È difficile prevedere dove condurrà l’umanità la irresponsabile politica del potere yankee
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Rebeca Monsalve https://medium.com/@misionverdad201
Nel dicembre 1902, 20 navi di Germania, Inghilterra ed Italia, insieme, bloccarono lo sbocco al mare del Venezuela come meccanismo di pressione affinché il governo di Cipriano Castro pagasse il debito esterno contratti dai governi precedenti.
La prevaricazione durò fino al febbraio 1903, quando gli USA intervennero sulla scena per fungere da “mediatore” tra le parti e giungere ad un accordo che dissolvesse la minaccia di un intervento delle potenze straniere in territorio venezuelano.
Il presidente USA ritorna a minacciare un’azione militare contro il Venezuela e continuano i ricatti e le sanzioni contro i governi e le società che hanno legami con la nazione bolivariana e con Cuba
Elson Concepción Pérez www.granma.cu
La prima operazione di guerra culturale del mondo moderno, si portò a termine contro Portorico, Filippine ed in maniera speciale contro Cuba, nel 1897
Raúl Antonio Capote – http://www.granma.cu
La prima operazione di guerra culturale del mondo moderno, si portò a termine contro Portorico, Filippine e in maniera speciale contro Cuba, nel 1897. Era necessario creare il clima appropriato, negli USA, per appoggiare una possibile guerra contro la Spagna e spianare la strada all’occupazione militare e all’annessione dei possedimenti spagnoli nei Caraibi e nel Pacifico.
Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com
L’attuale presidente USA, Donald Trump, ha ripreso la politica del Grande Bastone, messa in atto all’inizio del XX secolo, dall’allora capo della Casa Bianca Theodore Roosevelt.
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Salam Mousa Reyes https://lapupilainsomne.wordpress.com
Per coloro, che come me, sono nati negli anni ’80 del secolo scorso, forse risulta difficile capire i processi che abbiamo ereditato dalla nostra storia. Più ancora, se inoltre cerchiamo di comprendere il carattere e la grandezza della storia di un’isola che, in maniera inequivocabile è legata e definisce, per certi aspetti, il resto del continente sudamericano.
Come che Cuba accettò cedere la Base di Guantanamo? La distorsione della Storia trasformata in informazioni
José Manzaneda, coordinatore Cubainformación
La sezione TV del quotidiano spagnolo “El Pais” ha visitato la Base Navale di Guantánamo (1). Ma non per avvicinarsi agli orrori della prigione di alta sicurezza, ma per intervistare le/i cubane/i che, decenni fa, hanno deciso di rimanere e vivere nella Base e rompere con il loro paese.
Ma il più sorprendente del reportage è come il giornalista Carlos de Vega (2), -che, non a caso, fu per sette anni corrispondente di CNN Plus a Washington (3)- trasmetteva, senza batter ciglio, la storia ufficiale della Base di Guantanamo scritta…dai suoi occupanti.