Terroristi riciclati a “pacifisti” contro Cuba

Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it

santiago alvarezSì, oggigiorno non c’è bisogno di spiegare la natura dell’ideologia di coloro che praticano il terrorismo -i latitanti dalla giustizia cubana, per terrorismo, presenti negli USA; addestratori e finanziatori- che sono abbagliati dalle teorie di Gene Sharp e lanciano campagne mediatiche per la “riconversione dei loro metodi di lotta”: ora addestrano i nuovi terroristi che vengono da Cuba.

Sono molti quelli che lucrano con questo boom, ma il caso più recente è sorprendente, anche se dovrebbe dirsi allucinante, quello del soggetto che ordinò lanciare due lattine di esplosivo nel Cabaret Tropicana, de L’Avana, non importandogli quanti innocenti sarebbero morti in quell’atto terroristico, fatto fallire dalle autorità cubane. Il suo nome è Santiago Álvarez Fernández Magriñá.

L’impresentabile Nuevo Herald, alleato al terrorismo dei “ragazzi della CIA” ha sostenuto, come se ciò fosse possibile, che Santiago Álvarez sostiene la “lotta pacifica”. [1]

Questo è stato spiegato, da detto giornale, con un cinismo così esplicito, che solo lo giustifica la propaganda gobeliana che utilizzano nella guerra contro Cuba che è portata avanti da tempo: “gli anni lo hanno cambiato e Alvarez, ora, lotta in altro modo contro Castro. La sua lotta è pacifica. Il suo obiettivo principale è quello di formare gli oppositori cubani che porta negli USA per prepararli ai principi fondamentali della democrazia. La lotta armata è rimasta alle spalle. Ora lui lotta per preparare gli oppositori a ritornare a Cuba pronti a difendere la democrazia, i diritti umani, la libertà di stampa, e lavorare sui moderni social network, nelle comunicazioni e nelle elezioni pluripartitiche.”

E per confermare la truffa, il giornalista de El Nuevo Herald presenta lo scenario: “Non va sull’isola. La lotta armata rimase alle spalle. Oggi porta gli oppositori cubani negli USA per assistere a seminari nella Casa Bacardi, presso l’Università di Miami. Lì lo aiutano i membri dell’Istituto di Studi Cubani e Cubano americani di quel centro. Senza di loro non ci sarebbe nulla, ha detto Alvarez. Già ha pagato per il trasferimento, il soggiorno e gli studi degli oppositori cubani in vari seminari. Sono decine gli oppositori preparati nella lotta pacifica per la democrazia. E, cosa più importante, è che tutti, dopo essere venuti negli USA, e partecipare a questi corsi, tornano a Cuba. Ciò è la loro obbligazione e lo compiono con fervore patriottico. Gli oppositori che ritorno nell’isola rimangono in comunicazione con Alvarez … “

Santiago Álvarez è un personaggio ben noto a Miami come un capo della mafiosa Fondazione Nazionale Cubano-Americana. E’ il promotore dell’organizzazione Rescate Juridico che dichiara di dedichi alla lotta pacifica, ma in realtà ciò che fa è sostenere persone violente e poi fornire loro consulenza legale, se sono detenute, mentre commettono i loro crimini.

Nell‘aprile 2014 forze del Ministero dell’Interno arrestarono i cittadini di origine cubana, e residenti a Miami, José Ortega Amador, Obdulio Rodríguez González, Raibel Pacheco Santos e Felix Monzon Alvarez, quando pianificavano compiere atti terroristici in territorio cubano. [2]

I detenuti ammisero che volevano attaccare installazioni militari con lo scopo di promuovere azioni violente. A tal fine, a partire dalla metà del 2013, tre di loro avevano realizzato diversi viaggi nell’isola per studiare e progettare la loro esecuzione.

terroristas de la CIA copiaDichiararono, inoltre, che questi piani erano stati organizzati sotto la guida del terrorista Santiago Álvarez Fernández Magriñá, Osvaldo Mitat e Manuel Alzugaray, che vivono a Miami, e hanno stretti legami con il noto terrorista Luis Posada Carriles.

In due anni si è prodotta la presunta conversione alla “lotta pacifica”. (!)

Un conoscitore di questi personaggi, il giornalista cubano, residente a Miami, Edmundo Garcia, ha raccontato che tra i progetti di cui più si vantava Santiago Álvarez, ed i suoi seguaci, della cosiddetta Rescate Legal Foundation, è la fallita pressione perché fosse consegnato il Premio Nobel per la Pace alle Dame in Bianco di Berta Soler. Un piano che implicava il finanziamento ed intromissione nelle azioni della stessa organizzazione.

