13 novembre 2003
Una lezione di “democrazia” da Washington ...
Ieri 12 novembre, il Comitato di Conferenza delle due Camere del Congresso degli Stati Uniti che esaminava il progetto di legge sulle assegnazioni del bilancio di previsione per i Dipartimenti del Tesoro e del Trasporto ha deciso di eliminare da questo corpo legale l’emendamento che prevedeva di dare una flessibilità ai viaggi dei cittadini nordamericani a Cuba, nonostante sia la Camera che il Senato nordamericani abbiano approvato questo emendamento con una notevole maggioranza di voti.
Ancora una volta il gruppo repubblicano e la mafia di Miami hanno dovuto ricorrere a meccanismi anti democratici, violando norme e regolamenti stabiliti dallo stesso Congresso degli USA, per eliminare il detto emendamento.
I gruppi nemici di Cuba dimostrano così che restano loro solamente le provocazioni, le menzogne e le risorse antidemocratiche, come il veto del presidente o quanto eseguito nella notte di ieri per cercare di ostacolare la crescita delle forze che negli Stati Uniti e nel mondo vogliono un cambio nella politica irrazionale del Nord America verso Cuba e la normalizzazione delle relazioni tra l’Isola e gli Stati Uniti.
La disperazione della mafia è molto evidente.
Cuba da parte sua continuerà a favorire un normale e costruttivo avvicinamento tra i due popoli di Cuba e degli USA.
La politica degli Stati Uniti contro Cuba con questa azione torna a mettere in evidenza il suo completo fallimento e la necessità di un cambiamento, perché non rappresenta i più genuini e legittimi interessi del popolo nordamericani, ma solamente stretti e assurdi interessi di settori minoritari dell’estrema destra terrorista di Miami, storicamente sconfitta dalla Rivoluzione cubana.