Tag Archives: media

Guerriglia semiotica contro i modi borghesi per manipolare coscienze

Fernando Buen Abad www.granma.cu

Non si richiede un grande sforzo per identificare l’autoritarismo ideologico borghese. Basta ed avanza con esibirle le sue contraddizioni ed apparirà, vulcanica, una verbosità pagata da sé ed esultante in argomenti di basso livello, ma sputata con grande fiducia e sicurezza. Tutto questo con un tono didattico e una certa dolciastra benevolenza, tipica di quelli che si compatiscono degli esseri inferiori e li conducano con “mano ferma” e generosa, per il sentiero dei loro “ragionamenti” univalenti, frequentemente improbabili e sempre autoritari. È metastasi della corruzione, il profilo demagogico degli imprenditori che, “impegnati in politica”, adottano vociferazioni messianiche. E le diffondono da tutti i loro “media”.

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Gli ideologi del golpe blando

Open Society a Cuba e l’articolazione controrivoluzionaria

Javier Gómez Sánchez  www.cubadebate.cu

La trasmissione speciale della televisione cubana, dello scorso 28 novembre, ha segnato un cambio in termini di esposizione pubblica, da parte del sistema mediatico dello Stato cubano, delle intenzioni USA di finanziare ed organizzare una nuova controrivoluzione per provocare un golpe blando a Cuba.

E’ stata seguita dalle trasmissioni della Mesa Redonda, segmenti nel NTV (notiziario TV), programmi di informazione, articoli su Granma e Cubadebate, nonché un seguito su vari media istituzionali. Mai prima il funzionamento di questa nuova controrivoluzione, l’uso intenzionale delle reti sociali e dei media digitali, così come gli atti di vandalismo terroristico ed i loro vincoli, articolati per la destabilizzazione della società cubana, sono stati esposti al popolo in questo modo.

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L’indipendenza de “gli ultimi a sapere”

Iroel Sánchez  https://lapupilainsomne.wordpress.com

In Full metal jacket, il film di Stanley Kubrick sul Vietnam, c’è una scena in cui l’ufficiale USA incaricato della stampa durante la guerra dà istruzione ai giornalisti su come coprire gli eventi sul campo. Non c’è spazio per il minimo errore, da come fotografare una cantante e attrice che arriverà per sollevare gli animi delle truppe, sino alla parola esatta per denominare ogni tipo di persona dalla propria parte o nemica, persino se coloro che fuggono dalla guerra debbano essere chiamati “evacuati” o “rifugiati”. I minimi dettagli sono precisati per ogni copertura e notizia. I “giornalisti incorporati” verranno chiamati, tempo dopo, nella guerra in Iraq, quelli che Kubrick ubica a Saigon.

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E’ terminata la pacchia

Pedro Jorge Velázquez  https://bufasubversiva.wordpress.com

C’è un “detto popolare” che tutti conosciamo e che mi serve, che calza come un guanto, per iniziare questo commento:

– Toccami Roque, toccami Roque, toccami Roque …

E quando Roque tocca: –Mamma, Roque mi sta toccando.

Qualcosa di simile, ma con migliaia di esempi da mettere su questa tavola di fine anno, è il gioco che la stampa iscritta a bilancio non statale ha iniziato diversi anni fa a Cuba. Smettiamo con imbrogli ed eufemismi: non chiamiamola più “stampa indipendente” perché non lo e mentiamo a noi stessi. Quella stampa non è indipendente. Quella stampa non è alternativa. Quei media che oggi si articolano intorno al nostro suolo formano una stampa dipendente dal denaro di un’organizzazione (NED, Open Society, ecc.) o di un magnate che dall’esterno del nostro paese dice e detta come e perché si fa, ecco perché propongo di chiamarla stampa preventivata a bilancio non statale. (più lungo, ma si adatta).

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Miseria morale del “giornalismo indipendente”

Atilio Borón

Risaminando alcuni vecchi appunti accumulati nel disco rigido del mio computer, ho trovato una serie di dichiarazioni dell’Accademia Nazionale di Giornalismo (ANP) d’Argentina che manifestava la propria preoccupazione per la libertà di espressione e l’attacco a “giornalisti” come Luis Majul e Daniel Santoro.

