Moratinos ribadisce che il precedente
Governo spagnolo sostenne i golpisti in
Venezuela
Madrid 5 dicembre '04
Il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha ribadito mercoledì scorso che il Governo di José María Aznar “sostenne” i golpisti venezuelani ai quali “offrì legittimità internazionale”, ma si è scusato per questa accusa, fatta in un luogo ed in un momento “non indicati”.
“L’Ambasciatore spagnolo ricevette istruzioni dal Governo (...)” e “l’effetto di queste istruzioni fu il sostegno al golpe” a Caracas dell’aprile 2002 contro il presidente Hugo Chávez, ha sostenuto Moratinos di fronte alla Commissione sugli Affari Esteri della Camera Bassa, di fronte alla quale ha spiegato le sue dichiarazioni del 22 novembre, che hanno provocato in Spagna una tempesta politica.
Il Ministro degli Esteri del Governo socialista si è però scusato per aver formulato queste dichiarazioni in un “luogo ed in un momento non adeguati per rilasciare dichiarazioni di questo tipo, che sono comunque veritiere (...). Riconosco il mio errore e mi scuso”.
“In nessun momento ho accusato il precedente Governo spagnolo di istigare o partecipare alla preparazione od esecuzione del colpo di Stato” in Venezuela, ha chiarito Moratinos.Il Governo di Aznar “non condannò il colpo di Stato, lo appoggiò e gli offrì legittimità internazionale”, ha sostenuto il ministro spagnolo.
Moratinos ha ricordato che quel Governo “prese l’iniziativa di emettere un comunicato congiunto che pretendeva dare legittimità internazionale al golpe”, invece di associarsi alla dichiarazione emessa dal Gruppo di Rio.
“Messico, Brasile, Argentina e Francia ‘declinarono’ l’adesione a questa dichiarazione, così come aveva loro chiesto la Spagna”, ha rivelato il ministro.
Il 12 aprile gli USA e la Spagna emisero da Washington un comunicato congiunto nel quale reclamavano una “normalizzazione democratica totale” in Venezuela, ma senza condannare il golpe contro Chávez.
La Spagna, che in quel momento era presidente di turno dell’UE, emise un altro comunicato nel quale parlava del “governo provvisorio del Venezuela”, non condannava il golpe né chiedeva la liberazione di Chávez, che era prigioniero dei golpisti.
“Il precedente Governo non seppe o non volle gestire una crisi importante in un paese importante come il Venezuela”, ha sottolineato Moratinos durante un dibattito durato quattro ore.
Il Governo spagnolo “era perfettamente a conoscenza” di ciò che stava accadendo in Venezuela per mezzo dei rapporti dettagliati che inviava a Madrid l’ambasciatore spagnolo a Caracas Manuel Viturro, ha detto il ministro.
La coalizione Izquierda Unida (comprendente il PC spagnolo) ha ringraziato Moratinos per aver permesso “che risplendesse la verità” ed ha accusato il PP di “ipocrisia politica”.
L’oppositore Partito Popolare (PP, di destra), lo ha invece accusato di “calunniare” ed “insultare il precedente Governo e la democrazia”.
“Il signor Moratinos deve essere sostituito”, ha preteso dal Governo durante la seduta plenaria del Congresso il segretario generale del PP Mariano Rajoy. Il presidente del Governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, che ha rimandato un viaggio ufficiale in Russia, gli ha risposto esprimendo il suo sostegno al ministro degli Esteri, affermando che “ha dato argomenti e ragioni” ed “ha chiesto scusa”.
Moratinos aveva affermato il 22 novembre nel programma della tv pubblica “59 secondi” – proprio quando Chávez stava visitando ufficialmente la Spagna – che “durante il precedente Governo, cosa inedita nella diplomazia spagnola, l’Ambasciatore ricevette istruzioni di sostenere il golpe” in Venezuela.
Secondo
fonti ufficiali spagnole dell’epoca, Aznar espresse il 12 aprile 2002 la sua
“disponibilità e sostegno” all’imprenditore venezuelano Pedro Carmona,
leader del golpe civile-militare che allontanò Chavez dal potere per 47 ore,
durante le quali si verificarono scontri di piazza che causarono decine di
morti.
Aznar aveva elogiato il colpo
di Stato contro Chávez
Washington, 25 nov. 04
Mezzi stampa statunitensi hanno informato che l’Agenzia Centrale dei Servizi Segreti (CIA) era al corrente dei preparativi golpisti contro il presidente Hugo Chávez nell’aprile del 2002.
