Aly, Carmen, Norma… Così la conoscevano nella clandestinità, poiché in quegli anni era necessario proteggere quel nome di cinque lettere che più tardi tutta la Cuba avrebbe conosciuto e ricordato.
L’ho vista solo in foto, in vecchie registrazioni della televisione e ho persino ascoltato la sua voce. In tutte le testimonianze grafiche che ho visto, in ogni occasione ho percepito un gesto delicato: il suo sorriso. Un sorriso ottimista, motivante.
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