DI FRONTE AD ACCADEMICI DI VENTI PAESI


Alarcón denuncia la pericolosità

dei piani anticubani

 

ARSENIO RODRÍGUEZ

“Le pietre angolari della politica anticubana di Washington sono la creazione ed il sostegno ad una cosiddetta “opposizione” dentro e fuori l’Isola”, ha dichiarato il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare  Ricardo Alarcón, nell’intervento rivolto ai partecipanti della XIIª Conferenza Internazionale di Studi Europei, che si riunirà fino a venerdì  nell’Hotel Occidental Miramar della capitale.

 

Il dirigente cubano ha iniziato il suo discorso ribadendo l’interesse degli accademici e della società cubana per le problematiche europee, testimoniato anche dalla celebrazione del XXX anniversario della fondazione del Centro Studi Europei, ricorrente quest’anno.

 

Ha spiegato agli scienziati provenienti da circa venti paesi i più recenti piani dell’Amministrazione Bush, aventi l’obiettivo di distruggere la Rivoluzione cubana.

 

Alarcón ha ricordato che, in una lettera inviata al segretario di Stato Colin Powell, un gruppo di personalità ha espresso l’opinione che “la messa in pratica di questa politica, che si concretizza nei piani di aiuto ad una Cuba ‘libera’, rappresenta l’elemento più esplosivo degli ultimi cinquanta anni, non solo per Cuba, ma per tutto il continente”.

 

Ha detto anche che l’obiettivo di distruggere la Rivoluzione é stato perseguito con programmi esistenti fin dal 1959.

 

Alarcón ha precisato che tutto ciò ha molto a che vedere con l’Europa e gli europei, dal momento che, se questi piani avessero successo, Cuba diventerebbe un territorio vietato agli imprenditori del Vecchio Continente, giacché l’Isola sarebbe diretta da “consiglieri” nordamericani.

 

Ha illustrato l’infausto ruolo giocato da alcuni governi europei e dalla cosiddetta “posizione comune” dell’Unione Europea, che in soldoni non é altro che un’adesione alla politica anticubana degli USA.

 

Prima dell’intervento di Alarcón, il direttore del Centro Studi Europei Denis Guzmán ha dato il benvenuto agli accademici stranieri ed ai loro colleghi cubani, mettendo in risalto l’importanza di questi incontri.

 

“Ci preoccupa il futuro dell’Europa”, ha sottolineato Guzmán, “sia per l’Europa stessa che per le conseguenze che ne possono e debbono derivare per il futuro dei rapporti internazionali”.

 

Nella prima giornata di dibattiti, tra gli altri interessanti argomenti trattati, sono state presentate delle relazioni sul futuro istituzionale dell’Unione Europea e la costituzione di un’identità europea.