Nelle elezioni presidenziali del 18 ottobre 2020 il Movimento al Socialismo (MAS) è tornato al potere con Luis Arce e David Choquehuanca, la cui candidatura è stata accolta dal 55% della popolazione. Le prime sfide che il nuovo governo ha dovuto affrontare si sono concentrate sulla gestione della pandemia da Covid-19, sulla ripresa del controllo del Modello Economico Sociale Comunitario Produttivo (Mescp) e sulla ricerca di come superare una crisi multidimensionale.
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Bolivia: La congiura degli stupidi
Imbarazzo e sconforto, non si può concettualizzare diversamente il battibecco nella dirigenza del Movimento Al Socialismo (MAS) boliviano. Golpe-autogolpe? Non c’è nulla che giustifichi il cumulo di accuse lanciate dall’ex presidente Evo Morales. Prima di farle, avrebbe dovuto misurare le conseguenze. La deriva generata è pericolosa, compromette la cittadinanza e mette a nudo rancori da cortile scolastico.
Intento golpista in Bolivia: cronaca di una morte annunciata
Nel pomeriggio di mercoledì 26 giugno, ci ha sorpreso la notizia che verso le 14:30, sei blindati militari erano entrati nella storica Plaza Murillo, nella città di La Paz, dove si trovano i tre principali edifici governativi: il Palacio Quemado (antico edificio del Governo), sullo sfondo il nuovo edificio, di 21 piani, chiamato Casa del Pueblo, dove operano l’Esecutivo, la Presidenza e i Ministeri, e infine la sede dell’Assemblea Plurinazionale di Bolivia (Potere Legislativo).
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Bolivia: dietro il tentativo golpista militare contro Luis arce
Questo mercoledì 26 giugno c’è stato un insolito movimento di alcune unità militari dell’esercito boliviano nei dintorni di piazza Murillo, a La Paz, dove si trova la sede del potere esecutivo del paese andino, che è stato immediatamente qualificato come un tentativo di colpo di Stato da parte del presidente Luis Arce.
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In Bolivia, tornano i carri armati. Ma è stato un tentativo di golpe vero?
di Geraldina Colotti
Autogolpe o tentativo di colpo di stato vero? In Bolivia il dibattito divampa, dopo l’irruzione di alcuni carri armati in piazza Murillo, nella capitale La Paz. Uno di questi ha sfondato il portone del Palazzo di governo, dov’era riunito il gabinetto politico, guidato dal presidente Luis Arce e dal suo vice David Choquehuanca. Poco prima, con un messaggio in rete, il governo aveva allertato circa movimenti di truppe irregolari e della possibilità di un colpo di stato contro la democrazia. A guidare l’assalto, il comandante dell’Esercito, Juan José Zúñiga, poc’anzi destituito a causa di dichiarazioni incendiarie, decisamente incongrue per la sua funzione.
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La NATO contro Evo Morales
Chiunque legga solo il titolo di questo articolo potrebbe trovarlo sovradimensionato o esagerato. Tuttavia, ricordando i 10 anni di un episodio che ha messo in allerta l’intero pianeta, ci si renderà conto che il titolo è adeguato.
Díaz-Canel ha ricevuto Evo Morales ed il Cardinale S.P.O’Malley
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha ricevuto nella mattina di giovedì 9 il compagno Evo Morales Ayma, Presidente del Movimento al Socialismo-Strumento Politico per la Sovranità dei Popoli (MAS-IPSP)
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Bolivia. I golpisti attaccarono l’aereo su cui Evo Morales lasciò il paese
Resumen latinoamericano, 1 settembre 2021.
Il Presidente del Messico rivela che i golpisti cercarono di assassinare Evo Morales, lanciando un proiettile contro l’aereo che lo portava fuori dalla Bolivia.
