E' confermato che Posada Carriles
si e’ rifugiato in Honduras
1 settembre 2004
Tutto indica che il terrorista Luis Posada Carriles si è rifugiato in Honduras, il paese che insieme a El Salvador è la sua tradizionale tana.
Le autorità locali hanno affermato che lo si sta cercando, però non esistono informazioni precise né sulla sua presenza né su una sua eventuale detenzione, stando alle informazioni del programma Mesa Redonda Informativa della TV cubana.
Intanto gli USA tacciono sull’indulto firmato da Mireya Moscoso, che ha liberato il noto assassino e 3 dei suoi complici che erano in prigione dopo essere stati dichiarati colpevoli del tentativo di assassinare il Presidente di Cuba Fidel Castro, durante un’iniziativa pubblica svoltasi all’Università di Panama nell’anno 2 000.
Nel programma è stato segnalato che il presidente dell’Honduras Ricardo Maduro è stato costretto a riconoscere l’avvenuta entrata nel suo paese di Posada, un terrorista “che conta sull’appoggio di persone potenti con molta influenza internazionale”.
Continuano le dichiarazioni di condanna per il vergognoso indulto firmato dalla Presidentessa.
“Il popolo panamense non ha mai pensato che uno dei suoi governanti avrebbe chinato il capo davanti all’Amministrazione degli Stati Uniti”, ha affermato il legale panamense Julio Berrios, dichiarandosi assolutamente contrario all’indulto firmato da Mireya Moscoso per liberare i 4 terroristi anticubani.
Nel programma Mesa Redonda Berrios, professore di Giurisprudenza dell’Università di Panama, ha fatto riferimento a una dichiarazione rilasciata dalla Moscoso nella segreteria telefonica di un ex ambasciatore degli Stati Uniti nel paese centro americano. La registrazione, pubblicata dalla TV nordamericana, dice:
“...Ambasciatore, buongiorno. Parla la Presidentessa per informarla che i 4 cubani sono stati indultati ieri sera e che hanno già abbandonato il paese. Tre sono andati a Miami e l’altro in direzione sconosciuta. A presto. Un abbraccio.”
La Presidentessa ha riconosciuto di aver fatto la telefonata.
L’avvocato ha aggiunto che la vergognosa telefonata della Presidentessa merita la condanna del popolo panamense e della comunità internazionale perché ha macchiato l’immagine del paese, che diventa rifugio di terroristi internazionali.
Altre personalità panamensi hanno convenuto nel condannare l’indulto ai 4 terroristi di origine cubana. L’ex presidente Jorge Illueca lo ha definito un colpo all’integrazione latino-americana. “Questo fatto –ha aggiunto Illueca- danneggia i sentimenti più profondi del panamericanismo e ha già motivato, oltre alla rottura dei rapporti diplomatici con Cuba, il ritiro dell’ambasciatore del Venezuela e l’assenza del presidente Hugo Chávez alla cerimonia di passaggio dei poteri”.
L’ex governatore della provincia di Colón, Gassán Salama, che ha rinunciato in segno di protesta contro l’indulto, lo ha definito una “vergogna mondiale che ha dimostrato il poco interesse della governante nella lotta al terrorismo”.
Una dichiarazione firmata da 40 legislatori delle differenti tendenze politiche che conformano il Parlamento Centro-Americano (PARLACEN) ha criticato la decisione della Moscoso chiamando “i popoli del mondo civilizzato a non accettare questa decisione a favore di quei terroristi che mettono a rischio la stabilità e la pace.”
A Bogotá i più di 100 partecipanti all’incontro Voci del Mondo per la Vita hanno espresso riprovazione per l’umiliante decisione della presidentessa panamense, che rende evidente l’opportunismo e l’ipocrisia del suo governo nel compiacere la politica anticubana di Washington.
Il Partito Comunista del Messico ha affermato che con la liberazione dei terroristi, la Moscoso diventa complice di coloro che hanno collocato la bomba su un aereo della Cubana de Aviacion nel 1976 ammazzando 73 persone, e di coloro che hanno attentato al Vertice Ispano Americano dei Capi di Stato, in particolare alla vita di Fidel Castro.