Come l’imperialismo destabilizza le frontiere
Geraldina Colotti
Siamo al teatro Bolivar di Caracas. Sullo schermo scorrono le ultime immagini del documentario di Carlos Azpurua, “La Batalla de los Puentes”. Nella sala piena, vi sono molti dei protagonisti di quel 23 febbraio 1919, quando l’estrema destra dell’autoproclamato Juan Guaidó cercò di far invadere il paese dai suoi grandi sponsor internazionali, con il pretesto di far entrare l’”aiuto umanitario” dalle frontiere. Il Venezuela conta un totale di 5.161 km di frontiera, sia terrestre che marittima, 2.219 km quelli condivisi con la Colombia. Gli attacchi, allora, vennero preparati anche da altri punti strategici, sia via mare che via terra.