Il gruppo del terrorista Santiago Alvarez anche riconosce che: “Abbiamo raccolto oltre $ 400000 per contribuire a difendere i quattro cubani anticastristi che furono imprigionati a Panama per tentato di facilitare la fuga di un generale castrista. Inoltre, la FRJ fornì essenziale assistenza alle famiglie dei prigionieri e negoziò con la Presidentessa di Panama per ottenere il suo perdono e scarcerazione per gli USA”. [3]

Santiago Alvarez si vantava, su Radio Mambi, di fatti come questi, insieme ai terroristi Luis Posada Carriles, Gaspar Jiménez Escobedo e Pedro Remón, che erano disposti a far saltare in aria l’auditorium dell’Università di Panama, dove dovevano trovarsi centinaia di giovani ad ascoltare un intervento del Comandante in Capo Fidel Castro. I terroristi ebbero l’audacia di celebrare pubblicamente l’indulto concesso dall’ex presidentessa Mireya Moscoso; i cui legami con la congressista Ileana Ros-Lehtinen sono noti. [4]

Il dialogo con l’autorizzazione perché uno dei suoi scagnozzi gettasse esplosivo nel cabaret Tropicana, è il seguente:

─ Sicario: “L’altro giorno, mi hai detto in merito al Tropicana, vuoi che faccia qualcosa là?”

─ Santiago Alvarez: “Se vuoi fare ciò, meglio, per me fa lo stesso. Lì si entra da una finestra con un paio di lattine e la si fa finita, ed è meno rischioso”.

Con Santiago Álvarez, o vicino a Santiago Alvarez, sono Antunez, Jose Daniel Ferrer, Antonio Rodiles, Marta Beatriz Roque, Berta Soler e altri dei “dissidenti viaggiatori o con borse di studio”. Anche un gruppo chiamato “Unione” formato in New Jersey da persone altrettanto violente e falsamente pacifiste che si sono riattivate sotto la protezione di Bob Menendez e Albio Sires, come ha anche pubblicato Edmundo Garcia.

Citando questi nomi si può vedere non solo la strana conversione, ma la ipocrita campagna mediatica che si sviluppa attorno a questi personaggi della mal chiamata “dissidenza cubana” o “oppositori” nel nuovo scenario che pretende, con qualsiasi mezzo, violento o no, rovesciare la rivoluzione, sotto un manto di legalità e accuse di repressione nell’isola.

Terroristi e “nuova dissidenza” lavorano rapidamente, dato che gli USA non hanno smantellato il loro apparato di aggressione contro Cuba né diminuito i fondi stanziati per la sovversione, mentre negozia una strana “normalizzazione” con l’isola.

Quando i lupi si vestono da pecore, sono spesso più pericolosi. Santiago Álvarez Fernández Magriñá e i suoi complici e stipendiati non fanno eccezione. Il presidente Barack Obama non lo può ignorare.

Terroristas en reciclaje a “pacifistas” contra Cuba

Norelys Morales Aguilera

Sí, cuando hoy no hay que explicar la naturaleza del ideario de quienes practican el terrorismo, los prófugos de la justicia cubana por terrorismo asentados en Estados Unidos, entrenador y finacista, se encuentran deslumbrados por las teorías de Gene Sharp y lanzan campañas mediáticas para la “reconversión de sus métodos de lucha”: ahora entrenan a los nuevos terroristas que viajan desde Cuba.

Son muchos los que lucran con este boom, pero el más reciente caso es sorprendente, aunque debierna decirse alucinante lo del sujeto que ordenó lanzar dos latas de explosivo en el Cabaret Tropicana, de La Habana, sin importar cuántos inocentes habrían muerto en ese acto terrorista, frustrado por las autoridades cubanas. Su nombre es Santiago Álvarez Fernández Magriñá.

El impresentable Nuevo Herald, aliado al terrorismo de los “muchachos de la CIA” ha argumentado, como si eso fuera posible, que Santiago Álvarez aboga por la “Lucha pacífica”. [1]

Así lo explicó ese diario con un cinismo tan explícito, que solo lo justifica la propagada gobbeliana a la que echan mano en el guerra contra Cuba que se sostiene en el tiempo: “los años han cambiado y Alvarez ahora lucha en otra forma contra Castro. Su lucha es pacífica. Su principal objetivo es entrenar a los opositores cubanos a los que trae a Estados Unidos para prepararlos en los principios básicos de la democracia. La lucha armada quedó atrás. Ahora él lucha por preparar a los opositores a regresar a Cuba listos para defender la democracia, los derechos humanos, la prensa libre, trabajar en las redes sociales modernas, en las comunicaciones y las elecciones multipartidistas.”

Y, para confirmar la engañifa, el articulista de El Nuevo Herald presenta el escenario: “No viaja a la isla. La lucha armada quedó atrás. Hoy trae a opositores cubanos a Estados Unidos para asistir a seminarios en la Casa Bacardí de la Universidad de Miami. Allí los ayudan los miembros del Instituto de Estudios Cubanos y Cubano Americanos de ese centro. Sin ellos no habría nada, dijo Alvarez.Ya ha pagado por el traslado, la estadía y los estudios de opositores cubanos en varios seminarios. Son decenas los opositores preparados en la lucha pacífica por la democracia. Y lo más importante es que todos ellos, después de venir a Estados Unidos y participar en estos cursos, regresan a Cuba. Esa es su obligación y la cumplen con fervor patriótico.Los opositores que regresan a la isla se mantienen en comunicación con Alvarez…”

Santiago Alvarez es un personaje muy conocido en Miami como un capo de la mafiosa Fundación Nacional Cubano-Americana. Es el promotor de la organización Rescate Jurídico que declara que se dedica a la lucha pacífica, pero en verdad lo que hace es apoyar a personas violentas y luego facilitarles asesoría legal si son detenidas mientras cometen sus crímenes.

