16 aprile 2003 - www.granma.cu

 

La denuncia di Livio di Celmo, 

 

fratello del giovane italiano vittima

 

di un atto terrorista a Cuba nel 1997

 

 

 

 

Livio di Celmo, fratello di Fabio, il giovane italiano morto per lo scoppio di una bomba posta da un terrorista in un albergo dell’Avana alcuni anni fa ha scritto una lettera alla giudice nordamericana Joan Lenard, nella quale reclama un’azione "vera" contro i veri terroristi e non contro i Cinque giovani cubani condannati dalla Lenard, attualmente prigionieri negli Stati Uniti perché cercarono di evitare che si commettessero crimini contro il popolo cubano, crimini come quello nel quale perse la vita Fabio di Celmo.

 

Livio di Celmo ha denunciato il terrorismo che da più di 40 anni colpisce l’Isola di Cuba, organizzato nel sud della Florida, con una lettera inviata alla giudice Lenard ed ha fatto distribuire la copia della lettera dal comitato di "Free Five" durante una manifestazione di protesta organizzata davanti al palazzo della Borsa di Bruxelles, per reclamare la libertà dei Cinque Eroi prigionieri.

 

Livio racconta, nella sua lettera, in modo commovente come il suo giovane fratello Fabio venne assassinato il 4 settembre del 1997 dalla bomba posta da un terrorista pagato da Posada Carriles, notissimo delinquente nemico di Cuba, pagato e sostenuto dalla mafia di Miami.

L’assassino è stato un mercenario di El Salvador che poneva bombe per 1500 USD l’una, ma tutti gli atti di terrorismo sono stati pagati dalla Fondazione Nazionale Cubano - Americana della mafia di Miami, coperta dal governo degli USA, che ha molti legami con gruppi di terroristi dell’estrema destra reazionaria. Livio di Celmo nella sua lettera denuncia che dal1959 ad oggi i gruppi terroristi degli Stati Uniti hanno ucciso 3400 cubani e ferito più di duemila persone. Suo fratello, italo – canadese, è stato una vittima in più!

 

Le organizzazioni nemiche della Rivoluzione cubana, ha scritto ancora Livio di Celmo, sono state il campo di azione dei Cinque che hanno lottato per impedire loro di mettere in atto azioni di terrorismo e che per essere dei combattenti contro il terrorismo sono stati condannati e imprigionati ingiustamente a pene incredibilmente illogiche.

 

Livio di Celmo nella sua lettera suggerisce alla giudice Lenard di occuparsi dei veri terroristi e criminali anti – cubani che circolano liberamente a Miami.

 

"Lei, Signora Giudice, con questo modo di fare è divenuta l’eroina della mafia di Miami – ha avvisato Livio - e il suo nome verrà sempre associato nel mondo a colei che fece condannare Cinque Uomini Innocenti per aver lottato contro il terrorismo ed aver salvato vite umane a Cuba e negli stessi Stati Uniti!"