Alina e Yanisel sanno cosa si prova nel vedere un paziente beneficiato dalla terapia. Infermiera e dottoressa ricevono, ogni settimana, numerosi pazienti al Reparto di Angiologia del Policlinico Universitario Tomas Romay di Artemisa, mettendo a disposizione le loro conoscenze.
Entrambe sono state testimoni, in numerose occasioni, dei benefici dell’Heberprot-P (HBP-P), un farmaco sviluppato dai ricercatori del Centro Cubano per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie e molto noto alle persone affette da diabete mellito.
Prescritto nel trattamento dell’ulcera del piede diabetico, il farmaco è applicato direttamente sulla ferita attraverso un’infiltrazione intralesionale. “Il medicinale accelera la cicatrizzazione delle ulcere e stimola il ricettore del fattore di crescita epidermica, deficitario in questi pazienti”, spiega la dottoressa Yanisel Campos, coordinatrice del Programma Integrale di Attenzione al Paziente con Ulcera del Piede Diabetico (PAIPUD).
ESPERIENZE CONDIVISE
Alla settantatreenne Silvia Candida Fuentes cinque anni fa è stato diagnosticato il diabete. E’ la prima volta che le viene applicato l’HBP-P. “Ogni tre giorni, per due settimane, ho fatto le infiltrazioni, perché mi ero ferita il piede con del ferro filato, ho avuto delle complicazioni e non lo potevo poggiare per terra”, spiega Silvia.
“E’ un farmaco meraviglioso, ma se non fosse per l’amore e l’affetto con cui ci curano, sia la dottoressa sia l’infermiera, gli effetti non sarebbero così positivi; sono molto esigenti. Inoltre, il sostegno della famiglia è fondamentale”.
Arminda Blain, invece, è stata trattata quattro volte con il medicinale. E’ stata una delle prime pazienti quando ha avuto inizio il programma. “E’ stato sempre efficace e rapido”, assicura la signora di 86 anni.
Gli esperti segnalano che oggi il diabete mellito rappresenta la quarta causa di morte nel mondo, e la Federazione Internazionale del Diabete definisce queste ulcere come la complicazione più temuta.
Secondo i dati forniti dal Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologie, oltre 43.700 pazienti cubani sono stati beneficiati dal medicinale, insieme agli oltre 160mila tra America Latina, Caraibi ed Europa. L’Heberprot-P è registrato in oltre 23 paesi.
L’obiettivo della provincia di Artemisa è aumentare il numero di pazienti inseriti nel programma, rispetto al 2014. Dal suo inizio, hanno tratto benefici oltre un migliaio di pazienti nella provincia e solo nel 4,6% dei casi è stata necessaria un’amputazione maggiore. Nel mondo viene realizzata un’amputazione di questo tipo ogni 30 secondi e la metà potrebbe essere evitata con la terapia adeguata.