Alessandra Riccio – https://nostramerica.wordpress.com
Siamo alla fine del 2010. Napoli affoga sotto un diluvio di pioggia e di immondizia, il suo selciato di pesanti lastre di lava vesuviana restituisce il riflesso delle luci della città offuscato dal grigio cupo della pietra. Ma quando si alza lo sguardo, è la bella facciata neoclassica del teatro San Carlo a riempire gli occhi di luce e di armonia. Sotto il porticato si aprono le porte del nostro Massimo nell’abbagliante tripudio di stucchi e di oro che un restauro recente ha esaltato e riportato all’opulenza originaria. Nel Palco Reale, immerso nell’oscurità, due spettatori fuori dell’ordinario seguono i passi vivaci che esaltano la gioventù dei danzatori del Balletto Nazionale di Cuba impegnati nell’esecuzione di Elegia per un giovane, una coreografia in memoria di Fabio Di Celmo, l’uomo d’affari italiano vittima di un attentato terroristico a Cuba nel 1997.