Tag Archives: guerra cognitiva

Contro il Venezuela, le “tre C” della propaganda di guerra

Geraldina Colotti*

Se volessimo sintetizzare i meccanismi della “guerra cognitiva”, che mira a condizionare i cervelli manipolando le emozioni, potremmo parlare delle “tre C”: Convincere, Confondere, Coinvolgere, consolidando notizie false nella percezione comune. Dalla “caccia alle streghe” contro le donne ribelli dei secoli passati, alla costruzione del “nemico interno” e all’ossessione del comunismo nelle varie modulazioni prodotte dal secolo scorso, l’imperialismo ha affinato le tecniche di propaganda, fidando sul culto dell’effimero e sulla memoria a breve, moltiplicata dalle reti sociali nel secolo attuale.

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le reti sociali sono un’arma di distruzione di massa

“L’obiettivo è ‘hackerare’ l’individuo con un misto di guerra psicologica e guerra dell’informazione.”

Pasquale Serrano

Sono stati giorni di apprendimento per i rivoluzionari, gli ultimi eventi accaduti in Venezuela costituiscono lezioni per considerare lo scenario che possiamo affrontare nella guerra che l’impero e i suoi lacchè, mercenari dentro e fuori Cuba, stanno e intraprenderanno contro di noi. .

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Dell’occupazione digitale, alla cybervessazione e altri demoni dell’algoritmo

Tania Díaz ha affermato che ciò che si sta vivendo in Venezuela è un tentativo di occupazione non militare ma digitale, cognitiva, culturale e informativa.

Laura Mercedes Giráldez

Caracas, Venezuela – Sebbene le motivazioni delle azioni del settore più estremista dell’opposizione venezuelana abbiano radici espansionistiche, non si può negare la loro persistenza. Il controllo di questa nazione è così cruciale per il loro potere che, ogni volta che falliscono nel tentativo di dominarla, cercano nuove strategie.

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Guerra cognitiva in Venezuela

la manipolazione delle masse attraverso i social

Fabrizio Verde

Nell’era digitale, la guerra cognitiva è emersa come un potente strumento per manipolare le masse attraverso i social network. La guerra cognitiva, nota anche come manipolazione cognitiva, si riferisce all’uso di tattiche psicologiche per influenzare il comportamento individuale e collettivo. I social network, come Facebook, X (ex Twitter), Instagram e TikTok sono diventati un terreno fertile per la diffusione di disinformazione e propaganda, rendendoli piattaforme ideali per la guerra cognitiva.

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L’assalto simbolico a Cuba

Per decenni Cuba e la sua Rivoluzione sono state costantemente simbolicamente assassinate dai cartelli mediatici. Il grande peccato dell’isola, agli occhi di questi sicari della parola, è e sarà quello di cercare di costruire un ordine sociale diverso da quello che prevale nel mondo contemporaneo. Il pericolo principale di Cuba risiede nel suo esempio.

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L’obiettivo è quello di “hackerare” l’individuo con un misto di guerra psicologica e informativa

Ignacio Ramonet (Pontevedra, 1943) è un punto di riferimento nella comunicazione per un’intera generazione di giornalisti, analisti dell’informazione e un gran numero di cittadini. Dottore di ricerca in Semiologia e Storia della Cultura presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, dal 1990 al 2008 ha diretto l’edizione francese di Le Monde Diplomatique e, dal 2008, quella spagnola. È inoltre cofondatore dell’organizzazione non governativa Media Watch Global (Osservatorio internazionale dei media), fondatore e presidente onorario di ATTAC e uno dei promotori del Forum sociale mondiale di Porto Alegre. Ramonet è autore o coautore di una ventina di libri. Non c’è fenomeno nuovo nella comunicazione che egli non analizzi rapidamente, mentre noi restiamo perplessi.

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