Il presidente Donald Trump, forse senza saperlo, venerdì scorso è entrato nelle fauci del lupo a Miami. Tra parassiti e delinquenti di bassa lega, il pubblico che si è riunito per ascoltare il suo annunciato cambio di politica verso Cuba, c’erano alcuni dei terroristi più noti dei questo emisfero, che godono il privilegio della libertà e la copertura del governo statunitense per aver lavorato agli ordini della Agenzia Centrale d’Intelligenza ( CIA).
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Trump: schiaffo di un annegato nei Caraibi
Atilio Borón http://www.cubadebate.cu
A Donald Trump lo attendono tempi difficili.
Le sue spacconate della campagna elettorale continuano a livello di retorica e non si traducono in fatti.
Cuba: reazioni all’annuncio di Trump
CTC
La Centrale dei Lavoratori di Cuba e i suoi sindacati appoggiano la Dichiarazione del Governo Rivoluzionario cubano di fronte alle aggressive parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, riferite alle relazioni tra questo paese e Cuba, e ratificano la convinzione di mantenersi fermi in difesa dei questa Rivoluzione genuina, costruita con e per i lavoratori, con la guida di Fidel e Raúl.
La congiura degli ex
Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com
I titoli si prospettavano: “Cuba non permette entrare al Segretario Generale dell’OSA,” ma nulla dice che una settimana fa uno dei più cospicui rappresentanti di coloro che desiderano ristabilire il controllo USA sull’isola, il senatore Marco Rubio, si è incontrato, a Miami, con il presidente USA Donald Trump.
Le aspirazioni di Hillary su Cuba
Néstor García Iturbe https://lapupilainsomne.wordpress.com
Già Hillary ha pronunciato il suo discorso di accettazione. La nostra stampa, si è impegnata a trasmettere i suoi punti di vista sull’evento. Una notizia data a metà, o dove mancano elementi, manca di obiettività e dà l’impressione che si desidera creare un giudizio su basi poco serie e professionali.
Quando i fantasmi sostituiscono i fatti
Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Quando, nel 2015, Washington adattò alla sua nuova politica verso Cuba, la lista unilaterale che ogni anno rilasciava il Dipartimento di Stato sui paesi “sponsor del terrorismo” rese chiare le motivazioni con cui si elabora quella relazione. Persino un media come il quotidiano spagnolo El Pais, per nulla vicino al governo cubano, lo ha riconosciuto dicendo allora che “il certo è che Cuba è rimasta, in questa lista, più per questioni politiche che per un evidente rischio per la sicurezza USA o del mondo “(il neretto è di El País).