Il Ministero degli Esteri informa il nostro popolo sulla situazione attuale del
processo che si sta svolgendo a Panama contro i terroristi di origine cubano Luis Posada Carriles, Gaspar Jiménez Escobedo, Pedro Remón e Guillermo Novo
Sampoll.
Il Ministero degli esteri, per mezzo di una Nota Diplomatica, ha avvertito,
un'altra volta, il Ministero degli Esteri di Panama sulla responsabilità che
ricadrebbe sul suo governo se permettesse la fuga o se scarcerasse i
terroristici prigionieri in Panama dal novembre del 2000.
Nella Nota si ricorda alle autorità panamensi gli obblighi contratti, come Stato
Parte, dal Governo
della Repubblica di Panama in compimento di un gruppo di Accordi
internazionali contro il terrorismo, in particolare l'Accordo contro il
Terrorismo con Bombe.
Ugualmente, nella Nota si sottolineano le dichiarazioni formulate il passato 15
luglio dal Ministro degli Esteri della Repubblica di Panama che, secondo il
comunicato No. 100 della Cancelleria panamense, "ha ripetuto che Posada Carriles
ed i suoi complici furono giudicati, condannati e dovranno scontare la condanna
imposta."
D'altra parte il Ministero informa che i tribunali panamensi recentemente respinsero il ricorso all' Habeas Corpus presentato dagli avvocati della
difesa adducendo che i suoi clienti erano già rimasti in prigione durante quasi
quattro anni, per questo sollecitava che fossero rimessi in libertà.
Inoltre, in giorni recenti, il Giudice José Hoo Justiniani, giudice nella causa
contro i terroristi, si pronunciò contro un altro ricorso presentato dalla
difesa dei terroristi che richiedeva la detenzione domiciliare nell'attesa del
risultato dell'appello in corso; ciò che avrebbe creato le condizioni per la
fuga che pianificano da tempo.
Come si ricorderà, Luis Posada Carriles e Gaspar Jiménez Escobedo furono
condannati a 8 anni di privazione della libertà, e Pedro Remón e Guillermo Novo
Sampoll a 7 anni, condanne contro le quali si sono appellati gli avvocati che
rappresentano le organizzazioni sindacali, studentesche ed indigeni panamensi,
dato che le esigue pene imposte non corrispondono alla gravità dei delitti che
furono provati in giudizio.
Ora, davanti alla nuova situazione creata, il Ministero degli Esteri desidera
parlare con estrema chiarezza:
Si sa, che nei circoli terroristici di Miami, si assicura che è proposito della
Presidentessa di Panamá Mireya Moscoso risiedere a Miami, e che si è impegnata ad indultare i quattro terroristi responsabili di grandi crimini, arrestati nel
Vertice di Panama nel novembre del 2000, quando si proponevano realizzare un
attentato terroristico contro la vita del Capo della Rivoluzione Cubana mediante
l'impiego di decine di chilogrammi di esplosivo, ad alto potere distruttivo, che
avrebbe causato centinaia di vittime nell'aula magna dell'Università di Panama.
La Presidentessa di Panama rifiutò la legittima richiesta di Cuba, dati i
mostruosi crimini commessi da queste persone, di estradarli a Cuba
ed assunse la responsabilità di giudicarli in territorio panamense.
Molti in Panama conoscono già queste decisioni di amnistiare gli autori di
tanto mostruosi piani e provati responsabili di crimini tanto ripugnanti
come quello di fare esplodere in pieno volo un aereo della Cubana di Aviazione
che costò la vita a 73 passeggeri e all'equipaggio. Tali decisioni sarebbero
prese, dal governo uscente, tra il 15 ed il 30 agosto. A Miami, perfino, sono
attribuite all'avvocato difensore, Rogelio Cruz, recenti dichiarazioni
che confermano tale informazione.
Il governo della Repubblica di Cuba desidera esprimere che,
se tali piani si realizzassero, la principale responsabilità cadrà sulla signora
Mireya Moscoso, Presidentessa di Panama.
L'Avana, 14 agosto 2004
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