Documenti declassificati su richiesta di un’avvocatessa di New York confermano che la CIA era informata sui preparativi della rivolta nel Venezuela da almeno 200 alti funzionari dei servizi segreti nordamericani.
L’inclusione degli USA in quel tentativo di abbattere il Governo costituzionale venezuelano era stata rivelata il giorno prima dal quotidiano Newsday.
La rivelazione ha destato un dibattito attorno al ruolo del Governo del presidente George W. Bush che avrebbe potuto avvertire le autorità di Caracas.
La questione si complica quando si viene a sapere che esiste un telegramma inviato dall’allora presidente del Governo spagnolo, José María Aznar, stretto alleato di Bush, che elogiava il colpo di stato contro Chávez. Questa notizia ha provocato una forte polemica in Spagna.
“Militari dissidenti, includendo alti ufficiali infastiditi e un gruppo di ufficiali giovani, stanno unendo i loro sforzi per organizzare un colpo di stato contro il presidente Chávez, forse in questo mese” si leggeva nel resoconto esecutivo dei servizi segreti, preparato e distribuito dai delegati della CIA, l’Agenzia di Sicurezza Nazionale, l’Agenzia dei Servizi Segreti della Difesa e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.
Il resoconto era datato 6 aprile del 2002, cinque giorni prima dell’arresto di Chávez da parte dei militari golpisti e dello stabilimento di una giunta di fatto capeggiata dall’imprenditore Pedro Carmona, adesso profugo della giustizia del suo paese.
Il resoconto dei servizi segreti, rivelato dall’avvocatessa Eva Gollinger, avverte che il piano del colpo includeva l’arresto di Chávez e di altri 10 alti funzionari.
“Per provocare azioni militari, i golpisti volevano sfruttare l’inquietudine derivata dalle proteste dell’opposizione in quel mese o quelle che si manifestavano nella fabbrica petrolifera statale, PDVSA”, aggiungeva il testo preparato dal Comitato degli Avvertimenti Strategici.
La Gollinger assicura che se gli USA avessero informato il Governo di Chávez, forse le cose sarebbero state differenti.
“Veramente –ha affermato- Washington è stato compiacente con il governo di Carmona che ha eliminato per decreto perfino l’Assemblea Nazionale, durante il suo effimero governo di appena 48 ore”.
Chávez ha confermato il sostegno di Aznar
al fallito colpo di Stato in
Venezuela
Madrid, 23 nov.04
“Il Governo spagnolo dell’ex presidente José María Aznar ha appoggiato il colpo di Stato dell’11 aprile 2002 in Venezuela”, ha assicurato il leader bolivariano Hugo Chávez nella sua visita al Senato.
Chávez, che sta svolgendo una visita ufficiale di 3 giorni, si è riunito con il presidente del Senato Javier Rojo. Dopo la riunione, i giornalisti hanno fatto domande al leader venezuelano relative a quanto dichiarato il giorno prima dal ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Ángel Moratinos.
Hugo Chavez ha affermato di non aver “nessun dubbio” sul sostegno del precedente governo al golpe contro di lui.
“Non ho nessun dubbio. E’ stato un gravissimo errore del governo precedente, perché sono sicuro che il popolo spagnolo, le istituzioni democratiche e il Re sono buoni amici del Venezuela”.
Il Presidente venezuelano ha rivelato che l’allora ambasciatore spagnolo, per ordine del presidente Aznar, si recò “veloce come il vento” insieme all’ambasciatore statunitense a salutare il presidente ad interim golpista, Pedro Carmona. “Cosa strana!”, ha ironizzato Chávez.
Moratinos ha assicurato ieri sera che il precedente ambasciatore a Caracas ricevette l’ordine dal Governo di Aznar di appoggiare il golpe contro Chávez.
L’esponente spagnolo ha sminuito l’importanza del tema segnalando che si tratta di un incidente del passato. Adesso “abbiamo voltato pagina e siamo nuovamente in un momento di amicizia e di cooperazione. Ed andiamo verso un futuro di integrazione molto promettente”.
Chávez ha dichiarato di aver conversato con il presidente del Senato sulla possibilità di realizzare un incontro inter-parlamentare ispano-americano, sull’intensificazione dei rapporti e sulla riattivazione della commissione di amicizia tra i deputati e i senatori della Spagna e del Venezuela.
“I rapporti e l’integrazione non devono essere solo a livello di Poteri Esecutivi, o solo tra imprenditori e gruppi sociali. Si deve creare una fratellanza tra i lavoratori, gli studenti, le università, i Poteri Legislativi (...). L’integrazione dev’essere piena, alla Bolivar”, ha concluso.