Il traduttore si scusa per gli errori |
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LA
LUNGA MANO DEI SOLITI NOTI
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17 aprile 2002
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L’imbarazzo degli americani che avevano subito applaudito la caduta Corriere della Sera - Ennio Caretto
WASHINGTON
- La Casa Bianca spera che Chávez abbia capito la lezione e rettifichi la
rotta. Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale
Condoleezza Rice in un’intervista alla tv NBC.
Coinvolto vicecancelliere USA Otto Reich nel fallito colpo di stato Prensa Latina
Washington - Il sottosegretario di Stato americano per gli affari emisferici, Otto Reich, ha diretto dal suo ufficio nella Cancelleria i leader golpisti venezuelani, assicura oggi il giornale "The New York Times". "Sarebbe una stupidaggine", ha consigliato Reich a Carmona, secondo le fonti della pubblicazione, le quale hanno così tentato, in questo modo, di minimizzare la responsabilità del governo di George W.Bush in una crisi politica, la cui analisi ha dimostrato l'attiva partecipazione di Washington. Fino ad ora la Casa Bianca ha negato il ruolo del sottosegretario repubblicano nel sequestro del mandatario venezuelano, democraticamente eletto, Hugo Chavez.
Il
quotidiano si basa sulle dichiarazioni di funzionari dell'
amministrazione che si sono sforzati di nascondere le colpe della
dirigenza statunitense. "Il ruolo (delle autorità statunitensi) nella estromissione " del presidente costituzionalmente eletto della nazione andina è stato svolto dall' antico ex ambasciatore di Washington in Caracas, che " si è messo in contatto col successore di Chavez lo stesso giorno" in cui si era auto proclamato presidente del Venezuela, conferma il Times. Inoltre al fine di manipolare e nascondere, in favore dei suoi interessi, gli avvenimenti successi in Venezuela tra il 9 e il 13 di questo mese, il governo americano non ha condannato il colpo di stato nonostante si autodefinisca il più conseguente difensore della Carte Democratica della Organizzazione di Stati Americani (OSA). Discussa in Quebec, Canada, nell' aprile del 2001, la dichiarazione è stata controfirmata l'undici settembre dello stesso anno a Washington dai paesi membri della OSA (Cuba nel 1962 è stata espulsa dall' associazione per pressioni degli USA). Il documento sancisce l'isolamento alle nazioni dove si violano le istituzioni democratiche, come in Venezuela, ma l'atteggiamento di Washington è stato dapprima di mutismo, giustificato dalla cautela con cui si deve agire in "situazioni di caos" e dopo di appoggio alle autorità golpiste. Invece di ammettere il suo ruolo nel sequestro di Chavez, eletto in 1998 col 80 % di appoggio popolare, il governo di Bush, d' accordo col funzionario della Cancelleria, ha preferito il silenzio in contrasto con i "buoni consigli" dati da Reich a Carmona.
Il
presidente di Fedecamaras, la maggiore associazione di impresari venezuelani,
"ha ignorato la chiamata" del sottosegretario di Stato
Americano, cita il giornale, anzi in un recente articolo ha attaccato
Reich considerandolo un elemento divisore tra la Casa Bianca e il settore
privato agricola statunitense. Reich, d'origine cubana ha posizioni politiche di estrema destra, e' un dichiarato oppositore degli sforzi degli uomini d'affari statunitensi e di un numero sempre più crescente di congressisti a favore della fine del blocco economico contro l'isola.
Newsweek smaschera una mano occulta in Venezuela
L'ambasciata statunitense in Venezuela era a conoscenza dell'attacco almeno due mesi prima che i golpisti sequestrassero il presidente Hugo Chávez, asserisce la rivista "Newsweek".
In
un articolo che sarà pubblicato nell'edizione del 22 aprile, il
settimanale cita fonti anonime del governo di George W. Bush che hanno
rivelato di essere al corrente già dalla fine di febbraio, attraverso i
loro legami con Caracas, del colpo di stato contro il presidente
venezuelano.
"Newsweek"
afferma che gli ufficiali golpisti sono accorsi all'ambasciata
nordamericana per avere consigli, e per conoscere la "posizione del
governo nordamericano" riguardo l'attacco che loro stessi avevano
preparato. L'articolo dal titolo, "Caos in Venezuela", attacca l'azione contro il presidente venezuelano, i funzionari hanno sconsigliato ai rivoltosi "perché un colpo di stato non è il cammino giusto". Negata da Washington, l'implicazione della missione diplomatica nordamericana a Caracas nel crollo di Chávez è una versione abbastanza accreditata da gran parte della stampa internazionale.
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