Sebbene non militai del Movimiento de Izquierda Revolucionaria de Chile (MIR), ho sempre nutrito un grande rispetto e non poca ammirazione per i miristi, specialmente per figure come Miguel Enríquez, Bautista Von Schouwen, Luciano Cruz e Lumi Videla. Sebbene non fui mirista, in più di un’occasione ho condiviso con loro imprese comuni, vittorie, speranze, dolori, sconfitte e frustrazioni.
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Salvador Allende, se fosse stato…
Sempre a settembre, mese del colpo di Stato in Cile, ci troviamo con gli adoratori della post-verità intonando il loro mea culpa. Il loro metodo di analisi è reinterpretare i fatti sotto un “come se”. In questo modo, l’instaurazione della dittatura civile-militare, il bombardamento de La Moneda, l’assassinio, la persecuzione politica, la tortura, i detenuti scomparsi, possono essere visti al di fuori della storia, facendo tabula rasa della struttura di classe, della situazione di dipendenza economico-politica e delle relazioni internazionali. Al loro posto, presentano un racconto di fanta-politica. Tutto il peso dell’argomentazione si concentra nel confrontare ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
La campagna milionaria della CIA contro Salvador Allende
Cinquanta anni fa, quando il si preparava a pubblicare un importante articolo sulle operazioni segrete della CIA in Cile, l’architetto di quelle operazioni, Henry Kissinger, ingannò il presidente Gerald Ford riguardo agli sforzi clandestini degli USA per minare il governo eletto del dirigente del Partito Socialista, Salvador Allende. Questo è quanto emerge dai documenti pubblicati oggi dall’Archivio di Sicurezza Nazionale. Le operazioni segrete furono “progettate per mantenere in vita il processo democratico”, informò Kissinger a Ford nello Studio Ovale, due giorni prima che l’articolo fosse pubblicato, 50 anni fa questa settimana. Secondo Kissinger, “non c’è stato alcun tentativo di colpo di Stato”.
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Boric: nascosto sotto un mantello di destra
Quando in un paese vengono violati i diritti umani, specialmente in quelli governati dalla destra, l’egemonia mediatica rimane in silenzio. Uno di questi paesi è il Cile. Anche se il suo presidente si autodefinisce di sinistra, la sua gestione è diventata repressiva nei confronti del popolo Mapuche e contro migliaia di manifestazioni sociali, dove la principale forza di sicurezza del paese, i Carabineros, è stata accusata di numerosi atti di tortura, abusi e trattamenti inumani o degradanti, oltre all’uso di munizioni letali contro i manifestanti. Durante il “Estallido Social” del 2019, molte vittime hanno perso la vista.
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Il governo cileno senza aggettivi
La critica politica si è trasformata in un’infinità di aggettivi. Le offese basate su appetiti sessuali, fobie, gusti culinari, discendenza, statura, tatuaggi, tagli di capelli, hanno sostituito l’argomentazione. In altri termini, il dibattito cerca di invalidare le persone invece di contrastare le parole date, con i fatti. È irrilevante se il presidente, i suoi ministri e i funzionari pubblici siano sostenitori della lega antitabacco o anti-abortisti. Al contrario, se li si scopre a fumare o praticare l’aborto, la questione smette di essere superficiale. Stanno violando la fiducia e la dignità di coloro che li hanno votati. Facendolo, stanno rinunciando ai principi proclamati. È il caso del governo cileno. Vediamo i fatti.
Guerre psicologiche: un caso da manuale di autoeliminazione indotta
Un 23 agosto come oggi, ma del 1973, il comandante in capo delle forze armate cilene Carlos Prats rassegnava le dimissioni per ragioni di salute. Salute mentale.
Veniva sostituito da Augusto Pinochet, che poco meno di un mese dopo avrebbe guidato i carri armati sulla Moneda.
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Attaccare Maduro: una tavola di salvezza per un indebolito Gabriel Boric
La posizione del governo cileno guidato da Gabriel Boric verso il Venezuela è ascesa ad alti livelli di ostilità; in linea con l’agenda golpista avviata dopo le elezioni del 28 luglio.
In Venezuela, questa agenda è stata capeggiata da Edmundo González e María Corina Machado, che disconoscono i risultati ufficiali, si sono dichiarati vincitori senza prove verificabili e hanno lanciato appelli di tipo insurrezionale che hanno portato a un’ondata di violenza criminale per le strade del paese.
