La libertà non è una concessione. È il risultato di molteplici lotte sociali che hanno segnato l’evoluzione dei diritti umani in tutte le loro dimensioni. Non parliamo della libertà neoliberale di scegliere: bere vino o prendere una bibita, a cui si aggrappano i libertari per sospendere la prima condizione dell’essere umano, la sua dignità. Negare i diritti umani come parte di un ordine democratico significa contraddire il valore della giustizia come espressione di una legge uguale per tutti. Se ci limitiamo al caso di Julian Assange, privandolo della sua dignità, si manifestano gli argomenti per la sua detenzione: presentare la libertà di stampa e informazione sotto il dilemma utilitarista di proteggere un bene maggiore. Accusato di violare segreti di Stato, mettere in discussione la sicurezza nazionale e compromettere la vita di persone statunitensi, è iniziata la sua persecuzione.
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