L'USAID e la "democrazia" a Cuba |
28.11.2011 - da Joseph Steinsleger / La Jornada |
Uno degli esempi che dimostrano l'illegalità della
politica estera degli Stati Uniti ruota attorno alla corsa della mafia cubano
statunitense ad impossessarsi dei fondi che l'Agenzia Internazionale per lo
Sviluppo (USAID) destina alla "promozione della democrazia" a Cuba. Obiettivo
vietato e punito dalle stesse leggi nazionali. All'inizio del 2004, il 'Programma Cuba' dell'USAID, "donò" 26 milioni di dollari a 28 organizzazioni non governative (ONG) per "promuovere una transizione rapida e pacifica alla democrazia a Cuba". Nel giugno, i fondi s’incrementarono a 36 milioni e furono erogati alle università di Rutgers e Miami, alla Fondazione Internazionale per i Sistemi Elettorali (IFES) e al Consiglio Imprenditoriale USA-Cuba. Tuttavia, nel dicembre 2006, gli stessi contabili dell’USAID hanno rivelato che la Sezione d’Interesse del governo yankee a l'Avana, responsabile James Cason, aveva acquistato seghe elettriche, mountain bike, pellicce, maglioni di cachemire, giochi Nintendo, cioccolatini Godiva e scatole di aragoste per la sua presunta consegna alla dissidenza. Cason fu dimesso e il governo di W. Bush premiò con un'ambasciata in Paraguay. E quando si è ritirato dal Dipartimento di Stato (2009) sfuggì alle accuse criminali grazie alla sua amicizia con Ileana Ros-Lehtinen, responsabile delle relazioni estere della Camera Bassa del Congresso. Successivamente Cason fu nominato, da Frank Calzón, presidente del Congresso di Amministrazione del Centro per una Cuba Libera (CFC). Creata nel 1997 con personale proveniente dalla Freedom House (FH, uno dei dinosauri dei meccanismi di interferenza della estrema destra USA), il CFC è finanziato dall’USAID e ha sede a Arlington (Virginia), insieme alla CIA. Amico personale di Cason, Calzón gonfiava i costi dei libri che pubblicava, presumibilmente per la loro distribuzione a Cuba. D'altra parte, Cason si vantava di aver distribuito "un quarto di milione di libri" mentre occupava il suo posto nella capitale cubana (2005-07). Nel dicembre 2009, un braccio destro di Calzon, Felipe Sixto, ha confessato davanti a un giudice federale del distretto di Reggie Walton (Florida) di aver "dirottato" 600000 $. Sixto si è dichiarato colpevole dell’illecito quando W.Bush gli diede lavoro presso l'Ufficio degli Affari Intergovernativi (luglio 2005-2007). Secondo il giornalista canadese Jean Guy Allard, il furto di Sixto rappresentava un quarto del finanziamento totale assegnato, nel 2008, al CFC dal cubano americano Adolfo Franco, ex direttore per l'America Latina dell’USAID. Nel marzo 2008, la FNCA ha chiesto "maggiore trasparenza" nell’uso alle sovvenzioni del governo, perché a suo avviso altre sigle, come il Direttorio Democratico Cubano (DDC), spendeva solo il 4% del denaro distribuito dall’USAID per supportare la clientela di dissidenti. Il sito web del giornalista Trace Eaton informa che dal 2007-2009 le spese del DDC hanno incluso più di 913000 $ per viaggi; 2 milioni 279 mila per stipendi e salari (tra cui la moglie del proprietario); 331000 per gli uffici in Europa, Centro e Sud America; 550000 per i programmi all'estero e il costo di visite e di rappresentanze (Repubblica Dominicana 200557, Argentina 126412, Messico 56936 e Costarica 59988 dollari). Per gli avventurieri che si tagliano i polsi per la democrazia a Cuba non gli va bene. Nel 2009, il governo cubano ha arrestato e condannato a 15 anni di carcere il mercenario Alan P. Gross, che avevano consegnato ai suoi contatti sull’isola attrezzatura di comunicazione satellitare di ultima generazione. Gross lavorava per la Development Alternatives Inc., la contrattista, del governo USA, più grande del mondo. Nell’aprile 2010, l’USAID ha organizzato una conferenza per promuovere Internet e la tecnologia wireless per operazioni di destabilizzazione a Cuba. E in ottobre, il denominato Istituto di Studi Cubano-Americani presso l'Università di Miami (ICCAS), un organismo di solo due persone e guidato da un ex analista della CIA Jaime Suchlicki, ha consegnato una targa commemorativa al vecchio assassino Orlando Bosch, il capo di un Coordinamento di organizzazioni terroristiche (CORU), creato nella Repubblica Dominicana (1976) e responsabile di centinaia di attentati negli Stati Uniti e all'estero. Lo scorso giugno, FH ha dichiarato di rinunciare ad una sovvenzione di 1,7 milioni di $ dell’USAID, perché "... questa entità sta facendo domande pericolose su come si spendono i suoi fondi per promuovere la democrazia a Cuba". Daniel Calingaert, vice direttore dei programmi di FH, ha dichiarato che le richieste di informazione "... non sono solo costose, ma che realmente aumentano i rischi per ciò che facciamo, specialmente nell'era di Wikileaks".
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