Il governo di Javier Milei sta facendo scivolare l’Argentina verso una crisi di proporzioni inedite. Una crisi integrale, multidimensionale, poliedrica. L’inverosimile aspirante al premio Nobel per l’Economia sta affondando i principali indici economici a livelli senza precedenti. Gli indicatori di attività sono in calo, le fabbriche funzionano a metà regime, i commercianti vedono crollare le vendite, l’inflazione è lontana dall’essere sconfitta, il dollaro schizza alle stelle, la disoccupazione cresce inarrestabile e le retribuzioni dei lavoratori, registrati o precari, così come gli importi delle pensioni e delle indennità, crollano mese dopo mese. Tutto questo è celebrato come un successo dagli esotici seguaci della setta anarco-capitalista e dai loro beneficiari senza scrupoli.