Bertha Mojena Milián
Fanno ancora male quelle immagini di fronte alle quali il mondo si era paralizzato quel martedì 11 settembre del 2001, mentre crollavano le torri e che avrebbero suscitato una scia di guerre che ancora oggi sembrano non aver fine.
Nei giorni successivi il presidente nordamericano George W. Bush ripeteva una e un’altra volta che «questa crociata contro il terrorismo» necessitava tempo, annunciando così il detto “ nuovo tempo di guerra”, una “guerra totale” e “senza limiti”, che avrebbe definito situazioni, conflitti, interventi militari, nuove minacce contro Stati, coalizioni di Stati, e tutto questo si vedeva come “il nemico” , un’astrazione nominata “il male”, con la giustificazione della sicurezza nazionale e la salvaguardia dei diritti di coloro che fanno di questi conflitti e delle loro conseguenze, un affare.
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