LA POSIZIONE COMUNE DELLA UE VERSO CUBA
“Una politica fallita che si
dovrebbe cambiare”
• Sostiene il deputato Miguel Angel Martínez, presidente
del
Gruppo di Amicizia e Solidarietà con Cuba nel Parlamento Europeo
MARÍA JULIA MAYORAL 6 novembre 2004
“La politica delle sanzioni, delle pressioni e dell’isolamento che la Unione Europea - UE - ha sviluppato negli ultimi anni verso Cuba é un fallimento e speriamo che verrà rivista in maniera positiva” ha sostenuto all’Avana l’euro deputato Miguel Angel Martínez, presidente del Gruppo di Amicizia e Solidarietà con Cuba.
In una conferenza stampa, Martínez, che é anche portavoce della Commissione di Sviluppo, Cooperazione e Aiuti umanitari del Parlamento europeo, ha spiegato che la detta posizione comune della UE e le sue misure contro Cuba non esprimono una politica autonoma ma ricalcano le misure adottate dagli USA e questo pone in dubbio l’autonomia della UE non solo per ciò che riguarda Cuba, ma anche per le relazioni con gli altri paesi dell’America Latina.
Parlando del fallimento di questa politica, egli ha segnalato che questa politica non ha portato benefici ai cubani, ma anzi ha creato enormi difficoltà agli impresari europei che vedono rallentati i loro affari ed é negativa per le ONG’s dell’Europa, i cui membri hanno manifestato disperazione e impotenza, poiché si danneggia il normale disimpegno delle ONG’s e si danneggia anche il lavoro abituale dei diplomatici.
Questa politica mette in mostra le differenze tra le attuazioni dei governi europei e l’attitudine dei nostri popoli e delle nostre società che ignorano queste decisioni dei governi, mettendole in ridicolo! Nonostante il boicottaggio, la presenza degli artisti, dei turisti e degli imprenditori a Cuba é davvero notevole!
La partecipazione delle compagnie nella Fiera “Fihav 2004” é una chiara dimostrazione, ha sostenuto.
“C’é un solo paese al mondo con il quale la Unione Europea non ha dialogo... perché proprio Cuba é un’eccezione? I nostri amici cubani hanno risposte che coincidono con le nostre, ma sono così indegne per l’Europa nel suo insieme che nessuno ha il coraggio di esprimere questa realtà con la chiarezza che merita!” ha commentato.
Alla fine del 2004 il Consiglio Europeo – l’organo che ha approvato la posizione comune e le misure contro Cuba – rivedrà il tema, poiché lo deve fare ogni sei mesi.
Martínez ha detto che spera che si raggiunga una attuazione ragionevole in questo organo, che faccia uscire i suoi membri da quella strada senza uscita nella quale si sono infilati. Un possibile cambio favorevole all’Isola deve affrontare ostacoli e sarà oggetto di una scalata offensiva da parte di coloro che sostengono e ispirano una politica contraria.
Egli ha informato la stampa che durante la sua visita di due giorni, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle relazioni tra Cuba e la UE, ha realizzato contatti con importanti autorità e personalità nazionali, tra le quali Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento, il ministro degli esteri Felipe Pérez Roque, Carlos Lage. segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri e il Cardinale Ortega.
Come parte del suo programma di lavoro egli ha incontrato gli ambasciatori dei
paesi europei che sono i rappresentanti diplomatici permanenti all’Avana, i
rappresentanti delle ONG’s e gli imprenditori del vecchio continente.