Il Forum di San Paolo, giunto quest’anno alla ventiquattresima edizione, è una conferenza annuale dei partiti politici della sinistra e altre organizzazioni dell’America Latina e dei Caraibi. La fondazione di questo importante incontro annuale avvenne nel 1990 su impulso del leader rivoluzionario cubana Fidel Castro, in concerto con l’allora sindacalista e presidente del Partito dei Lavoratori brasiliano Luiz Inácio da Silva, meglio conosciuto come Lula.
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Il caso Lula e l’imbroglio contro la giustizia
Il Tribunale Regionale Federale di Porto Alegre (TRF-4), in Brasile, ha accettato domenica 8 la richiesta di Habeas Corpus a favore dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, per autorizzare la sua liberazione dalla prigione e sospendere la condanna che sta scontando per presunte azioni di corruzione.
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La controffensiva della destra
Oscar Laborde https://lapupilainsomne.wordpress.com
Quando la giudice Rosa Weber, del Tribunale Federale Superiore, ha dato il suo voto, rifiutando l’habeas corpus presentato dalla difesa di Lula – che gli impediva passare il processo in libertà- si consumava il golpe in Brasile e si feriva a morte la democrazia.
Senza crimine né prove né habeas corpus
Emir Sader https://www.pagina12.com.ar
Negli ultimi giorni la destra brasiliana era entrata in uno stato di disperazione. Dopo aver imposto all’agenda politica la possibilità della detenzione di Lula, scontando una decisione che ritenevano certa del Supremo Tribunale Federale del Brasile, i suoi sogni avevano cominciato ad indebolirsi. Un conteggio preliminare dei voti della corte sembrava favorire Lula, suggerendo un fallimento del consenso di Curitiba che si era imposto sino a quel momento. Un consenso giuridicamente assurdo, di condanna senza crimine né prove, che configura, chiaramente, una persecuzione politica, basata sul lawfare – l’uso unilaterale delle leggi per perseguitare gli avversari politici-. Nessuno ha dubbi che il giudice Sergio Moro è un feroce avversario politico di Lula, che gli ha negato ogni tipo di risorse, che lo tratta in forma razzista e discriminatorio, che frequenta, amichevolmente, feste con i leader dei partiti di destra, nessuno dei quali è stato neppure accusato dal giudice e dai suoi colleghi.