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Fidel dicci cos’altro dobbiamo fare
La Cuba rivoluzionaria ha assunto presto la condizione di figlia della cultura e delle idee
Sono arrivati all’Avana da ogni dove, su treni passeggeri o quelli per il trasporto della canna da zucchero, su camion o autobus, e oggi, con le loro uniformi della brigata del Conrado Benítez, e senza una goccia di stanchezza sul loro giovane volto, si sono riuniti in Plaza de la Revolución per dichiarare Cuba un territorio libero dall’analfabetismo.
Parole di Abel Prieto Jiménez
Parole di Abel Prieto Jiménez, Presidente della Casa de las Américas, nella Cerimonia di Commiato Ufficiale al dottor Eusebio Leal Spengler, nel Salone dei Passi Perduti del Campidoglio dell’Avana, il 18 dicembre 2020, “Anno 62 della Rivoluzione”.
Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz; Presidente Díaz-Canel; compagno Lazo; compagno Marrero ed altri membri della direzione del nostro Partito e del Governo; figli e famiglia del caro compagno Eusebio Leal; compagni dell’Ufficio dello Storico che avete lavorato con lui per tanti anni;
Compagne/i:
Siamo qui per adempiere al dovere amaro, inevitabile di salutare Eusebio.
Alla Rivoluzione è necessario più che mai il contributo degli intellettuali
na riunione con i membri della UNEAC si è svolta nella sala Villena dell’istituzione, con la presenza di Víctor Gaute, capo del Dipartimento Ideologico del Comitato Centrale del Partito Comunista; Alpidio Alonso, ministro di Cultura; Luis Morlote, presidente della UNEAC, e Abel Prieto Jiménez, presidente della Casa de las Américas.
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Golpe morbido a Cuba
Rosa Miriam Elizalde www.cubadebate.cu
L’invasione ha una pessima stampa, quei primi piani di stivali stranieri calpestando una spiaggia o un quartiere, come El Chorrillo, a Panama, che ancora non conosce il bilancio dei morti. Dopo più di un secolo di pratica implacabile, gli interventi militari USA in America Latina sono caduti nel discredito, hanno perso fascino, sono passati di moda. Ora si aggrappano ai golpe morbidi.
Ministro della cultura dialoga con i giovani
All’incontro hanno partecipato il Ministro della Cultura Alpidio Alonso, il Vice Ministro Fernando Rojas, il Presidente della Casa de las Americas, Abel Prieto, il Presidente dell’UNEAC, Luis Morlote, e il Presidente dell’Associazione Hermanos Saíz, Rafael González.
Il Ministero della Cultura ha aperto le porte sabato scorso per il dialogo con i giovani artisti e creatori che non hanno compromesso il loro lavoro con i nemici della Rivoluzione Cubana, riferisce Cubadebate attraverso la sua pagina Facebook.
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Basta con gli inganni
Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com
Dopo aver mobilitato decine di giovani e meno giovani, davanti alle porte del Ministero della Cultura di Cuba, attraverso l’uso delle reti sociali, elementi controrivoluzionari pagati con soldi dal governo USA, pretendono far credere agli incauti che solo reclamavano un dialogo aperto, quando in realtà sollecitavano la liberazione dello pseudo artista Denis Solís, sanzionato per oltraggio all’autorità, cosa che il popolo ha verificato nei video che il soggetto ha caricato su Internet e sono stati trasmessi dalla TV nazionale.
Cultura e Rivoluzione
Molti (la maggior parte) di coloro che si sono riuniti il 27 novembre fuori dalle porte del Ministero della Cultura sono stati influenzati dall’atmosfera creatasi nelle reti. Pochi sanno cosa è successo realmente a San Isidro e ai suoi protagonisti. Forse qualcuno aveva avuto una o l’altra brutta esperienza e si sentiva ferito.
Antirazzismo, dalla culla
Una cultura inclusiva, antirazzista, cosciente della miscela dell’identità cubana che riconosca le diverse fonti e la sua integrazione unitaria, si deve fomentare dalla culla e per questo gli organismi e le istituzioni incaricati della formazione di bambini e giovani a tutti i livelli d’insegnamento si sono proposti di lavorare in maniera sistematica e coordinata.
Cuba – Argentina
I Ministeri della Cultura di Cuba e dell’Argentina hanno firmato il 20 ottobre un Programma Esecutivo di Cooperazione Culturale per gli anni 2020-2024.
La cerimonia è stata realizzata nella sede del Centro Culturale Kirchner, nell’ambito della Giornata per il Giorno della Cultura Cubana in Argentina, con la presenza del ministro di Cultura della nazione, Tristán Bauer e l’ambasciatore di Cuba in questo paese, Pedro Pablo Prada, che ha firmato il documento per il Ministero di Cultura di Cuba.
Non si può marciare avanti senza guardare indietro
La Cinemateca di Cuba da questo 20 ottobre, Giorno della Cultura Nazionale, ha una nuova sede. Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha raggiunto questo edificio nel Vedado inaugurando il nuovo spazio dove si sono unifIcate tutte le dipendenze dell’istituzione disperse sino ad ora nell’Istituto Cubano d’ Arte e Industria cinematografiche (ICAIC).
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È cominciata la giornata per la cultura cubana
Gli emblematici cinema Yara, Riviera, La Rampa, 23 y 12, Infanta e Acapulco hanno riacceso i loro grandi schermi e iniziato la Giornata per la Cultura Cubana, che si realizza dal 10 al 20 ottobre, ha informato PL.
A tono con le nuove dinamiche imposte dalla COVID-19, il circuito cinematografico presenterà un vasto programma con classici della settima arte cubani come Las 12 sillas, di Tomas Gutiérrez Alea e Lucía, del cineasta Humberto Solás.
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Cuba: la politica culturale
L’etichetta di filogovernativo ed il terrorismo contro la cultura cubana
Javier Gómez Sánchez www.cubadebate.cu
Gli insulti politici e razzisti, insieme alle minacce ricevute, da Miami, dal musicista Alexander Abreu, direttore della popolare orchestra Havana D´ Primera, non solo hanno spinto innumerevoli cubani ad alzare la propria voce nelle reti sociali, da dentro e fuori Cuba, per abbracciare la dignità di un artista cubano bensì ha esposto, come non mai prima, una situazione dalla quale, ora, persone ed istituzioni non possono continuare a restare ai margini.
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La cultura è nel mirino
Yasel Toledo Garnache www.cubadebate.cu
Internet è sempre più una specie di campo di battaglia. Qualche tempo fa si era soliti mascherare le pallottole e bombe, si tentava di sedurre per minare le basi ideologiche. Ora si privilegia il chiasso, le offese e persino le minacce di morte come se si trattasse di una lotta con fucili e spade. Le burla, le canzoni, gli show audiovisivi ed i montaggi sono proiettili sempre più usati, mescolati con odio e grossolanità.