Il quotidiano messicano La Jornada ha pubblicato ieri in prima pagina un articolo sul successo del vaccino cubano Abdala contro il Covid-19, nonostante la campagna mediatica contro la sua immagine.
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Guerra batteriologica e confusione ideologica
José Steinsleger, da La Jornada
Traduzione Matthias Moretti
La pandemia in corso spalanca le porte a una riflessione che per la cultura giudaico-greco-latina (ossia, “occidentale”) sarà liberatrice oppure non sarà. È una cosa che in me si è verificata fumando seduto sul water, accanto a una confezione da 150 rotoli di carta igienica.
No, non è vero. Possiedo a mala pena 10 rotoli. Però la vicina del 6-A (che vive da sola), ne ha più di 150. E non penso di soddisfare la mia curiosità mettendomi a fare la sua vita. In ogni caso: aiutatemi a comprendere questo strano mistero e vi regalo cinque rotoli. Non credo che ce la faremo. Ci sono cose nel cuore…
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González Casanova, Cuba, Venezuela…
Ángel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
Correvano le prime settimane della guerra USA contro l’Iraq nel 2003 ed, allo stesso tempo, si alzavano di tono, molto aggressivamente, le persistenti campagne di calunnie e menzogne della potenza settentrionale contro la Rivoluzione cubana. Infiammata dai principali media USA come The New York Times ed il Washington Post, El País, della Spagna, La Nación di Buenos Aires, i loro simili nella regione latinoamericana come i grandi conglomerati elettronici come Fox News e CNN, si estendeva come macchia di petrolio una pesante e furibonda campagna anti-cubana. Improvvisamente, nel momento più drammatico ed intenso di vociferazione ed isteria comunicativa, quando sembrava che l’ondata mediatica fosse inarrestabile e poteva giungere ad imporre il suo odioso ed ingiusto senso comune contro l’isola ribelle, un articolo di Pablo González Casanova irruppe come un fulmine sulla copertina de La Jornada, del Messico, il 25 marzo. Tra un mese e qualche giorno farà 17 anni da quella scossa.
Roma non paga i traditori
José Steinsleger – https://nostramerica.wordpress.com
Nel quotidiano messicano La Jornada del 18 luglio, uno dei migliori giornalisti latinoamericani cerca di dire qualcosa sulla situazione in Nicaragua, confusa, scivolosa, disgraziatissima. Fra l’altro ricorda la storia dell’ambiguo Presidente del Panama, Manuel Noriega, anch’essa molto ambigua e tuttora oscura, che portò all’invasione del paese da parte degli Stati Uniti e al bombardamento di interi quartieri con bombe al fosforo bianco (A.R.)
La linea
David Brooks http://www.cubadebate.cu
Attraversano una linea ed, improvvisamente, i loro figli sono strappati dalle loro braccia da agenti in uniforme. Non sono casi isolati (più di 1200 di questi atti, fino ad ora, ed a quanto sappiamo), né è abuso di autorità, non è un’aberrazione. È la politica ufficiale USA.
Bolivia: cultura e rivoluzione
Fernando Buen Abad – http://www.cubadebate.cu/opinion
Nel sempre difficile compito di comprendere il concetto di cultura, per non soccombere al riduzionismo che sempre lo affliggono, a non fondersi tra nozioni flaccide né redditizie ambiguità, bisogna aggiungere la molto particolare e storica battaglia dello Stato Plurinazionale della Bolivia per rendere visibile la sua lotta culturale negli epicentri della dignità, dell’integrazione, della diversità e dei diritti fondamentali. Qualcuno non se ne è accorto?
Intellettuali respingono critiche al Venezuela
Intellettuali ed accademici hanno criticato la posizione del governo messicano di fronte alla crisi venezuelana, per piegarsi alla politica interventista USA. Hanno affermato che la solidarietà con i popoli ed il principio di non ingerenza, che hanno caratterizzato la diplomazia messicana per decenni, oggi non esistono e che quanto detto e le azioni del ministro degli Esteri, Luis Videgaray, su questo caso, non rappresentano il sentire del popolo messicano.