Secondo quanto riferito, i golpisti boliviani lanciarono un missile contro l’aereo dell’aeronautica messicana (FAM) che salvò l’ex- presidente boliviano Evo Morales, proprio mentre decollava dall’aeroporto di Cochabamba, in Bolivia nel 2019.
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Cubainformacion: notizie e non notizie
I tre paesi con il minor numero di morti per Covid-19 in America Latina non fanno notizia
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
Sapete quali sono i tre paesi con il minor numero relativo di morti per Covid-19 in America Latina? I dati sono forniti dall’Institute for Health Metrics and Evaluation degli USA e, curiosamente, non è titolo di stampa (1). Sapete perché? Perché sono Nicaragua, Cuba e Venezuela (2). Paesi soggetti a sanzioni o blocchi da parte USA e con politiche sanitarie a orientamento pubblico.
Nonostante gli sporchi trucchi USA, la Bolivia rimane indipendente
Vijay Prashad, Independent Media Institute, Pressenza 30.03.2021
I sentimenti in Bolivia a favore e contro il colpo di Stato del novembre 2019 sono prevedibilmente di classe. Le sezioni più ricche ritenevano che le politiche socialiste del governo del Presidente Evo Morales (che era al potere dal 2006 al 2019) intaccavano la loro autorità. Ma queste sezioni non potevano estromettere Morales alle urne perché le sue politiche di ridistribuzione erano molto popolari tra la popolazione. Morales ha vinto tre elezioni, sempre con un mandato decisivo: ebbe il 53,74% nel 2005, il 64,08% nel 2009 e il 61,36% nel 2014.
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Da golpista a vittima
Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com
In termini di disinformazione e creazione di correnti di opinione a loro favore, gli yankee sono i primi al mondo. La loro macchina di propaganda è solida e sperimentata, fabbricano una stella dalla sera alla mattina ed il caso di Jeanine Áñez, ex presidentessa golpista boliviana, ne è un buon esempio.
La Cumbre de los Pueblos e l’esercizio della controinformazione
Paloma García, giornalista della neonata TeleSur, racconta delle prime, impegnative dirette di quella televisione creata su iniziativa di Hugo Chávez per contrastare i monopoli delle grandi catene televisive. Il 4 e il 5 novembre del 2005, a Mar del Plata, la IV Cumbre de las Américas bocciava l’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) voluta da Bush e lanciava l’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America). Diego Armando Maradona era fra capi di stato, Premi Nobel, artisti e dirigenti rivoluzionari protagonisti di quelle giornate storiche per la sovranità latinoamericana
https://nostramerica.files.wordpress.com
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Cubainformacion: chi di spada ferisce…
Smartmatic 2017, OSA 2019: una dose della sua stessa medicina?
“Abbiamo scoperto enormi quantità di denaro comunista, attraverso il Venezuela, Cuba e probabilmente la Cina, per interferire nelle nostre elezioni”.
È stato il grottesco politico della scorsa settimana, con protagonisti gli avvocati di Donald Trump. Ma in cui c’è stato un dettaglio che i media hanno trascurato.
Quello che l’indio della Bolivia insegna al sionista latinoamericano
Segnali di pace a La Paz
di Geraldina Colotti
Le dichiarazioni, si sa, possono restare sulla carta se non si determinano atti che ne sostanzino i contenuti. Tuttavia, ci sono momenti nei quali anche i pronunciamenti acquistano un significato particolare, dovuto a specifiche circostanze. In questo caso, la circostanza è di tutto rilievo, trattandosi dell’assunzione di incarico del neo-eletto presidente boliviano Luis Arce e del suo vice David Coquehuanca. Entrambi hanno giurato a pugno chiuso insieme al resto del nuovo governo, intenzionato ad archiviare la pagina nera del golpe, durata un anno. E sono tornati in patria anche l’ex presidente Evo Morales e il suo vice Alvaro Garcia Linera, obbligati ad andarsene con la forza dall’esercito passato dalla parte dei golpisti.