguay) y Dilma Rousseff(Brasil). Más los intentos frustrados de derrocar a Hugo Chávez y Nicolás Maduro en Venezuela donde, en vista de sus fracasos, el Comando Sur y la CIA experimentan el golpe “continuado”, preludio de la invasión militar con la que ha amenazado el presidente Donald Trump. Asimismo, los golpes frustrados y la subversión permanente contra los presidentes Evo Morales y Rafael Correa (este hasta cumplir su mandato). Sin olvidar la feroz campaña mediática e intentos subversivos contra Cristina Fernández de Kirchner, que mucho dificultaron su ejercicio del gobierno. El paquete, claro, incluye el reforzamiento del bloqueo y la subversión contra Cuba.

Unamos esto a la descomposición de los regímenes neoliberales, como se aprecia en la gigantesca impopularidad de Temer y la ascendente de Macri, o el histórico avance de la izquierda en Colombia con Gustavo Petro. Ello, sumado a la resistencia cada día mayor en esos países y, en general, nuestra América, contra el despojo, la criminalización de la protesta social y la degradación ambiental ocasionados por el neoliberalismo.

Es fácil comprender por qué Pence va ya por su tercera gira conspirativa, además de las que han hecho otros funcionarios, como el ex secretario de Estado Rex Tillerson, quien confesó la devoción de la administración de Trump por la expansionista Doctrina Monroe. Debe subrayarse también la febril actividad golpista e intervencionista contra Venezuela de los legisladores cubanoestadunidenses, muy especialmente Marco Rubio, especie de escudero antilatinoamericano de Trump. Igualmente, las tácticas de guerra de cuarta generación que prepararon en Nicaragua desde hace años, este y otros legisladores de la misma mafia. La ley conocida como Nica Act, para privar de créditos a la patria de Sandino, es obra principalmente de la legisladora miamense de origen cubano Ileana Ross-Lehtinen.

En resumidas cuentas, el viaje del vicepresidente Pence confirma la tenaz voluntad de Washington de liquidar los actuales y futuros gobiernos populares en nuestra región. Mucho más cuando la hegemonía yanqui se resquebraja ante la emergencia de China y Rusia y los exitosos esfuerzos de estas por crear una gran zona de cooperación asiática y una unión de países opuestos al hegemonismo y a la guerra.

En nuestra América continúa la lucha por la democracia, la independencia y la justicia social, aunque suframos retrocesos, y los acontecimientos que estamos viendo nos indican que la victoria será de nuestros pueblos. Métaselo en la cabeza Mr. Pence.

Share Button

Approvano bilancio per fabbricare la “democrazia” a Cuba

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

Il Congresso USA ha appena approvato un budget milionario destinato a fabbricare “la democrazia” a Cuba e Venezuela, con il quale pagheranno i loro salariati e le campagne stampa, al fine di far credere al mondo che in questi paesi ci sono oppositori “indipendenti” e si “violano” i diritti umani.

Continue reading Approvano bilancio per fabbricare la “democrazia” a Cuba

Share Button

Contro il Venezuela, l’ipocrisia neocoloniale dell’Unione Europea

di Geraldina Colotti

Predicano pace e seminano morte, parlano di dialogo mentre erigono muri. Di nuovo l’Unione Europea nasconde la sua arroganza neocoloniale dietro una retorica – quella del “dialogo tra le parti” – che stride con le decisioni adottate: nuove sanzioni contro 11 rappresentanti e funzionari del governo bolivariano del Venezuela. I 28 stati membri della UE le hanno approvate all’unanimità, sottoscrivendo intenti opposti a quelli che che vorrebbero propagandare.

Continue reading Contro il Venezuela, l’ipocrisia neocoloniale dell’Unione Europea

Share Button

Rubio, Díaz-Balart e Regalado nello shaker anti-cubano

Randy Alonso Falcón http://www.cubadebate.cu

L’industria anti-cubana si congratula con l’amministrazione Trump. Con i favori della Casa Bianca ed incassando la collusione con i peccati dell’inquilino della Sala Ovale, i suoi rappresentanti sono ritornati a riprendere i fili della politica USA verso il nostro paese. E nel frattempo, cercano di aumentare i fondi delle operazioni contro Cuba, da cui estrarre, successivamente, una fetta finanziaria e reddito elettorale.

Continue reading Rubio, Díaz-Balart e Regalado nello shaker anti-cubano

Share Button

La CIA aumenta le azioni contro la Rivoluzione Cubana

Come negli anni ‘60 del  XX secolo, la CIA riprende i suoi piani contro la Rivoluzione cubana, alcuni copiati da quelli che non hanno dato risultati.

Con il nuovo presidente Miguel Díaz-Canel, al fronte dei Consigli di Stato e dei Ministri, la CIA e l’attuale mandatario degli Stati Uniti, intensificano le loro azioni anticubane utilizzando qualsiasi fantoccio appaia nel cammino disposto compiere i loro ordini.

Continue reading La CIA aumenta le azioni contro la Rivoluzione Cubana

Share Button

USA-Cuba, tra il regresso e la volontà di migliori vincoli

Martha Andrés Román http://cubasi.cu/

Un anno dopo la decisione del presidente USA, Donald Trump, di rovesciare gran parte dell’approccio verso Cuba, sono evidenti due realtà: il regresso nei legami e l’interesse di molti settori nel migliorarli.

Entrambi i paesi avevano già vissuto due anni e mezzo di un nuovo corso nei loro legami dopo che i rispettivi governi avevano annunciato l’inizio di un processo di normalizzazione delle relazioni quando, il 16 giugno 2017, il governante (D.Trump) ha annunciato che avrebbe eliminato alcuni dei progressi raggiunti.

