La bandiera di Cuba e del Venezuela
Geraldina Colotti
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica e il predominio del modello capitalista a livello globale, che ha imposto le proprie regole mercantilistiche anche nelle competizioni internazionali, la vittoria degli atleti che provengono da paesi socialisti come Cuba o Venezuela, ha moltiplicato la sua valenza, concreta e simbolica. E il secondo posto della Cina, alle ultime olimpiadi di Tokyo, per solo una medaglia di differenza dietro agli Stati Uniti nelle ultime battute della competizione, fotografa, anche in questo ambito, la perdita di egemonia del sistema nordamericano: un sistema basato sul business a tutti i costi, a cui dovrebbe adeguarsi anche lo schema europeo.
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