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Medios “independientes” para la subversión contra Cuba

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La battaglia comunicativa

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La_batalla_comunicacional

Prefazione di Fernando Buen Abad

Qui vengono esposti alcune delle più importanti problematiche comunicative del nostro tempo. Questo libro ha assunto uno dei compiti più ardui, ed allo stesso tempo necessari, per comprendere il panorama diseguale e combinato di un mondo in cui le più sorprendenti conquiste tecnologiche e demografiche convivono con le più alienanti idee sviluppate dal capitalismo. In questo testo, il lavoro che definisce gli scenari della “battaglia comunicativa”, ai suoi livelli più diversi, si converte in strumento di lotta. Taglia i percorsi e va diretto al nucleo conflittuale di ogni tema senza atomizzare i fattori di uno scenario mondiale in cui è vitale identificare la trama tecnologico-strumentale intrecciata con gli aspetti ideologici dominanti. Rende riconoscibile uno scenario di lotta, ed in lotta, dove è imperdonabile perdere di vista gli interessi che danno forma alla base economica della “battaglia comunicativa”, tra l’altro, anche guerra interborghese.

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False notizie cercano di alterare l’ordine sociale a Cuba

1) L’Avana, 22 dicembre (Prensa Latina) False notizie su Cuba nei social network cercano di alterare l’ordine sociale dell’isola, è stata riportata oggi dalla stampa locale.

I notiziari televisivi nazionali hanno presentato prove di portali web e utenti del social network Facebook che costruiscono informazioni false per confondere le persone.

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Romania e Venezuela: elezioni lo scorso 6 dicembre

Sergio Rodríguez Gelfenstein  https://misionverdad.com

Il 6 dicembre scorso si sono svolte le elezioni parlamentari in Venezuela ed in Romania. I risultati non hanno lo stesso impatto perché stiamo parlando di regimi politici dissimili, presidenziale il sudamericano e parlamentare l’europeo; tuttavia una semplice revisione di come sono stati gestiti entrambi gli eventi dalle grandi agenzie internazionali di stampa mostra chiaramente che “l’obiettività” che inalberano è falsa e che alla fine dicono ciò che gli viene ordinato da Washington e Bruxelles.

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Perché non ci sono esplosioni sociali a Cuba?

Nonostante l’intensa propaganda a cui gli USA destina, ogni anno, decine di milioni di dollari, i risultati sono, in modo schiacciante, favorevoli alla dirigenza rivoluzionaria che Washington, da sei decadi, cerca di rovesciare.

Iroel Sánchez www.granma.cu

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Victoria del MAS en Bolivia deja en evidencia el papel de los medios en el ‘fraude’

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Cubainformacion: settore privato

Settore privato: la bacchetta magica per Cuba

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

Carenza e penuria di alimenti (1), mancanza di alcuni medicinali (2) e lunghe code (3): in tempi di pandemia, Cuba vive, come altri paesi vicini (4), una dura situazione economica.

Il governo USA, che ha applicato, in due anni, più di 80 nuove sanzioni contro l’isola (5), cerca di approfittare del malcontento e portarlo verso un’esplosione sociale (6).

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Cubainformacion: il gulag di Assange

Julian Assange: il Gulag senza prime pagine

 

Julian Assange non solo ha sfidato l’élite politico-militare USA, mettendo, davanti agli occhi del mondo, i suoi assassinii e crimini di guerra.

Soprattutto, ha sfidato il giornalismo corporativo, i grandi media, la loro ipocrisia e la loro alleanza con il potere.

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Cruzada digital desde EE.UU. hacia Latinoamérica

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La censura del perverso

In un mondo in cui l’orrore è all’ordine del giorno, i retti comportamenti  ricevono ululati. Consideriamolo, se difendendo il giusto ci guardano male. Quando il perverso ci giudica, è segnale che andiamo bene.

Madeleine Sautié Rodríguez

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