Gli anni ’60 e la loro storia non raccontata

Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com

mangustaGli storici delle due rive dello Stretto della Florida discutono nell’analizzare la storia degli anni ’60 del secolo XX a Cuba; gli uni al fine di evidenziare quello che per loro furono errori e altri per portare alla luce le verità circa le azioni del governo USA per sconfiggere la Rivoluzione e invadere l’Isola. Con l’intenzione di raggiungere i suoi obiettivi il governo USA, dal 1960, ordinò alla CIA di sviluppare complesse e creativi “Programmi di Azione Segreta”, in cui si plasmavano molteplici compiti che andavano dalla creazione di un’opposizione interna, cellule per la raccolta di informazioni, guerra economica, campagne di propaganda e azioni terroristiche, sino ai piani per assassinare Fidel Castro e i suoi più stretti collaboratori.

Questo decennio si caratterizzò anche per la manipolazione dell’emigrazione a fini sovversivi, mentre si tentava di lasciare il paese senza forza lavoro qualificata tra cui medici, ingegneri, accademici, intellettuali ed artisti, si cercò di vendere, al mondo, l’immagine  che i cubani “fuggono dal comunismo”, dettando leggi che sostenessero questo cliché d’opinione come è stata la tenebrosa “Legge di Aggiustamento Cubano”, che è una politica migratoria USA solo per Cuba, parallela alle altre regolazioni legali che disciplinano il resto della mondo.

alertaPer meglio illustrare queste azioni basta ricordare l’ “Operazione Mangosta” approvata dal Presidente JF Kennedy il 18 gennaio 1962, il cui scopo era “aiutare i cubani a rovesciare il regime comunista a Cuba ed istituire un nuovo governo con cui gli Stati Uniti possono vivere in pace”.

Questa Operazione è stata la più completa e dettagliata in materia di sovversione contro Cuba, in cui sono si prevedevano quattro compiti per azioni di intelligence, sei di tipo politico, tredici di Guerra Economica, quattro di Guerra Psicologica e quattro di tipo militare, tutti al fine di giustificare un’invasione dell’Isola da parte dell’esercito USA.

Secondo i documenti ufficiali USA, ora declassificati, risulta che il 17 agosto 1962, il generale Maxwell D. Taylor, che all’epoca occupava diverse responsabilità quali: Presidente del Gruppo di Studio su Cuba; consulente militare di J.F. Kennedy; presidente dello Stato Maggiore Congiunto e membro del Comitato Esecutivo del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti; presentò al Presidente JFK un memorandum sui risultati ottenuti nella prima Fase dell’ Operazione Mangusta.

In questo testo esprime: “l’obiettivo prioritario in questo periodo fu l’acquisizione di solide informazioni di intelligence relazionate alla situazione interna di Cuba, oltre alle azioni politiche, economiche e segrete, tranne le calcolate per ispirare una rivolta”.

Alla fine allegò un documento con le linee guida per la Fase II dell’Operazione, che sarebbero state rimesse al generale Edward G. Lansdale, Capo delle Operazioni Mangusta.

Come risultato di ciò Lansdale preparò un memorandum, il 31 agosto, per il Gruppo Speciale Esteso, dove definisce le azioni da svolgere nella Fase II.

I titoli delle azioni da eseguire furono:

Screditare ed isolare il regime cubano.
Persecuzione dell’economia.
Intensificazione della raccolta di informazioni di intelligence.
Divisione nella direzione del regime per quanto riguarda le sue relazioni con il blocco comunista.
Aiuto ai gruppi di esiliati cubani e ai governi latinoamericani per intraprendere azioni.
Essere preparati per far scoppiare una rivolta interna a Cuba.

Per coloro che vogliono mettere in evidenza gli errori e sbagli del governo rivoluzionario in quel decennio, come la cosiddetta “Offensiva rivoluzionaria” che ha eliminato la stragrande maggioranza della proprietà privata e di altre misure più rivoluzionarie, devono tener presente il contesto in cui Cuba si stava muovendo, pressata dai continui attacchi di tutti i tipi per distruggere il processo rivoluzionario.

Questi programmi del governo yankee, insieme con gli altri che li hanno seguito per distruggere la già impoverita economia cubana, non sono molto conosciuti, nonostante appaino nella biblioteca Kennedy, Archivi Sicurezza Nazionale, Serie di memorandum e riunioni, Gruppo Speciale Esteso e Operazione Mangusta, così come nei volumi che pubblica il Dipartimento di Stato nelle Relazioni Estere.

Se si modificasse la data a questi memorandum e se si ponesse quella di oggi, vedremmo la validità degli stessi e come 55 anni dopo continuano con l’identica linea di lavoro per liquidare la Rivoluzione.

Per accusare Cuba prima si deve conoscere bene la storia degli attacchi, sofferenze e privazioni che le diverse amministrazioni statunitensi hanno causato al suo popolo; tutto ciò non è stato per errori del Governo cubano.

Questa è una piccola parte della storia non raccontata degli anni ’60 del XX secolo.

Chi dubita che indaghi negli stessi Stati Uniti e si stupirà della resistenza di una piccola isola situata nel Mar dei Caraibi, chiamata Cuba.