En abril de 2014 fuerzas del Ministerio del Interior detuvieron a los ciudadanos de origen cubano y residentes en Miami José Ortega Amador, Obdulio Rodríguez González, Raibel Pacheco Santos y Félix Monzón Álvarez, cuando planificaban ejecutar acciones terroristas en el territorio cubano. [2]

Los detenidos reconocieron que pretendían atacar instalaciones militares con el objetivo de promover acciones violentas. Con tales fines, desde mediados del 2013, tres de ellos habían realizado varios viajes a la Isla para estudiar y modelar su ejecución.

Declararon, además, que estos planes se han estado organizando bajo la dirección de los terroristas Santiago Álvarez Fernández Magriñá, Osvaldo Mitat y Manuel Alzugaray, quienes residen en Miami y mantienen estrechos vínculos con el connotado terrorista Luis Posada Carriles.

En dos años se ha producido la supuesta reconversión a la “lucha pacífica”. (¡!)

Un conocedor de estos personajes, el periodista cubano residente en Miami, Edmundo García, ha contado que entre los proyectos de que más alardean Santiago Álvarez y sus seguidores de la llamada Fundación Rescate Jurídico, se encuentra el fracasado cabildeo para que le fuera entregado el Premio Nobel de la Paz a las Damas de Blanco de Berta Soler. Un plan que implicaba financiamiento e intromisión en las acciones de la propia organización.

El grupo del terrorista Santiago Álvarez también reconoce que: “Recaudamos más de $400,000 para ayudar a defender a 4 cubanos anticastristas que fueron encarcelados en Panamá por tratar de propiciar la fuga de un general castrista. Además, la FRJ proveyó asistencia esencial para los familiares de los presos y negoció con la Presidenta de Panamá para lograr su perdón y excarcelación a los Estados Unidos.” [3]

Santiago Álvarez estuvo alardeando en la emisora Radio Mambí sobre hechos como esos, junto a los terroristas Luis Posada Carriles, Gaspar Jiménez Escobedo y Pedro Remón, que estuvieron dispuestos a volar el paraninfo de la Universidad de Panamá donde debían encontrarse centenares de jóvenes para escuchar una intervención del Comandante en Jefe Fidel Castro. Los terroristas tuvieron el atrevimiento de celebrar públicamente el indulto otorgado por la ex presidenta Mireya Moscoso; cuyos vínculos con la congresista Ileana Ros-Lehtinen son conocidos. [4]

El diálogo con la autorización para que uno de sus esbirros lanzara un explosivo en el cabaret Tropicana, es el siguiente:

─ Sicario: “El otro día, que me dijiste lo de Tropicana, ¿tú quieres que yo haga algo allá?”

─ Santiago Álvarez: “Si quieres hacer eso mejor, a mí me da lo mismo. Ahí se entra por una ventana con un par de laticas y se acaba aquello, y es menos riesgoso”.

Con Santiago Álvarez, o cerca de Santiago Álvarez, están Antúnez, José Daniel Ferrer, Antonio Rodiles, Marta Beatriz Roque, Berta Soler y otros de los “disidentes viajeros o becados”. También un grupo llamado “Unión”, formado en New Jersey por personas igualmente violentas y falsamente pacifistas que se han reactivado bajo la protección de Bob Menéndez y Albio Sires, también ha publicado Edmundo García.

Al citar estos nombres se puede ver no solo la extraña conversión, sino la hipócrita campaña mediática que se desarrolla en torno a estos personajes de la mal llamada “disidencia cubana” u “opositores”, en el nuevo escenario que pretende por cualquier medio, violento o no, derribar la revolución, bajo un manto de legalidad y acusaciones de represión en la Isla.

Terroristas y “nueva disidencia” trabajan aceleradamente, dado que Estados Unidos no ha desmontado su aparato de agresión contra Cuba ni disminuido los fondos que destina a la subversión, mientras negocia una rara “normalizacion” con la Isla.

Cuando los lobos de visten de ovejas, suelen ser más peligrosos. Santiago Álvarez Fernández Magriñá y sus compinches y asalariados no son la excepción. El presidente Barack Obama no lo puede ignorar.

note

[1] http://www.elnuevoherald.com/opinion-es/opin-col-blogs/opinion-sobre-cuba/article88283387.html

[2] http://www.cnctv.icrt.cu/2014/05/07/detenidos-en-cuba-cuatro-terroristas-procedentes-de-miami

[3] http://www.fundacionrescatejuridico.com/nuestro-historial-de-servicio.html

[4] http://latardesemueve.com/archives/506

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