A quanto pare il presidente brasiliano Jair Bolsonaro non è molto amato a Nuova York, dato che ha dovuto cambiare il viaggio che aveva pianificato in questa città per ricevere l’omaggio della Camera di Commercio Brasile – Stati Uniti.
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L’accerchiamento del Venezuela: una follia di Trump
Wayne Madsen, SCF– http://aurorasito.altervista.org
Basandosi sul consiglio del falco belluino neoconservatore John Bolton, del pomposo segretario di Stato Mike Pompeo e dello scandaloso dell’Iran-Contra Elliott Abrams, Donald Trump intraprese il contenimento del Venezuela.
Trump è impegnato in una folle missione supportando i capi fascisti dei vicini del Venezuela per fare pressioni sul Presidente Nicolas Maduro per dare il potere a una manica i burattini di Wall Street che vogliono sovvertire le politiche socialiste bolivariane di Maduro e del defunto predecessore Hugo Chavez.
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Il golpe del 2016: una porta al disastro
Dilma Rousseff www.cubadebate.cu
Oggi, tre anni fa, la Camera dei Deputati, comandata da un deputato condannato per corruzione, approvò l’apertura di un processo di impeachment contro di me, senza che ci fosse un crimine di responsabilità che giustificasse tale decisione. Quella votazione in sessione plenaria fu uno dei momenti più infami della storia brasiliana. Disonorò il Brasile di fronte a se stesso e di fronte al mondo.
Bolsonaro: Brasile esce da Unasur
Balcanizzare la regione, distruggere Stati-nazione e l’integrazione
Aram Aharonian, CLAE, – http://aurorasito.altervista.org
La strategia persistente dei successivi governi statunitensi è spezzare definitivamente il territorio latinoamericano-caraibico, compresi gli sforzi, abbastanza riusciti, per porre fine ai processi d’integrazione sovrana della regione come Mercosur, Unasur (l’Argentina ne annunciava l’uscita) e il Celac. La balcanizzazione dell’America Latina è un tratto caratteristico dell’attuale geopolitica, e questo è sempre più evidente in quasi tutte le aree d’integrazione. Washington costringe a cambiare la logica dell’intervento, provocando il riassetto geopolitico in America Latina, una svolta che sarà decisiva in pochi anni quando apparirà meglio come la regione si trasformi non solo all’interno, ma anche nel rapporto coll’estero.
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I «problemini» della dittatura in Brasile
Jair Bolsonaro, oggi presidente del Brasile, ha ottenuto il grado di capitano nelle Forze Armate e si suppone che abbia conosciuto bene quello che accadde nel suo paese negli anni tra il 1964 e il 1985.
E anche se oggi lo volesse dimenticare, deve aver saputo che quella fu una dittatura che tra i suoi «problemini», come lui li chiama, non permise elezioni democratiche, censurò la stampa e furono registrate almeno 20.000 denunce di tortura.
Guaido esegue le operazioni di cambio del regime USA
Whitney Webb, Mint Press – http://aurorasito.altervista.org
Con le mani legate nel caso d’intervento militare, solo le azioni segrete, come quelle descritte nel documento del Team RED, saranno probabilmente emanate dal governo degli Stati Uniti, almeno in questa fase del continuo sforzo di “cambio di regime” in Venezuela .
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Cubainformacion: Lula e Guaidò
Lula e Guaidó: parliamo di prigionieri, parliamo di dittature
È l’unico “presidente autoproclamato” dell’America Latina. Chiama ogni giorno alla sollevazione militare e all’intervento USA nel suo paese. Non è stato arrestato, è libero. È il venezuelano Juan Guaidó, che sostiene essere vittima di una dittatura.
L’asse Washington-Brasilia
Ángel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
La svolta a destra ed al neoliberismo 3.0 nella maggior parte dei paesi del Sud America sta esercitando una notevole influenza a favore degli interessi imperialisti USA in America Latina e Caraibi. Questa capriola, che trova e troverà crescente resistenza popolare, è caratterizzato da un atteggiamento genuflesso di fronte a Washington, dei governi di Cile, Argentina, Paraguay, Ecuador, Colombia, e, naturalmente, Brasile. Tutti soggiogati, come se si trattasse di una passeggiata per un giardino, al carro da guerra trumpiano contro il Venezuela.
Bolsonaro, Moro e la CIA
Internationalist 360°, http://aurorasito.altervista.org/?p=6089
Il 18 marzo, il presidente di estrema destra del Brasile Jair Bolsonaro fece storia. Fuori dall’agenda del suo primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti, visitava il quartier generale della CIA, primo presidente brasiliano a farlo. Al contrario, Bolsonaro non ha mai visitato l’ABIN, l’equivalente moribondo brasiliano della CIA.
Cubainformacion: mondo alla rovescia
Venezuela: una guerra che non possono vincere
Nicolás Maduro ha vinto le elezioni in Venezuela con il 67% dei voti, contro quattro candidati dell’opposizione.
Ma i governi europei, come quello dello spagnolo Pedro Sanchez, che è presidente senza aver vinto le elezioni, dicono che non è legittimo e riconoscono un golpista: Juan Guaidó.
Senza lavoro i medici cubani che sono restati in Brasile
Cuba ha risposto di recente, con la sua abituale dignità, al tentativo di macchiare l’opera e l’onore dei medici cubani che lavoravano nel Programma Más Médicos, effettuato dal presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Il Ministero di Salute Pubblica aveva annunciato quindi il ritiro dei nostri dottori.
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Dieci menzogne sul Venezuela convertite in correnti di opinioni
Katu Arkonada www.cubadebate.cu
Il 23 gennaio 2019, il Venezuela è entrato in una nuova fase di un golpe che iniziò l’11 aprile 2002, s’intensificò nel 2013 dopo la morte del Comandante Chávez e si rafforzò con la violenza dell’opposizione delle guarimbe nel 2014 e 2017.
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Il “vaso di Pandora” di Pompeo
Wayne Madsen SCF – http://aurorasito.altervista.org
Il segretario di Stato Mike Pompeo, approfittando della piaga politica nella Casa Bianca di Donald Trump, si occupava del “cambio di regime” in Venezuela. Pompeo, collaborando con il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton e col traditore dell’Iran-contra e arci-neo-con Elliott Abrams, lavorava segretamente con l’autoproclamatosi “presidente ad interim” Juan Guaido per rovesciare il Presidente debitamente eletto della nazione Nicolas Maduro. Pompeo, Bolton, il vicepresidente Mike Pence e Abrams negoziarono segretamente con Guaido e i governi di destra dei presidenti Jair Bolsonaro del Brasile e Ivan Duque della Colombia per organizzare manifestazioni di opposizione in Venezuela dopo il giuramento di Maduro, il 10 gennaio a Caracas, per il secondo mandato presidenziale.
Il «Trump del tropico»
Il mandatario brasiliano, Jair Bolsonaro, che dopo aver ricevuto una pugnalata nella tappa finale della sua campagna elettorale non era più uscito dal paese nemmeno nei primi giorni da presidente, è volato al Foro Economico Mondiale d Davos in Svizzera per parlare, più che della situazione politica e sociale del suo paese, del Venezuela e attaccare questa nazione in una scena di odio nella quale ha incluso anche Cuba.