“Una strana prova puzzolente”
di una possibile frode avvenuta durante le elezioni nella
Florida
THOM HARTMANN-commonDreams.org - 26 nov.04
C’era qualcosa di strano nei nastri registrati delle elezioni.
Il nastro che si usa per scrivere il materiale stampato di una macchina per votare con scanner ottico, che si stampa nella notte delle elezioni dopo che la macchina ha letto tutte le schede e ha marcato i numeri nel suo PC Interno.
La mostra dei risultati totali di questa elezione in un luogo, cioè il materiale stampato, viene firmato dalle autorità elettorali presenti e consegnato all’ufficio delle elezioni della Contea come risultato ufficiale della votazione della gente nella zona.
Normalmente ogni zona ha un solo scanner lettore e si consegna così un solo nastro. Bev Harris di www.Bñackboxvoting.org che è stato investigatore delle macchine elettroniche per votare assieme ai rappresentanti di “Elezioni Giuste” nella Florida, si è presentato nell’ufficio elettorale della Contea di Volusia, sempre in Florida, nel pomeriggio del 16 novembre del 2004 ed ha chiesto di vedere i risultati pubblici di ognuno dei nastri dei 110 passati dallo scanner nei controlli di questa Contea.
Coloro che lavoravano in queste elezioni, dopo aver controllato anticipatamente le loro richieste, gli hanno consegnato le liste dei materiali stampati che raramente avevano la data 15 novembre e tanto meno erano firmati.
Bev disse che le stampe non erano le originali e che non era quello che aveva chiesto. Cortesemente gli risposero che le liste originali si trovavano altrove, in un magazzino elettorale e siccome era tardi le avrebbero consegnate a Bev il giorno dopo.
La mattina dopo Bev si presentò presto. Era il 17. Arrivò prima dell’incontro programmato e scoperse tre funzionari elettorali del magazzino sistemati attorno a un tavolo coperto da apparenti nastri sulle elezioni. Bev disse in un’intervista telefonica che quando videro lui e i suoi amici mediatamente li fecero uscire e chiusero la porta di botto.
“In un certo senso fu positivo, perché ci venne confermata una prova cosi puzzolente, perché nel porticato c’era un sacco della spazzatura. Io lo guardai e vidi che era pieno di nastri pubblici. Gettati via aspettando di eliminarli.
“Tecnicamente era una cosa “molto puzzolente”, davvero!” Bev aggiunse, perché quello che avevano fatto era gettare i nastri elettorali con i risultati ufficiali delle elezioni nel cesto della spazzatura.
Erano i nastri che erano stati firmati dagli impiegati elettorali.
Quando i funzionari si resero conto che le persone fuori dal magazzino stavano cercando nella spazzatura, chiamarono la polizia e uno venne per sfidare Bev.
Kathleen Wynne, investigatrice di www.Blackboxvo stava là.
“Quello che è successo lo abbiamo in video tape” ha avvisato. “Non credo che le importi questa cosa disse il poliziotto vedendo disputare con violenza un sacco di spazzatura tra Bev Harris e un dipendente dell’ufficio elettorale. Tirando il sacco si ruppe e tutto se andò per il pavimento!
Stavano gettando al suolo la nostra democrazia ma Bev non lo avrebbe permesso!”
Chi stava intervistando Bev, alcuni secondi dopo la lotta dovette interrompere la conversazione per via dell’arrivo dei poliziotti.
Poi Bev mi disse, in un’intervista diretta, che quando giunse la polizia “Abbiamo avuto un dibattito molto vivo sui meriti delle mie richieste sui risultati pubblici!”
Durante la discussione andammo dal magazzino sino all’ufficio elettorale per fare paragoni tra gli originali dei nastri del 2 novembre e quelli del 15, che l’ufficio elettorale aveva consegnato al Segretario di Stato. Inoltre c’era la tv www.Votergate
Le cose divennero ancora più strane poiché, mentre stavamo controllando i nastri con quelli che ci avevano dato ma mentre stavamo vedendo che le cose non concordavano, uno degli impiegati passò trasportando uno scatolone pieno di apparente spazzatura – in realtà pieno di nastri elettorali- ci superò e uscì dal retro dell’edificio” ha detto Bev.
