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11.09.73: golpe in Cile
Altra notte da incubo per la destra cilena
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
Altra notte da incubo per la destra cilena e per la ultra destra filo Pinochet.
L’alleanza del presidente di destra filostatunitense Piñera, “Chile Vamos”, ha perso praticamente tutto al secondo turno delle elezioni regionali.
Il risultato è stato 12-1, che, sommato al 3-0 del primo turno, fa un totale di 15 regioni perse su 16.
Si sono aperti i grandi viali
Atilio A. Boron https://nostramerica.wordpress.com
Nel suo ultimo discorso dell’11 settembre del 1973 e mentre l’aviazione bombardava La Moneda, Salvador Allende dichiarava fiducioso che presto o tardi si sarebbero aperti i grandi viali per far manifestare a cilene e cileni la voglia di un mondo migliore.
Cile, la riscossa del popolo passa anche per le urne
Jorge Piñera, il presidente cileno recentemente denunciato alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità, ha ammesso senza messi termini la catastrofica sconfitta alle recenti elezioni cilene del raggruppamento di destra di cui è il leader. Ridotta a un 20% dell’elettorato la destra quindi non potrà, auspicabilmente svolgere alcun ruolo di rilievo nella stesura della prossima Costituzione cilena, destinata finalmente a superare quella octroyée da Pinochet.
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Debacle dei “partiti d’ordine” in Cile
Sorpresa elettorale, debacle dei partiti tradizionali, “notte dei lunghi coltelli” nella destra, inizio della fine per gli eredi di Pinochet, enorme sconfitta del presidente Sebastián Piñera, che l’ha riconosciuto, vittoria del movimento popolare …
Chile: adiós a la Constitución de Pinochet… ¿para siempre?
Storica vittoria in Cile
Il Presidente Miguel Díaz-Canel ha definito in un messaggio nel suo account in Twitter “una storica vittoria”, il risultato della votazione del popolo cileno che con il 78,27% a favore ha approvato la redazione di una nuova Costituzione che sostituisca la vigente, del 1980, dal governo del dittatore Augusto Pinochet.
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Messaggio Atto Internazionale 50esimo Unidad Popular del Cile
Díaz-Canel: Entusiasma ed emoziona che le forze della sinistra d’ America Latina onorino la nostra comune storia di lotte
Messaggio del Presidente della Repubblica di Cuba in occasione dell’Atto Internazionale in omaggio al cinquantenario dell’Unità Popolare del Cile
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Io ero lì, quell’11 settembre del 73 in Cile
Cile 11/09/73: il golpe per fermare la rivoluzione. Il racconto di Erwin Ibarra che all’epoca studiava per entrare nella guardia di Allende
«Tre anni prima del golpe la vittoria di Allende fu anche un effetto delle divisioni nella destra. Unidad Popular, invece, era la coalizione che aveva messo insieme i due principali partiti operai (il Pc e i socialisti) con due forze borghesi (il partito radicale e una scissione della Dc, la Izquierda Cristiana) su quello che venne chiamato il “programma delle 40 misure”». L’undici settembre del 73 sorprese Erwin Ibarra, diciannovenne, all’ombra delle Ande, non lontano da Santiago. Lì, a Cañaveral, c’era una delle residenze presidenziali trasformata in scuola militare e politica del Grupo de Amigos Personales del Presidente, una sorta di scorta armata di Allende.
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Allende, grande della nostra America
Angel Guerra Cabrera www.cubadebate.cu
Dopo due candidature, al suo terzo tentativo, il medico Salvador Allende vinse la presidenza del Cile per mano di una coalizione di partiti di sinistra chiamata Unidad Popular (UP). La bandiera dell’UP era frutto di una storia di lotte, iniziata con gli eroici scioperi dei lavoratori delle miniere di salnitro nei primi decenni del XX secolo.
Almagro e le tre “scimmie sagge”
Elson Concepción Pérez www.granma.cu
Soddisfatto del modo in cui Sebastián Piñera ed i carabineros hanno agito contro i manifestanti cileni e per il suo singolare “attaccamento al rispetto dei diritti umani”, il segretario generale dell’OSA, Luis Almagro, che ha appena visitato il Cile, ha preferito «non vedere» e «non sentire», ma sì «parlare», in cerca del voto necessario per la sua rielezione.
Il personaggio in questione, nello scorso 2019, ha inscenato non pochi show con copione USA, come la sua attiva partecipazione ai piani contro il Venezuela e la riattivazione del Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR), per riconoscere un possibile intervento militare contro la nazione bolivariana.
Perché protestano?
Ángel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
A causa dell’estensione per gran parte della geografia nostra americana delle radicali proteste sociali, a volte gigantesche, i cosiddetti esperti nei media egemonici cercano di trovarvi una spiegazione.
Cubainformacion: fine del ciclo?
Cile: fine del ciclo … neoliberale?
I media internazionali minimizzano la brutalità repressiva del regime di Sebastián Piñera in Cile.
Per anni, è stato incessante il bombardamento di editorialisti, giornalisti ed intellettuali, come Mario Vargas Llosa, sul presunto “successo del miracolo cileno”, in contrapposizione al fallito “populismo” bolivariano.
Mattatoio Cile
Fabrizio Casari www.altrenotizie.org
Sono decine i morti, centinaia i feriti e quasi duemila gli arrestati. Notizie di violenze ai danni dei prigionieri si succedono e pare che le donne siano i bersagli preferiti. Le forze armate cilene mostrano al mondo la loro meritata fama di aguzzini. Sparano ad altezza d’uomo a ogni essere umano che si muove. Senza nessuna distinzione tra chi protesta pacificamente e chi cerca di difendersi dalla violenza cieca di militari privi di ogni coraggio ed ogni dignità. Le forze armate cilene sono la vergogna del Cile intero.
Il Cile e la sua ‘notte delle streghe’
L’incendio spontaneo del modello neoliberista
di Paul Walder (*); da: surysur.net
Può essere che il 18 ottobre sia considerato come un momento della rivolta popolare. O forse che altri momenti di maggiore intensità lo seguano. Ma senza dubbio, a partire da questo giorno qualcosa è cambiato in Cile. Il modello neoliberista, oggi amministrato da Sebastián Piñera ma amato dai tempi di Ricardo Lagos e di Michelle Bachelet, è ferito a morte.