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Commento sulle sfortunate parole di Camila Vallejo
Lamentable, vergonzoso: ¿qué te pasó Camila Vallejo para caer en una capitulación ideológica total, sin atenuantes. En vez de madurar con el paso de los años envejeciste prematuramente ….Hablas de prácticas desterradas en el Chile de la posdictadura. ¿A qué te refieres? Al… https://t.co/hRA9cbd2DF
— Atilio Boron (@atilioboron) August 7, 2024
Il mio duro commento sulle sfortunate parole di Camila Vallejo riguardo la situazione in Venezuela è scaturito dalla mia indignazione – e dolore – nel constatare come una promessa di rinnovamento della sinistra cilena sia caduta sedotta dai canti delle sirene dell’impero e si sia trasformata in una docile operatrice dei suoi voleri. Qui sotto trovate il testo del mio post sulla rete X e, come epilogo di lusso, la riflessione sempre profonda di Fidel su coloro che abbandonano i loro principi nei momenti difficili.
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Bolivia: La congiura degli stupidi
Imbarazzo e sconforto, non si può concettualizzare diversamente il battibecco nella dirigenza del Movimento Al Socialismo (MAS) boliviano. Golpe-autogolpe? Non c’è nulla che giustifichi il cumulo di accuse lanciate dall’ex presidente Evo Morales. Prima di farle, avrebbe dovuto misurare le conseguenze. La deriva generata è pericolosa, compromette la cittadinanza e mette a nudo rancori da cortile scolastico.
Il “Tanquetazo” boliviano
Il 26 giugno 2024, il Governo boliviano ha sofferto un tentativo di colpo di Stato militare organizzato e orchestrato da membri dissidenti dell’Esercito che utilizzando carri armati e altri veicoli da combattimento, sono entrati con la forza nel Palazzo Quemado, posizionandosi in luoghi strategici di Plaza Murillo, in una chiara azione golpista contro il governo democratico di Luis Arce Catacora.
Costruendo il nemico? Le chiavi dell’assassinio e sequestro di Ronald Ojeda
L’ex militare venezuelano Ronald Ojeda Moreno, legato ad attività cospirative, è stato sequestrato, lo scorso mercoledì 21 febbraio, a Santiago del Cile, e il suo corpo senza vita è stato ritrovato il 1 marzo. Secondo i media cileni, è morto per asfissia meccanica posizionale e la data del decesso coincide con quella del sequestro.
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Cile: i segreti che il governo USA continua ad occultare
Cinquant’anni dopo il golpe militare che rovesciò Salvador Allende e instaurò la dittatura di Pinochet, esistono ancora documenti top secret sul ruolo degli USA che devono essere declassificati.
Il 25 agosto, la CIA ha pubblicato, discretamente, sul suo sito web due documenti sul golpe militare in Cile, tenuti segreti per mezzo secolo: il President’s Daily Brief (PDB – rapporto quotidiano del presidente) della mattina dell’11 settembre 1973 (il giorno del golpe) e dell’8 settembre 1973, quando l’esercito cileno stava finalizzando i suoi piani per rovesciare il governo democraticamente eletto di Salvador Allende.
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Cile: 11 settembre 1973
11 settembre 1973, discorso del Presidente Salvador Allende alla radio
7.55 A.M., Radio Corporación
Parla il Presidente della Repubblica da La Moneda, residenza ufficiale del Presidente della Repubblica del Cile.
“Viene segnalato da informazioni certe che un settore della Marina avrebbe isolato Valparaiso e che la città sarebbe stata occupata. Ciò rappresenta una sollevazione contro il Governo, Governo legittimamente costituito, Governo sostenuto dalla legge e dalla volontà del cittadino.
Cile, 50 anni dopo. Francisco Marín: “Così hanno ammazzato Allende
di Geraldina Colotti*
Per i cinquant’anni dal golpe in Cile contro l’allora presidente, Salvador Allende, l’11 settembre 1973, fioriscono analisi e pubblicazioni. Tra queste, l’inchiesta giornalistica di Francisco Marín Castro (sociologo, scrittore e direttore del quotidiano El Ciudadano) e Luis Ravanal Zepeda (medico forense), Allende, autopsia de un crimen, appena pubblicata in Cile da Ceibo. Un lavoro rigoroso, dal punto di vista storico e simbolico, sugli ultimi momenti di Allende e del governo di Unidad Popular. Ne abbiamo parlato con Francisco Marín Castro.
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I tre golpe contro Salvador Allende
Nei giorni scorsi è circolata la notizia della parziale declassificazione da parte della Central Intelligence Agency (CIA) statunitense di due Presidential Daily Briefings (PDB), preparati per essere letti da Richard Nixon. Il primo è datato 8 settembre e il secondo 11 settembre, durante il colpo di Stato del 1973 contro il presidente cileno Salvador Allende.