Los años 60 y su historia no contada

Arthur González

Historiadores de las dos orillas del estrecho de la Florida se debaten en analizar la historia de los años 60 del pasado siglo XX en Cuba; unos con el fin de resaltar lo que para ellos fueron errores y otros por sacar a la luz las verdades sobre las acciones del Gobierno de Estados Unidos para derrotar a la Revolución e invadir a la Isla. Con la intención de lograr sus objetivos, el Gobierno norteamericano desde 1960 dio órdenes a la CIA de elaborar complejos y creativos “Programas de Acción Encubierta”, en los cuales se plasmaron múltiples tareas que iban desde la creación de una oposición interna, células para la recolección de información, la guerra económica, campañas de propaganda y acciones terroristas, hasta planes de asesinato a Fidel Castro Ruz y a sus más cercanos colaboradores.

Esa década se caracterizó además por la manipulación de la emigración con fines subversivos, que a la vez que intentaba dejar al país sin la fuerza laboral calificada, incluidos médicos, ingenieros, académicos, intelectuales y artistas, trató de vender la imagen al mundo de que los cubanos “huían del comunismo”, dictando leyes que sostuvieran esa matriz de opinión como fue la tenebrosa “Ley de Ajuste Cubano”, la cual constituye una política migratoria estadounidense solo para Cuba, paralela a las demás regulaciones legales que rigen hacia el resto del mundo.

Para ilustrar mejor estas acciones basta recordar la “Operación Magosta”, aprobado por el presidente J.F. Kennedy el 18 de enero de 1962, cuyo objetivo era: “ayudar a los cubanos a derrocar al régimen comunista en Cuba e instaurar un nuevo gobierno con el cual Estados Unidos pueda vivir en paz”.

Dicha Operación ha sido la más amplia y detallada en materia de subversión contra Cuba, en la cual se preveían cuatro tareas para acciones de Inteligencia, seis de tipo política, trece de Guerra Económica, cuatro de Guerra Sicológica y cuatro de tipo militar, todas con el fin de justificar una invasión del ejército norteamericano a la Isla.

De acuerdo con los documentos oficiales norteamericanos ahora desclasificados, se constata que el 17 de agosto de 1962, el General Maxwell D. Taylor, quien en esa época ocupara diferentes responsabilidades tales como: presidente del Grupo de Estudios sobre Cuba; asesor militar de J.F. Kennedy; presidente del Estado Mayor Conjunto y miembro del Comité Ejecutivo del Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos; elevó al Presidente JFK un memorando sobre los resultados alcanzado en la primera Fase de la Operación Mangosta.

En dicho texto expresa: “el objetivo prioritario en este período, fue la adquisición de información sólida de inteligencia relacionada con la situación interna de Cuba, además de las acciones políticas, económicas y encubiertas, excepto las calculadas para inspirar una sublevación”.

Al final anexó un documento con las pautas para la Fase II de la Operación, las que serían remitidas al General Edward G. Lansdale, Jefe de Operaciones de Magosta.

Como resultado de esto, Lansdale confeccionó un memorando el 31 de agosto para el Grupo Especial Ampliado, donde expone las acciones que se llevarán a cabo en la Fase II.

Los títulos de las acciones a ejecutar fueron:

Descrédito y aislamiento del régimen cubano.
Acoso a la economía.
Intensificación de la recopilación de la información de inteligencia.
División en la dirección del régimen con relación a sus relaciones con el bloque comunista.
Ayuda a los grupos de exiliados cubanos y a los gobiernos latinoamericanos para emprender acciones.
Estar preparados para hacer estallar un levantamiento interno en Cuba.


Para aquellos que quieren resaltar errores y equivocaciones del gobierno revolucionario en esa década, como la llamada “Ofensiva revolucionaria” que eliminó la inmensa mayoría de la propiedad privada y otras medidas revolucionarias más, deben tener presente el contexto en el que Cuba se movía, presionada por constantes ataques de todo tipo para destruir el proceso revolucionario.

Estos programas del gobierno yanqui, unidos a otros que le siguieron para aniquilar la ya empobrecida economía cubana, no se conocen masivamente, a pesar de que constan en la biblioteca Kennedy, Archivos de Seguridad Nacional, Serie de memorandos y reuniones, Grupo Especial Ampliado y Operación Mangosta, así como en los volúmenes que publica el Departamento de Estado en el Foreign Relations.

Si se le cambiara la fecha a estos memorandos y se le pusiera la de hoy, veríamos la vigencia de los mismos y como 55 años después continúan idéntica línea de trabajo para liquidar a la Revolución.

Para acusar a Cuba primero hay que conocer bien la historia de los ataques, sufrimientos y privaciones que las diferentes administraciones norteamericanas les han causado a su pueblo; todo no ha sido por errores del Gobierno cubano.

Esa es una pequeña parte de la historia no contada de los años 60 del siglo XX.

Quien lo dude que investigue en los propios Estados Unidos y se asombrará de la resistencia de una pequeña isla ubicada en el Mar Caribe, llamada Cuba.

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