Dichiarazione MINREX
Sulle affermazioni attribuite alla Presidentessa di Panama
Il Ministero degli Esteri ha letto con preoccupazione i
dispacci cablografici datati, Panama 13 marzo 2001, e le
informazioni pubblicate oggi, 14 marzo, dalla stampa panamense, sulle dichiarazioni attribuite alla Sig.ra. Mireya Moscoso, Presidentessa della Repubblica di
Panama, in conferenza stampa davanti ai corrispondenti stranieri accreditati
presso questo paese.
Si indica che la Presidentessa di Panama espresse ai corrispondenti che il suo
paese non avrebbe estradato, verso Cuba, il noto terrorista internazionale Luis
Posada Carriles, detenuto in Panama, insieme a tre complici, per avere cercato di
eseguire un piano per per assassinare, il
passato novembre, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, Presidente della
Repubblica di Cuba, durante il X Vertice Ibero-americano; compiendo istruzioni della mafia annessionista
radicata a Miami.
Secondo la stampa, la Presidentessa Moscoso addusse che il motivo per
non accettare la sollecitata estradizione consisteva nel fatto che i delitti,
imputati ai terroristi, erano punibili in Cuba con la pena di morte.
Il Governo della Repubblica di Cuba, in totale consonanza con la legislazione
panamense, in particolarecon il Codice Giudiziale della Repubblica del Panama
sollecitò, dentro i termini legali stabiliti, l'estradizione del terrorista Luis Posada Carrilles e dei terroristi Gaspar Jiménez Escobedo, Pedro Remón e
Guillermo Novo Sampol, per i quali non solo si consegnarono i documenti di
estradizione corrispondenti, ma anche si compirono, con totale soddisfazione
della parte panamense, gli altri adempimenti che furono segnalati
dalla
Cancelleria della Repubblica di Panama. Tra tali richieste, le autorità
giudiziali cubane promisero formalmente che, ai
quattro terroristi, non sarebbe stata applicata la pena di morte, adempiendo a
quanto stipulato nel Codice Giudiziale della Repubblica di Panama per
casi come questo.
Il Ministero degli Esteri ricorda che Luis Posada Carriles fu il
diretto responsabile della distruzione in pieno volo, nel 1976, di un aeroplano
dell'Aviazione Cubana che cadde, di fronte alle coste dalle Barbados, e degli
attentati terroristici, con bombe, che si commisero contro hotel cubani nel 1997,
come di numerosi altri crimini contro il nostro paese; mentre i suoi tre complici,
anch'essi detenuti in Panama, sono responsabili diretti non solo di azioni
terroristiche contro Cuba ed installazioni cubane e di altri paesi, bensì della
morte di cittadini cubani, come fu il caso di Félix García Rodríguez,
diplomatico cubano assassinato mentre prestava servizi nella Missione Permanente
di Cuba all'ONU, e del tecnico ittico cubano Artañán Díaz Díaz, in
Messico.
Durante le ultime settimane, l'Ambasciata di Cuba in Panama si è vista obbligata
a formulare vari richiami di all'erta alle autorità panamensi rispetto alle
misure di sicurezza che devono prendersi verso i terroristi detenuti in questo
paese, due dei quali, Luis Posada Carriles e Gaspar Jiménez Escobedo, sono stati
protagonisti di fughe dalle prigioni del Venezuela e Messico dove,
rispettivamente, si trovavano reclusi per la loro attività delittiva e criminale.
Nello stesso momento, si è saputo anche che personaggi della mafia cubano americana di
Miami e, particolarmente rappresentanti della FNCA, hanno recentemente raggiunto Panama, e hanno cercato di
esercitare pressioni sulle autorità per ottenere la
liberazione dei quattro terroristi che, per anni, hanno realizzato le loro attività
contro Cuba difesi e agli ordini delle tenebrose organizzazioni anticubane radicate nel territorio degli Stati Uniti.
Il Ministero degli Esteri spera che i commenti attribuiti, dalla stampa
internazionale, alla Sig.ra. Presidentessa di Panama non siano
indicativi della posizione ufficiale che adotterà il Governo della Repubblica di
Panama, principalmente quando Cuba ha compiuto, con il più scrupoloso rigore, tutti i
requisiti che la legislazione panamense stabilisce per i casi di estradizione, e
quando la Cancelleria della Repubblica di Panama, unico organismo autorizzato
dalla legislazione panamense ad accettare o respingere le richieste di
estradizione, non si è ancora pronunciata.
L'Avana, 14 marzo 2001
|