“Il Venezuela esige la rinuncia immediata de Almagro di fronte ai suoi attacchi persistenti al paese in franca violazione della Carta della OSA” ha scritto la ministra nel suo spazio @DrodriguezVen nella rete sociale Twitter.
La Rodríguez ha accusato il politico uruguaiano d’ignorare le decisioni dell’organismo interamericano, di mancare d’equilibrio nella sua gestione e ignorare il richiamo del governo del paese sudamericano, ed esige che Almargo riconduca il suo modo di agire rispetto al processo rivoluzionario bolivariano.
Il Signor Almagro non considera la valutazione della sua gestione nella 46ª Assemblea Generale OSA, per mancanza di equilibrio e imparzialità, ha aggiunto la ministra in un altro tuit ed ha assicurato che il segretario generale dichiara ed agisce come un attivista dell’opposizione estrema e antidemocratica e persiste nei suoi attacchi al Governo.
Con 19 voti a favore, 12 contrari, un’astensione e due assenze, la OSA ha deciso il 15 giugno che il suo Consiglio Permanente valuterà l’atteggiamento del segretario generale del blocco continentale, fatto considerato “storico” dalla ministra Rodríguez .
Il Consiglio prevede di riunirsi il 23 giugno nella sua sede a Washington, negli USA, per analizzare un rapporto presentato nel maggio da Almagro, che pretende d’applicare la Carta Democratica Interamericana in Venezuela.
Questo strumento, approvato l’11 settembre del 2001, ha l’obiettivo di preservare l’istituzionalità e stabilisce la separazione delle istanze della OSA dallo Stato che viola i suoi precetti.
In questo incontro di giovedì prossimo i ministri degli Esteri potranno convocare a un periodo straordinario di sessioni per valutare un’eventuale sospensione della nazione sudamericana.
Ciò nonostante, su richiesta del governo di Caracas, si realizzerà una riunione preventiva domani 21 giugno, per ascoltare l’ex presidente del governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero, e gli ex presidenti Leonel Fernández della Repubblica Dominicana e Martín Torrijos di Panamá a proposito delle loro gestioni di mediazione tra il governo di Maduro e l’opposizione.
I tre ex governanti hanno parlato nell’ultimo mese con rappresentanti delle organizzazioni dell’opposizione e del Governo, all’inizio di un cammino per tentare di stabilire un tavolo di negoziati, per iniziativa dell’Unione delle Nazioni Sudamericane.