I risultati di Cuba con le vaccinazioni sono impressionanti Affermano gli esperti al termine di una valutazione internazionale del Programma Nazionale d' Immunizzazione. Raccomandata la divulgazione scientifica di questi risultati in altri paesi.
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13 dicembre 2004 - JOSÉ A. DE LA OSA
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I risultati conseguiti nella vaccinazione della popolazione cubana dopo il trionfo della Rivoluzione nel 1959 sono stati definiti “impressionanti” dal nordamericano dott. Jon Kim Andrus, capo dell’Unità dei Vaccini della OMS-OPS, con sede a Washington, che ha appena compiuto nel nostro paese, assieme ad un’equipe di esperti, una valutazione internazionale del Programma Nazionale di Immunizzazione.
Andrus non ha esitato ad affermare, in una delle raccomandazioni, che la divulgazione scientifica dei successi del paese deve essere incentivata. Rivolgendosi, tra gli altri dirigenti e specialisti che hanno partecipato all’incontro nella sede centrale del Ministero della Salute Pubblica, al ministro José Ramón Balaguer ed a José M. Miyar Barrueco, segretario del Consiglio di Stato, ha sottolineato:
“Voi conoscete bene questi successi, ma per noi è importante comunicarli ad altri paesi ed al mondo”.
Dopo aver reso omaggio allo scienziato cubano Tomás Romay, che duecento anni fa introdusse a Cuba il primo vaccino che sia stato scoperto, quello contro il vaiolo, Andrus, medico di famiglia ed epidemiologo in Salute Pubblica, ha fatto il punto sui risultati conseguiti dal nostro paese con i programmi di immunizzazione.
Dal 1962 ad oggi sono state eliminate la poliomielite, la difterite, il morbillo, la tosse canina, la rosolia e la parotite. Sono state sradicate forme cliniche severe del tetano infantile, della meningite tubercolosa in minori di un anno, le complicazioni gravi della sindrome della rosolia congenita e della meningoencefalitis posparotiditis.
Ha citato anche altre malattie che hanno cessato di essere un problema per la salute a Cuba, con tassi di 0.1 ogni 100.000 abitanti, come il tetano e l’haemophilus influenzae (agente batterico causa di meningiti e polmoniti nei primi anni di vita); o che hanno ridotto la loro frequenza come la febbre tifoidea, le malattie meningococciche e l’epatite B.
“Tutto ciò è impressionante”, ha affermato lo scienziato nordamericano, che guida la delegazione composta dai capi del Programma Ampliato di Vaccinazione dell’OMS-OPS, conosciuto con la sigla PAI.
Ne fanno parte anche Mauricio Landaverde, consigliere regionale dell’OPS; Rosario Quiroga, viceministra della Salute boliviana; Irene Leal, guatemalteca; Ida Berenice Molina, honduregna; Claudio Silveira, brasiliano; Ana Elena Chevez, salvadoregna; Osvaldo Berrezuela, venezuelano, nonchè Lea Guido, rappresentante a Cuba dell’OMS-OPS.
Per due settimane il gruppo di esperti ha visitato sei provincie del paese – Pinar del Río, Città de L’Avana, L’Avana, Ciego de Ávila, Sancti Spíritus e Santiago di Cuba –, dove si è recata anche in municipi, ospedali, centri di salute, laboratori, agenzie di cooperazione ed ha compiuto le sue valutazioni sul 36,4% circa della popolazione.
Il Capo dell’Unità dei Vaccini dell’OMS-OPS ha messo anche in risalto l’alta immunizzazione esistente in tutto il paese “grazie alla quale”, ha detto, “non è possibile parlare di rischi di un ritorno delle malattie prevenibili”. Ha ringraziato le autorità sanitarie cubane per avergli dato l’opportunità “di apprendere dalle loro lezioni”.
Gli altri membri dell’equipe valutatrice hanno espresso i loro giudizi.
Ringraziando per le parole di
lode, sia Miyar Barrueco che Balaguer hanno manifestato i sentimenti della più
alta direzione del paese e del nostro Presidente Fidel Castro per quanto
riguarda la vocazione internazionalista, solidale, di integrazione
latinoamericana e mondiale che anima la Rivoluzione, al fine di estendere, per
beneficiare altri popoli, qualsiasi esperienza o progresso che compia il paese,
come modo di realizzare i vecchi sogni di Bolívar e Martí. |