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Se il Venezuela cade, l’umanità cade
Luis Hernández Navarro http://www.jornada.unam.mx
John Pilger è un noto giornalista e documentarista australiano che, tra molti altri riconoscimenti, ha ricevuto in due occasioni il premio Giornalista inglese dell’Anno ed, in due altre, il UN Media Peace Prize. Recentemente intervistato da Telesur ha detto: il mondo dovrebbe appoggiare il Venezuela, ora sottoposto ad una virulenta propaganda che è la guerra attraverso i media. Se il Venezuela cade, l’umanità cade.
Contro vento e marea, la Costituente va!
Gilberto López y Rivas http://www.jornada.unam.mx
La scorsa domenica 16 luglio ha avuto luogo un’innegabile dimostrazione del ruolo che giocano i mass media nella guerra ad ampio spettro che, gli USA ed i suoi alleati interni della cosiddetta Tavola di Unità Democratica (MUD), realizzano contro il popolo ed il governo legittimo e costituzionale del Venezuela. Mentre l’opposizione ha fatto un “plebiscito”, inesistente nell’attuale Costituzione del paese, senza alcun controllo o monitoraggio nazionale ed internazionale su tale consultazione, con comprovate anomalie e frodi, e con una cifra si votanti sin ora sconosciuta, milioni di cittadini hanno partecipato ad una simulazione del processo elettorale per l’Assemblea Nazionale Costituente che si terrà domenica prossima.
La Gavia: nuova pista per incontrare i 43 di Ayotzinapa
Integranti del Movimento per la Pace di San Miguel Totolapan affermano avere fermato i sicari di un gruppo criminale che confessarono la partecipazione nella sparizione dei 43 studenti di pedagogia di Ayotzinapa, si seppe oggi.
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I giornalisti messicani protestano contro i crimini
I comunicatori messicani hanno realizzato una protesta in questa capitale per condannare gli omicidi contro il loro sindacato, che lunedì 15 ha perso in forma violenta il giornalista Javier Valdéz.
Reporter, fotografi, cameraman e vari professionisti di differenti organizzazioni giornalistiche, hanno reclamato davanti al monumento dell’Angelo dell’Indipendenza nell’emblematico Paseo de la Reforma, la fine dell’impunità dei crimini contro il sindacato .
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Che non ci mentano, il responsabile non è il narco
Angel Guerra Cabrera https://lapupilainsomne.wordpress.com
Questa settimana il giornalismo messicano e La Jornada hanno perso uno straordinario professionista ed essere umano, Javier Valdés, corrispondente del nostro giornale in Sinaloa, crivellato di colpi alle 12 a Culiacan, a pochi passi dal Settimanale Riodoce, di cui fu co-fondatore.
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Messico: giornalista assassinata
La rivoluzione cubana, Fidel e l’Europa
M. Roitman Rosenmann* – https://nostramerica.wordpress.com
Nessuna rivoluzione è perfetta. Ci mancherebbe altro. Tutti i processi rivoluzionari hanno luci e ombre, è parte del lavoro politico. La rivoluzione cubana non fa eccezione. Non potrebbe. Come la rivoluzione francese, messicana o russa, è figlia di un tempo storico, di una realtà e di valori che le danno senso. Si rivendicano, si approvano o si respingono. Si lotta contro di loro o a favore.
Silvio Rodriguez: La Rivoluzione sempre è stata a rischio
Arturo Cruz Barcenas – La Jornada
– Signor Silvio Rodriguez, vede i rischi per la rivoluzione per il cambiamento nelle relazione Cuba-USA?
– Preferisco i nuovi rischi che la viziosa ostilità di mezzo secolo. Inoltre, la rivoluzione mai ha mai cessato di essere a rischio. Sempre ha combattuto per il suo diritto ad esistere, per la validità della sua alternativa. Vivere è rischioso in diverse direzioni, ancor più se partiamo dal fatto che in questo mondo ci deve essere giustizia sociale, precetto inaugurale della rivoluzione”, ha detto in un’intervista a La Jornada l’autore di Playa Giron, che ha pubblicato un nuovo album dal titolo Amorios, distribuito dagli inizi di agosto nei negozi.
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