La Patria è sacra, la Rivoluzione è invincibile,

il Socialismo è irrevocabile! 

Intervento di Carlos Lage Dávila, segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri

 

Compagni Fidel e Raúl: 

Compagno Alarcón: 

Compagne e compagni: 

Grazie, molte grazie Sig. Bush per ricordarci che la nostra Costituzione doveva essere modificata per iscrivervi e proclamare al mondo, con la forza di 9 milioni di cuori, che il Socialismo a Cuba è intoccabile e che i principi non si negoziano. 

Il pluri partitismo e la chiamata democrazia rappresentativa che ci propongono sono un inganno, un'ipocrisia, una trappola per perpetuare il sistema di dominazione capitalista. 

· Il paese non è quello che propone e decide, sono le cupole dei partiti quelle che designano i candidati.  

· Senza denaro non si può fare niente.  

· Il colore della cravatta, il momento in cui deve sollevare un bambino, o prendere la mano ad un'amorosa moglie, sono tra le cose più importante che deve imparare un candidato.  

· I mezzi di comunicazione in mani private non sono imparziali; difendono gli interessi dei loro padroni.  

· Una volta che si conclude la votazione, sempre con bassa  partecipazione, il paese non partecipa più a nessuna decisione, né  è consultato. Tutto succede alle sue spalle.  

· Il paese sceglie i politici e questi regalano le imprese e le proprietà del paese ai privato non senza la partecipazione di familiari, amici e di loro stessi. Nessuno, tuttavia, sceglie  i padroni che sono sempre di più poderosi.  

· Mai nel governo si fa già ciò che si promette nella campagna elettorale, neppure lo si propone.  

· Che i politici, compresi i presidenti, a conclusione del loro mandato si siano trasformati in miliardari, risulta sempre di più una regola.  

L'economia di mercato e la proprietà privata sui mezzi di produzione che ci propongono è causa di un inarrestabile processo di concentrazione della ricchezza, di umilianti disuguaglianze, di indignanti ingiustizie, di egoismo e della conformazione ad una società che ha come centro il denaro, con tutto il suo potere corruttore, e non l'uomo con la sua capacità infinita di miglioramento. 

In Cuba è già esistita tutta questa spazzatura. Durò mezzo secolo e finì il Primo di Gennaio di 1959. 

Una scorciatoia di ladri e traditori governarono la nazione; il paese fu impoverito, vilipeso, soffocato, frammentato e molti dei suoi più nobili figli assassinati. 

Non ci divideremo mai, né tra neri e bianchi, né tra ricchi e poveri, né in partiti. L'unità è imprescindibile ed è stata una delle grandi lezioni della nostra storia. 

Nel 1868 la mancanza di unità provocò il Zanjon; nel 1898 permise l'Emendamento Platt e nel 1933 condusse alla dittatura di Batista. Baderemo sempre all'unità ed avremo sempre un solo Partito e non un qualunque Partito bensì il Partito Comunista di Cuba. 

Porci requisiti o condizioni per il ristabilimento di relazioni è perdere tempo. Il blocco non finirà in un tavolo di negoziazioni; il blocco deve essere tolto unilaterale ed incondizionatamente. 

Aspetteremo pazienti e nel frattempo, costruiremo con sudore ed intelligenza una società giusta, colta ed umana, come Fidel ha sognato per i cubani di oggi e per le future generazioni. 

Tento d’immaginarmi che cosa sarebbe di Cuba se ci lasciassimo imporre la volontà imperialista. 

Chiudo gli occhi e vedo bambini scalzi, chiedendo elemosine o pulendo scarpe. Li apro, e li vedo nelle scuole con scialli e libri di fronte a televisori e calcolatrici. 

Chiudo gli occhi e vedo lunghe code di disoccupati, il contadino che lavora per un latifondista, la ricchezza di alcuni e la povertà di molti. Li apro e vedo ogni cubano con un posto degno nella nostra società, i contadini sono i padroni della terra che lavorano ed il paese appartiene a tutti allo stesso modo. 