L’investigatrice Ellen Brotzky uscì per verificare quella spazzatura e così venne accertato che gli originali erano stati gettati come rifiuti ed erano i nastri elettorali firmati. Bev ha sottolineato che quello che avevano fatto uscire dal retro doveva rientrare dalla porta principale. Ci chiedevamo che ci facevano i nastri tra la spazzatura!
Il 18 novembre telefonammo e chiedemmo: “Che fanno quelli dell’ufficio elettorale della contea di Volasia, dove la super vigilatrice elettorale Deane Lowe non è presente e dove nessuno poteva fare controlli insieme ai giornalisti, se non era dello stesso stato?
Il Daytona Beach News di Volusia, in un articolo del 17 novembre, firmato da Christine Girardin, osservava che Bev Harris era andato al magazzino del dipartimento elettorale, nella strada statale 44 di Deland, il martedì, per ispezionare i nastri originali del 2 novembre, dopo aver ricevuto le copie datate 15 novembre.
Lì Harris aveva visto i nastri ficcati nei sacchi della spazzatura in modo tale da porre in dubbio l’integrità dei risultati elettorali. Il Daytona Beach News osservava che la Lowe aveva confermato il mercoledì che alcune copie di riserva dei nastri delle elezioni del 2 novembre erano state destinate alla macchina trituratrice.
Però questo - disse la Lowe - era dovuto al fatto che c’erano due gruppi di nastri presentati la notte delle elezioni e ognuno era firmato. Un gruppo di nastri si consegna a un macchina con le schede e con la memoria del PC, mentre il nastro di riserva si consegna all’ufficio elettorale con un secondo veicolo.
I duplicati non vanno conservati e la Lowe sostiene che Harris non voleva ascoltare le sue spiegazioni su perché i nastri firmati si trovavano nella spazzatura.
La Lowe no sa offrire spiegazioni, ha scritto il News, dicendo per la Lowe “Harris ha le sue idee!” L’azione di Ollie North nei due luoghi in due giorni è stata una sorpresa, mentre aspettavano Bev e i suoi associati. Quando sono apparsi i nastri scartati originali che erano stati firmati, con i timbri recenti e le stampiglie dello stato, usati per il conteggio dei vincitori delle elezioni della Florida, Harris dice che è si è presentata una situazione preoccupante.
“La differenza era di centinaia di voti in ogni luogo che abbiamo esaminato e la maggioranza riguardava le zone delle minoranze!”
Quando ho chiesto a Bev se gli errori riscontrati erano isolati o erano errori tecnici o burocratici o di computazione, si è arrabbiato.
Noi non siamo di parte o di partito! Non cerchiamo di cambiare il risultato delle elezioni, ma di controllare se c’è stata frode nelle elezioni!” Detto questo Bev ha sostenuto che la situazione era molto chiara...
Le anomalie erano sempre favorevoli a George W. Bush, tutte le volte!
Le anomalie della Florida non si possono attribuire a tutti gli stati, ovviamente. Si può comprendere che esistono spiegazioni innocenti per i conteggi nei voti alla pari e nei risultati originali eliminati perché poco precisi, ma questo conteggio poi continua sino al finale.
Solo un’investigazione successiva potrebbe dimostrare una tendenza significativa in tutto lo stato, che dimostri i risultati di un’elezione manipolata in molte delle contee della Florida. Il risultato non cambierà e secondo le inchieste gli elettori avevano scelto Kerry, che aveva vinto in Florida.
Nonostante tutto Bev e la sua allegra banda sono “pronti a cadere” su un’altra Contea, come mi ha detto al cellulare mentre andava verso la prossima destinazione.
“Noi avevamo avvisato la Contea di Volusia e gli avvocati che dovevano mantenere i sigilli di un numero dei documenti, includendo tutte le schede in memoria nelle urne delle votazioni e che tutti i nastri dovevano essere firmati.
Perché? Molto semplice - ha detto- perché ci sono troppe anomalie che indicano la frode!”
THOM HARTMANN è il vincitore di premi di Project Censored, molto venduto ed è anche presentatore radiofonico di uno show nazionale quotidiano e progressista.
Il suo Sito Web è: thomhartmann.com
I suoi libri più recenti sono “Le ultime ore di luce solare”, “Protezione differente”, “La crescita della dominazione corporativa e lo scontro con i diritti umani”, “Noi, il popolo”, “Un richiamo per recuperare gli Stati Uniti” e “Che farebbe Jefferson?”.