17 sett. 2004 - P.Montesinos www.granma.cu

 

A PROPOSITO DI STAGIONE CICLONICA


Indebolito, “ il piccolo uragano

Aznar” scende di nuovo in campo

contro Cuba

 

 

 

Con una scarsa intensità politica (come sempre) ed assai indebolito dalla schiacciante sconfitta subita nelle elezioni generali spagnole del marzo passato, il “piccolo uragano Aznar” é sceso di nuovo in campo a Madrid per prendersela ancora una volta con Cuba.

 

L’ex capo del Governo spagnolo José Maria Aznar, oggi “distinto” presidente di una fondazione denominata FAES, ha presieduto mercoledì un’iniziativa (sicuramente ad ingresso limitato e con una partecipazione ridotta) in difesa di quelli che lui chiama dissidenti cubani; si, proprio gli stessi che Washington paga per sovvertire l’isola caraibica.

 

Affiancato da noti personaggi, alcuni dei quali con precedenti terroristici, Aznar ha attaccato ancora una volta la Rivoluzione, eseguendo alla lettera l’espresso ordine di George W. Bush, suo “amichetto del cuore” e attuale inquilino della Casa Bianca.

 

Senza dubbio, l’ossessione di Cuba continua a togliere il sonno all’ex leader del destrorso Partito Popolare (PP). Secondo varie fonti giornalistiche di Madrid, Aznar vuole trasformare quest’ossessione in uno stile di vita, in modo da potersi pagare le medaglie d’oro che gli vengono concesse a Washington.

 

A questo proposito, un commentatore di una televisione privata spagnola ha sottolineato ironicamente martedì scorso che Aznar pare adesso dedicarsi all’organizzazione di iniziative contro l’isola caraibica ed il Presidente Fidel Castro, invece di occuparsi d’altro.

 

Ed effettivamente é così, perché l’ex presidente del Governo spagnolo fa parte del cosiddetto Comitato Internazionale per la Democrazia a Cuba (ICDC) composto, tra gli altri, anche da figure della risma dell’ex presidente ceco Vaclav Havel e dell’ex segretaria di stato USA Madeleine Albright.

 

É proprio a Praga che l’ICDC si riunirà il 17 di questo mese, perché Aznar, che insiste nel cercare una fama internazionale che non riesce ad ottenere, possa presentare un manifesto elaborato dalla sua fondazione a favore dei cosiddetti oppositori cubani.

 

Di sicuro a José Maria, durante il suo governo, non é mai importato del grave problema droga vissuto tuttora dalla Spagna che, secondo statistiche ufficiali rese note recentemente a Madrid, é il paese, tra i 25 componenti l’Unione Europea (UE), che ha più consumatori di cocaina ed altri stupefacenti.

 

Tanto meno lo preoccupa il fatto che la Spagna, dopo i suoi otto anni di mandato, sia il fanalino di coda dell’UE per il livello scolastico medio della popolazione e per le spese sostenute in campo educativo.

 

Aznar non si é però fatto problemi nell’affiancare incondizionatamente gli USA nelle loro guerre illegali e di rapina contro l’Iraq e l’Afghanistan ed a mentire più di una volta agli spagnoli dopo gli attentati terroristici di Madrid dell’11 marzo scorso, che costarono la vita a 198 persone innocenti.

 

Ha ragione il commentatore della televisione. Lei, signor Aznar, dovrebbe dedicarsi ad altro, come comparire di fronte alla Commissione parlamentare d’Indagine sugli attentati dell’11 marzo e preoccuparsi realmente del suo paese.

 

Cuba continua a costituire un esempio per il mondo, anche nel prepararsi ad affrontare uragani veri e molto forti. Lo ha dimostrato in più di quarantacinque anni.

* Giornalista spagnolo