Cuba ha denunciato la concorrenza

 

sleale con i sigari Habanos

 

 

27 maggio 2004 (PL)

 

I sigari cubani sono vittime di falsificazioni e di una sleale concorrenza all’estero e Raúl Sancho, specialista in marche, della Corporazione Habanos S.A. ha denunciato questi fatti.

 

L’esperto ha ricordato il plagio e le imitazioni di ogni genere a danno del prestigioso prodotto cubano, che è soggetto di  violazioni tra le quali una delle più comuni e frequenti è l’apparizione di denominazioni similari a quelle più note già registrate.

 

L’impresa Cubatabaco ha denunciato la concorrenza sleale contro i sigari Cohiba; i falsi appaiono nei mercati grazie a una illegale manifattura con il nome di Kohiba, una delle tante manovre delle entità straniere per appropriarsi di un mercato cubano, ha spiegato Sancho.

 

In Spagna, Francia, Nuova Zelanda e Australia sono frequenti le cause e le denunce per queste cause, per cui la Habanos S.A. ha richiesto i servizi dell’impresa belga di registrazione delle marche Compumarc, considerata la più importante del settore in tutto il mondo. In virtù di questo accordo Compumarc notificherà a Habanos S.A. tutte le richieste di questi servizi in ogni paese che andranno contro gli interessi dell’impresa cubana.

 

Le Denominazione di Origine, determinata dalle caratteristiche geografiche e umane del luogo di fabbricazione e provenienza del prodotto è stata motivo di frode da parte di altre corporazioni di fronte alla richiesta di registrazioni similari che riportano simili procedimenti.

 

Per far terminare queste pratiche l’Isola ha già registrato 19 di queste marche, ha precisato l’esperto durante la sessione di chiusura di un seminario internazionale, a proposto della soluzione delle cause relazionate con la proprietà intellettuale, che si sta realizzando all’Avana.

 

Habanos S.A. partecipa in parti uguali con l’impresa locale Tabacuba e la franco - spagnola Altadis.

 

La corporazione è leader mondiale per i sigari di tipo Premium e soddisfa il 30% della domanda mondiale e il 70% limitando il calcolo ai 12 paesi dove è presente.