LA COSPIRAZIONE PER LIBERARE POSADA
Sono loro!
J.G. ALLARD (speciale per Granma Internacional) - 9 dic. 2004
Un video di una telecamera di sicurezza dell’aeroporto della capitale panamense ha smascherato tre degli individui i cui servizi sono stati comprati dalla mafia di Miami, nella sua cospirazione per liberare il terrorista internazionale Luis Posada Carriles, mostrando l’ex direttore della Polizia Nazionale di Panama Carlos Barés, l’ex vicedirettore dell’Emigrazione Javier Tapia ed il capo della Direzione Investigativa e Informativa della Polizia (DIIP) Arnulfo Escobar, mentre fraternizzavano con i quattro assassini e sistemavano ogni dettaglio per la loro uscita legale dal paese.
Per mesi il terrorista Santiago Alvarez ha diretto a Miami – con la benedizione delle autorità nordamericane – una rumorosa campagna di raccolta fondi al fine di comprare la liberazione dei quattro terroristi più pericolosi del continente, detenuti a Panama.
Nel frattempo l’Amministrazione di Mireya Moscoso negava l’esistenza di tali piani fino a che, il 26 agosto, poche ore prima di abbandonare la presidenza, la Presidentessa firmava l’indulto che permetteva ai quattro assassini di riprendere le loro attività.
Le immagini del video, riprese quello stesso giorno dalle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Tocumén, mostrano Barés, Tapia, Escobar ed altri funzionari mentre conversano ed addirittura mangiano con i quattro terroristi cubano-americani.
La registrazione è stata ottenuta dalla televisione panamense grazie alle perquisizioni effettuate per ordine del procuratore superiore speciale Arquimedes Saez, che sta cercando di individuare le responsabilità criminali nelle pratiche illegali relative all’indulto della Moscoso.
Il procuratore Saez fu quello che ottenne la condanna dei quattro terroristi da parte dei tribunali, nonostante tutte le manovre della mafia di Miami e quelle dei funzionari dell’Amministrazione Moscoso.
Il video, trasmesso dalla televisione panamense, mostra un’ameno commiato tra Posada Carriles, Gaspar Jiménez, Guillermo Novo, Pedro Remon e Bares ed i suoi complici, con abbracci tra questi ultimi ed i delinquenti, scambio di documenti, dolci e tazze di caffè.
“Si può vedere Posada Carriles in buone condizioni fisiche, dal momento che parla per telefono coccoloni per alcuni minuti”, segnala NOTIMEX, precisando che “da uno degli aerei scende la moglie di Jiménez per abbracciare affettuosamente e dare un bacio nella guancia a Barés”.
LORO STESSI HANNO APERTO LE CELLE
Secondo le informazioni diffuse con la consegna del video, i quattro terroristi sono stati liberati dal carcere ‘El Renacer’ nelle prime ore del 26 agosto. E’ stato lo stesso Barés, ex capo della polizia nazionale, ad aprire le celle dei delinquenti, apparentemente senza notificarlo al direttore della prigione Ricardo Apu.
Barés, ingannando il personale dell’istituzione carceraria, ha poi trasferito i quattro detenuti all’aeroporto internazionale di Tucumén, in assoluta violazione delle norme e dei procedimenti di scarcerazione.
In questo modo Posada ed i suoi sicari sono stati trasportati all’aeroporto di Tucumen, dove sono saliti su due aerei privati decollati alle 6.50.
Solo alle 10:00 il direttore di El Renacer è stato ufficialmente avvertito dell’uscita dei quattro detenuti, appena indultati dall’allora presidentessa Mireya Moscoso.
Ricardo Apú è stato informato tramite un fax, proveniente dalla Direzione dell’emigrazione.
Le dichiarazioni giurate delle guardie carcerarie confermano formalmente che Barés ed Escobar hanno fatto uscire dalle celle i quattro delinquenti. La testimonianza del giudice José Hoo Justini, incaricato degli appelli del caso di Posada e gli altri condannati, rivela che non è stato mai consultato sulla liberazione dei detenuti.
I terroristi indultati dalla Moscoso sono stati condannati a 7 e 8 anni di carcere per “aver attentato alla sicurezza collettiva, includendo il bene comune, e per falsificazione di documenti”, da un tribunale panamense che li ha dichiarati colpevoli di aver pianificato un attentato con esplosivi contro il Presidente di Cuba, durante il Vertice Ispano-americano di Panama nel novembre del 2000. L’attentato sarebbe stato commesso all’Università di Panama, utilizzando 30 libbre di esplosivoi C-4 che avrebbe causato la morte di migliaia di partecipanti all’assemblea in programma.
L’indulto è stato concesso nonostante le proteste di numerose organizzazioni popolari che esigono la punizione degli autori di atti terroristi.
Il PM Arquímides Sèaez ha annunciato che nell’aeroporto non sono state registrate le persone che uscivano dal paese. Non ci sono nemmeno copie delle carte d’imbarco.
L’ex ministro di Governo e della Giustizia Arnulfo Escalona, fortemente coinvolto nel caso, ha dichiarato in qualità di indagato presso il PM Superiore Speciale. Escalona e Barés sono accusati dei delitti di abuso nell’esercizio delle loro funzioni e abuso di autorità.
All’uscita, Escalona ha annunciato che lui, Barés e Tapia si erano appellati agli articoli 22 e 25 della Costituzione Nazionale. L’articolo 25 stabilisce che “nessuno è costretto a dichiarare su fatti criminali, correzionale o di polizia, contro se stesso...”
Escalona e Barés erano accompagnati dagli avvocati Rogelio Cruz, Rosa Mancilla e Maruja Bravo, noti per i loro legami con la mafia, con i cartelli colombiani del narcotraffico e con l’Amministrazione corrotta di Mireya Moscoso.
Rogelio Cruz e Rosa Mancilla hanno anche difeso Luis Posada Carriles e altri anticubani condonati da Mireya Moscoso. Proprio la Moscoso, accusata adesso di corruzione dai tribunali, ha scelto l’avvocato mafioso per la sua difesa.
Per pura casualità, un vecchio socio di Cruz, il capo del cartello della cocaina di Cali, Gilberto Rodríguez Orejuela, è stato estradato negli USA questo fine settimana dalle autorità giudiziarie colombiane. Rodríguez Orejuela deve rispondere alla giustizia degli USA per l’invio in quel paese di 50 tonnellate di cocaina.