Continue reading USA-Cuba, tra il regresso e la volontà di migliori vincoli

Share Button

Marco Rubio offre “aiuto umanitaro”

per lavare il volto del blocco finanziario

http://misionverdad.com

Del “canale umanitario” ed i donativi del sequestrato al sequestratore

Questa tribuna ha prospettato, il 2 maggio scorso, che parte dell’offensiva diplomatica USA veniva dal lato del “canale umanitario”, come aveva lasciato intravedere il rappresentante di Washington all’OSA, Carlos Trujillo, nel promuovere una convocazione del Consiglio Permanente per affrontare questo argomento. Questa considerazione è stata riflessa nella risoluzione dell’Assemblea Generale dell’organizzazione in cui “si sollecita il governo venezuelano a consentire l’ingresso di aiuti umanitari nel paese”, secondo quanto afferma il testo.

Continue reading Marco Rubio offre “aiuto umanitaro”

Share Button

Il Nicaragua e la mafia di Miami

Francisco Arias Fernández http://razonesdecuba.cubadebate.cu

Nel 2016, da Miami tornarono ad ascoltarsi minacce di guerra quando le strade del Nicaragua erano un esempio regionale di sicurezza, pace e prosperità; dove un popolo molto laborioso e pacifico mostrava orgoglioso i progressi socio-economici degli ultimi anni di governo sandinista, che aveva ottenuto la concordia nazionale dopo i peggiori esperimenti bellici USA in America Centrale, che comprese operazioni segrete con la partecipazione di mafiosi, ufficiali dei servizi segreti e personale militare USA; un’associazione tristemente famosa nei crimini contro Nostra America.

Continue reading Il Nicaragua e la mafia di Miami

Share Button

Perché Google ha ottenuto una licenza per entrare a Cuba?

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

Mai prima il governo USA ha permesso l’entrata di Internet a Cuba, né l’uso di cavi sottomarini che passano vicino alle sue coste o altre facilitazioni. Molti siti su Internet sono proibiti per l’isola a causa della guerra economica che dura da 59 anni. Tuttavia, Barack Obama ha approvato una licenza per Google per entrare a Cuba. Quali ragioni erano presenti in tale decisione?

Continue reading Perché Google ha ottenuto una licenza per entrare a Cuba?

Share Button

Quasi 20 anni di vittoriosa resistenza chavista

Ángel Guerra Cabrera  https://lapupilainsomne.wordpress.com

La contundente rielezione del presidente Nicolás Maduro è avvenuta con oltre il 67% dei voti, percentuale superiore a quella di molti dei suoi omologhi della regione e ad altre latitudini. Incorona una sequenza di vittorie elettorali del chavismo in meno di un anno che mette nelle sue mani la maggioranza in tutti le istanze e quasi tutti i livelli di posizioni elettive, inclusi i governatorati e sindaci. Il grande merito di questo ciclo trionfale è averlo raggiunto in un paese sottoposto alla più inclemente vessazione mediatica, economica e politica degli USA e alla internazionale della destra.

Continue reading Quasi 20 anni di vittoriosa resistenza chavista

Share Button

20 maggio: mammamia!

Pedro Prada http://www.cubadebate.cu

Questo postscriptum non comparirebbe se Donald Trump, presidente illegittimo USA, eletto con due milioni di voti in meno del suo avversario, non avesse aperto bocca. Ma l’ha aperta e messo a cinguettare i suoi sciacalli.

Dire che i mambi hanno combattuto per la loro libertà individuale è la più grande sciocchezza che sia mai esistita. Noi cubani lo abbiamo fatto, sì, ma prima, quando non avevamo acquisito la nozione e l’orgoglio del popolo e della nazione.

Continue reading 20 maggio: mammamia!

Share Button

Rubio: rovesciare Maduro perché alleato di Russia e Iran

«Il regime del dittatore venezuelano Nicolás Maduro minaccia gli interessi degli Stati Uniti (…) Ha attaccato l’ordine democratico regionale ed è alleato attivo con i nemici degli Stati Uniti, tra cui la dittatura cubana, la Russia, l’Iran ed Hezbollah». Questo è quanto scrive il senatore statunitense Marco Rubio, in un articolo apparso sul sito della CNN, che chiarisce definitivamente – ove mai ve ne fosse ancora bisogno – quali sono le reali motivazioni che spingono gli Stati Uniti a voler rovesciare il legittimo governo venezuelano.

Continue reading Rubio: rovesciare Maduro perché alleato di Russia e Iran

Share Button

L’America Latina e i trenta denari

di Geraldina Colotti

I colpi più duri, arrivano sempre dai traditori. Constatarlo non deve, però, costituire una scusante per svicolare dai propri errori. I tradimenti aumentano in tempi di crisi e alle crisi, fermo restando i dati di contesto, si arriva anche per un susseguirsi di scelte sbagliate o per non aver saputo interpretare i tempi in modo adeguato. I rivoluzionari di tutto il mondo lo sanno, ma sanno anche che la realtà si presenta sempre più complessa del previsto, e che lanciare giudizi continuando a restare alla finestra è invece l’esercizio più facile e più inutile del mondo.

Continue reading L’America Latina e i trenta denari

Share Button

Cuba non negozierà i suoi principi

Il ministro delle Relazioni Estere  di Cuba, ha assicurato sabato 14 aprile a Lima che l’Isola è disposta a mantenere relazioni cordiali con gli Stati Uniti ma non per questo è disposta a negoziare nemmeno uno solo dei suoi principi.

Continue reading Cuba non negozierà i suoi principi

Share Button