La democrazia a manganellate del Cile e la libertà di stampa del Real Madrid
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
E’ parte del bilancio repressivo degli ultimi due mesi in Cile: 26 persone uccise, 28 mila detenute, 113 torturate… (1). Ma solo dopo un rapporto dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, la stampa corporativa internazionale ha iniziato, timidamente, a menzionare il tema (2). Evitando, ovviamente, termini come “repressione” o “regime”, riservati a paesi come Cuba (3). Dove -a proposito- la polizia non assassina né spara soda caustica, come nella “democrazia” cilena.
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