Preoccupazione per la possibile ripetizione di
anomalie nelle prossime elezioni politiche USA
Washington 4/10
Diversi osservatori internazionali si sono sommati a coloro che si preoccupano per le nuove possibili irregolarità nelle elezioni presidenziali degli USA che avverranno il prossimo 5 novembre. è stato reso noto.
Una relazione dell’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione esprime la preoccupazione di diversi specialisti europei per la possibile ripetizione nelle elezioni di anomalie, come avvenne nel 2000, favorendo l’attuale presidente Bush.
La relazione è frutto di una visita negli USA avvenuta pochi giorni fa e pone enfasi sullo stato della Florida, coincidendo con le impressioni e le dichiarazioni dell’ex presidente Carter che ha detto che in Florida è necessario porre degli osservatori internazionali che controllino, ma che la Casa Bianca non accetta.
Le preoccupazioni per le macchine per contare i voti, le norme di eleggibilità e le intimidazioni ai votanti sono raccolte in un documento degli osservatori europei.
Inoltre si avvisa che esiste la possibilità di una probabile ripetizione di errori delle macchine, che provocarono l’emissione di schede imperfette, provocando motivazioni di dispute e sospetti.
Si sottolinea che le minoranze etniche sono state minacciate e questo provoca l’allontanamento dalle urne, come è stato denunciato dai mezzi di comunicazione democratici in queste occasioni.
Il pronostico degli esperti dichiara che le condizioni attuali hanno probabilità di far dilatare i risultati elettorali in Florida dove nel 2000 Bush ebbe “la vittoria” con solamente 537 voti dopo un mese di incertezze. Queste preoccupazioni sono state diffuse dopo il primo dibattito televisivo tra i due candidati alla presidenza, il repubblicano e il democratico, che si è svolto esattamente a Miami, in Florida.
L’incontro sul quale la maggioranza delle opinioni ha dato Kerry come vittorioso, è avvenuto seguendo uno stretto regolamento accordato tra i due stessi contendenti.
Stando a un’inchiesta diffusa dalla CNN, il 53% degli intervistati crede che il senatore democratico Kerry abbia lottato meglio del presidente, anche se si dovrà vedere l’impatto della vittoria nei sondaggi elettorali.