di Geraldina Colotti – il manifesto
Da Cartagena al referendum del 2 ottobre.
Lunedì sera, in Colombia, una piazza stracolma vestita di bianco ha accolto la storica firma degli accordi di pace tra governo e Farc. In Plaza de la Banderas, a Cartagena, gran maestro di cerimonia, il presidente Manuel Santos, attorniato dai capi di stato di tutto il continente. Al suo fianco, il Segretario delle Nazioni unite, Ban Ki-moon e i rappresentanti dei paesi facilitatori che hanno accompagnato quattro anni di negoziato: Norvegia, dove hanno avuto inizio i colloqui tra le parti, Cuba, che ha ospitato le trattative, Venezuela, la cui diplomazia di pace ha messo in moto i dialoghi, e Cile. Il comandante Rodrigo Londoño (Timoshenko) ha rappresentato la controparte, la guerriglia marxista delle Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc).