Ora si chiama ‘storia’ quasi ogni costruzione basata sul “senso comune”. È sufficiente che un’iniziativa (individuale o collettiva) si disponga per convincere e mobilitare (fatti o idee) sul breve, medio o lungo raggio (con scopi confessabili o inconfessabili) perché passi come “storia” agli occhi dei profani. È così che vanno in giro per il mondo alcuni venditori di illusioni specializzati in “deliri di potere” che riescono ad offrire alle proprie clientele seduzioni redditizie per dare libero sfogo alla propria pulsione a gestire la “cassa” (piccola o grande che sia). E “anche se tu non ci credi” hanno successo e guadagnano fortune. Roland Barthes è già entrato in quella disquisizione.