La pagina colombiana ElTiempo.com del 2 luglio 2005 dimostra che i paramilitari colombiani lavano i loro capitali nei paesi vicini mediante “contrabbando di benzina, riso, elettrodomestici e veicoli, trasporto pubblico (collettivi e moto- taxi), giochi d’azzardo (casinò), confezioni, costruzione e prostituzione”. Dal principio del secolo appaiono paramilitari e sicari associati a gruppi oppositori, ben politici, ben proprietari terrieri di estrema destra.