Oltre il danno la beffa. I leader dell’opposizione in Honduras – il candidato dell’Alleanza di Opposizione contro la Dittatura Salvador Nasralla e l’ex presidente Manuel Zelaya – dopo essere stati defraudati di un’elezione praticamente vinta, adesso vengono accusati dal Partito Nazionale dell’Honduras (PNH) di «incitamento alla violenza con l’ausilio di agenti internazionali estremisti», secondo quanto riporta l’emittente teleSUR.
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Honduras, la storia si ripete sempre due volte
Katu Arkonada http://www.cubadebate.cu/opinion
Hegel diceva che tutti i grandi fatti (e personaggi) della storia universale appaiono due volte. Marx lo ha complementato aggiungendo che una volta come tragedia ed, un’altra, come farsa.
Quello che è successo in Honduras ci conferma la tesi dei vecchi filosofi che la storia si ripete due volte: il colpo di stato contro Mel Zelaya, nel 2009, come tragedia, e la frode elettorale, del 2017, come farsa.
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Honduras: si protesta contro l’Ambasciata USA
Circa 200 persone hanno protestato davanti la missione diplomatica statunitense in Honduras per il sostegno decisivo dato da Washington al presidente di destra Juan Orlando Hernández.
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Honduras: un popolo mobilitato
Honduras vive una delle peggiori crisi della sua storia recente, prodotto di una frode elettorale colossale della quale l’Alleanza dell’Opposizione contro la Dittatura assicura di essere stata la vittima. Una crisi che, lontano dal risolversi, si approfondisce ogni giorno di più, lasciando una scia di morti, di feriti e di detenuti.
In Honduras c’è una dittatura avallata dagli USA
Manuel Zelaya, ex presidente honduregno (eletto per il periodo 2006-2010) è stato vittima di un golpe di Stato nel 2009 ed ora è coordinatore dell’Alleanza Oppositrice contro la Dittatura, coalizione elettorale che sostiene il candidato Salvador Nasralla contro il candidato Josè Orlando Hernandez, attuale mandatario, che cerca di essere rieletto per il conservatore Partito Nazionale. Il conteggio finale del Tribunale Supremo Elettorale ha dato la vittoria ad Hernandez con 42,98% dei voti, contro il 41,39% del suo rivale, ma dopo una caduta del sistema informatico del conteggio dei voti ed allegazioni di frode elettorale, Nasralla, appoggiato dai suoi seguaci sulle strade, non ha riconosciuto il risultato ed ha chiesto di controllare lo scrutinio dei voti.
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Honduras: il ‘golpe blando preventivo’
Atilio Boron http://www.cubadebate.cu/opinion
L’interminabile epidemia di “golpi blandi” propiziata dalla Casa Bianca si è accanita, ancora una volta, sull’Honduras.
È stato lì, nel 2009, dove per la prima volta si è applicata questa metodologia, una volta fallito il tradizionale colpo di stato militare tentato, un anno prima, in Bolivia. Da quel momento i governi indesiderabili della regione sarebbero stati cancellati da un letale tridente formato dall’oligarchia mediatica, il potere giudiziario e dei legislatori, la cui combinata “potenza di fuoco” supera quella di qualsiasi esercito nella regione.
Honduras di nuovo in bilico
Dennis J. Bernstein, Consortium News
Il futuro dell’Honduras è in bilico mentre il conteggio delle elezioni presidenziali si prolunga. Lo sfidante, Salvador Nasralla, ex-giornalista sportivo alla testa di un’alleanza progressista di sinistra, inizialmente prevaleva sul presidente in carica Juan Orlando Hernández, ma questo è cambiato tra accuse di manipolazione delle schede ed imposizione di un coprifuoco militare per impedire le proteste. La vittoria di Nasralla rappresenterebbe il generale rigetto del pugno di ferro di Hernández.
Media: silenzio (di regime) sull’Honduras
http://www.lantidiplomatico.it
Provate a fare quest’esperimento con noi.
Scrivete la parola Honduras su Google e capirete il livello del regime d’informazione dove viviamo.
Ma, prima di scriverlo, una premessa doverosa su quello che sta capitando nel paese già vittima nel 2009 del colpo di Stato contro il presidente Zelaya ordito dall’amministrazione Obama.
Nuovo golpe in Honduras?
di Ilka Oliva Corado – Crónicas de una Inquilina
Il 28 giugno dell’anno 2009, quando l’Honduras imbocca una nuova strada, allontanandosi dal neoliberismo e abbracciando il progressismo latinoamericano emergente in Sud America, il presidente Manuel Zelaya subisce un colpo di Stato. Un golpe ordinato da Washington ed eseguito dall’oligarchia, come accaduto in Paraguay e Brasile; condotto dal Congresso e la Corte Suprema di Giustizia.
Honduras: elezioni in stile yankee
Il candidato presidenziale dell’Alleanza dell’Opposizione contro la Dittatura, Salvador Nasralla, ha segnalato oggi che non riconosce i risultati dei suffragi generali in Honduras e denunciò il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) per broglio.
Secondo Nasralla, i dati che ora improvvisamente danno il vantaggio al mandatario uscente ed aspirante alla rielezione, Juan Orlando Hernandez, sono stati tergiversati e manipolati.