Chiudo gli occhi e vedo il dolore incontenibile per la morte di un figlio, una madre o un compatriota, a causa di una malattia curabile, perché la salute, benché non riesca a comprenderlo, è un affare. Apro gli occhi e vedo decine di migliaia di medici ed infermiere e tutti abbiamo lo stesso diritto a ricevere qualunque trattamento senza pagare un centesimo. 

Chiudo gli occhi e vedo l'angoscia di un padre che non ha il denaro necessario per pagare gli studi ad un figlio, gestire un posto di lavoro, o lasciargli alcuna eredità. Apro gli occhi e vedo che un padre deve solo lasciare ai suoi figli il suo esempio ed insegnar loro che il lavoro e l'onore apriranno tutte le porte della nostra società. 

Chiudo gli occhi e vedo agli studenti scendere la scalinata universitaria e la polizia sparare  acqua con gli idranti e pallottole,  vedo cadere leader studenteschi. Vedo bianchi e neri separati senza sapere perché. Apro gli occhi, e vedo studenti e poliziotti  neri e bianchi e tutti fusi in un solo popolo. 

Chiudo gli occhi e vedo la morte e la tristezza, l'abbandono e la disperazione, la frustrazione ed il fallimento, la droga, il gioco e la corruzione. Apro gli occhi e c'è dappertutto vita, allegria e sicurezza, vittoria e progresso. 

Chiudo gli occhi e vedo di nuovi giovani che assaltano il Moncada, sbarcano nel Granma e vanno sulla Sierra per iniziare un'altra volta la Rivoluzione. Apro gli occhi e No: stanno qui gli eroi, seduti vicino a noi in questa Assemblea, ed i caduti rimangono nella memoria di tutti, per sempre. 

Sappiamo molto bene che nel mondo eccedono le risorse  mentre muoiono ogni giorno più di 5 mille bambini di malattie curabili e più di 800 milioni di persone vivono nella miseria e soffrendo la fame. 

Quelli che sostengono l'attuale ordine economico internazionale, sono i responsabili di tale genocidio, i difensori del sistema nel quale si generano, ogni volta, maggiori differenze tra ricchi e poveri, nei quali si abbandona ogni uomo o donna alla sua sorte, quelli che vivono nell'opulenza mentre contemplano impassibili la fame e le malattie, e non mi riferisco solo al governo nordamericano, non hanno morale per parlare di democrazia e di diritti umani, sono responsabili di un crimine che causa sofferenze e miete vite giorno dopo giorno. 

Perché siamo coscienti, molto coscienti della nostra storia, dell'opera della Rivoluzione e delle realtà del mondo di oggi, è per questo che scriviamo i nostri nomi e firme, perché preferiamo il Socialismo, non il Capitalismo. 

Preferiamo: 

· La giustizia sociale, non la disuguaglianza.  

· La cultura, non l'ignoranza.  

· La solidarietà, non l'egoismo.  

· La modestia, non l'arroganza.  

· L'onestà, non la corruzione.  

· La verità, non la bugia.  

· Preferiamo difendere i diritti umani, non calpestarli.  

Preferiamo: 

· L'indipendenza, non l'annessione.  

· La sovranità, non l'ingerenza.  

· La democrazia socialista, non l'ipocrisia.  

· Il futuro, non il passato.  

Preferiamo una società in cui l'uomo sia fratello dell'uomo, non il suo lupo. 

Diciamo la verità a Bush e gli altri. Il migliore sistema politico è quello di un solo Partito; la vera democrazia è la socialista; e dove è  realmente possibile difendere i diritti umani è in una società di uguaglianza e di giustizia sociale. 

Quelli che vissero il passato non potranno essere ingannati. 

Quelli che sono cresciuti con la Rivoluzione, non sapranno vivere senza Socialismo. 

Quelli che verranno saranno più socialisti perché saranno più educati e colti, più liberi e coscienti. 

Per il nostro paese ritornare al passato è indesiderabile, impensabile ed impossibile. 

La Patria è sacra, la Rivoluzione è invincibile ed il Socialismo è irrevocabile. 

EVVIVA LA RIVOLUZIONE! 

EVVIVA IL SOCIALISMO! 

VIVA FIDEL! 

PATRIA O MORTE! 

VINCEREMO!