Risuona nel mondo la vittoria di Cuba nella ONU
La votazione nelle Nazioni Unite dopo la presentazione di Cuba, per la 25ª volta, della Risoluzione intitolata *Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America a Cuba che si è mantenuto intatto da più di 50 anni, ha suscitato un grande interesse tra i media del mondo.
Il risultato di 191 voti a favore, nessuno contrario e solo due astensioni (Stati Uniti e Israele) rappresenta un trionfo dell’eroica resistenza del popolo cubano. I principali media del mondo e molte personalità hanno fatto eco a questa storica vittoria.
La ex presidente dell’ Argentina, Cristina Fernández, ha segnalato la resistenza dei cubani di fronte all’aggressione degli USA ed ha considerato che pochi paesi sarebbero capaci d’affrontare una simile ostilità per tanto tempo.
Durante un contatto telefonico con la televisione cubana, Critsina Fernández ha segnalato che il blocco è una politica ostile e insostenibile, un’aggressione che sottomette tutto un popolo e provoca situazioni gravi in molte aree.
L’Associazione dei Cubani Residenti in Venezuela (Acreven) ha reclamato in un comunicato la fine della misura implementata che rappresenta il sistema di sanzioni unilaterali più ingiusto, severo e prolungato mai applicato contro un paese, oltre che una violazione flagrante, massiva e sistematica dei diritti umani.
L’agenzia russa Sputnik ha segnalato il fatto che la ONU ha valutato in forma positiva i passi avanti nelle relazioni tra i due paesi e la visita del presidente statunitense, Barack Obama, nell’Isola, nel marzo di quest’anno, ma che non suppone la fine delle ostilità di Washington contro Cuba.
Il congressista colombiano Alirio Uribe ha condannato il blocco mantenuto dalle successive amministrazioni statunitensi contro Cuba, che costituisce il maggior freno per il suo sviluppo.
“ Abbiamo visto alcuni passi positivi come l’apertura dell’ambasciata tra l’Avana e Washington», ha detto Uribe, dopo aver segnalato che l’assedio contraddice tale spirito di avvicinamento e intesa.
Il sito 19 digitale ha segnalato l’intervento della rappresentante del Nicaragua nella ONU, María Rubiales, che si è pronunciata a favore dell’eliminazione del blocco mantenuto dagli USA contro Cuba
La multinazionale Telesur ha posto come titolo che la ONU ha chiesto nuovamente la fine del blocco degli Stati Uniti ed ha riportato minuto a minuto quel che è avvenuto nell’Assemblea Generale di questo organismo internazionale.
La catena di notizie Terra ha realizzato un’ampia copertura della votazione ed ha mostrato l’ampio percorso storico da quando è stato implementato il blocco nel 1962 dall’allora presidente John F. Kennedy, sino all’attualità.
Il vice assessore alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Ben Rhodes, ha festeggiato l’estensione del suo paese.
I media degli USA hanno risaltato che per la prima volta nella storia Washington si è astenuta di fronte alla risoluzione di condanna del blocco imposto dal loro paese contro Cuba.
Il portale Cubasí, ha scritto che il quotidiano The New York Times ha stimato che questo voto è stato un altro importante segnale inviato dall’amministrazione Obama nel tentativo di riparare le relazione con l’Isola.
La catena ABC, ha segnalato che la decisione degli Stat Uniti di cambiare il voto a favore della fine del blocco, segue le dichiarazioni di Obama a favore dell’ eliminazione dell’‘assedio, alla quale si oppone il Congresso a maggioranza repubblicana-
Il The Washington Post ha indicato che la risoluzione descrive questa politica come una violazione di vari leggi e principi internazionali.
Cuba ottiene la più grande vittoria della storia contro il bloqueo
Non può essere più grande, il suo trionfo. Cuba sconfisse definitivamente il bloqueo nel “quadrilatero pacifico” che è l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AGNU), quando gli Stati Uniti hanno deciso di astenersi nella votazione di un nuovo progetto di Risoluzione presentato dalla Maggiore delle Antille, che condanna definitivamente questa politica illegale di Washington.
La rappresentante del governo nordamericano presso l’ONU “sorprese” questo 26 ottobre, annunciando nel suo intervento l’astensione del suo paese, senza alcun dubbio un chiaro riconoscimento al fatto che la guerra economica, commerciale e finanziaria imposta contro la nazione caraibica è assurda, obsoleta, e non ha nessun futuro.
Il progetto di Risoluzione cubano è stato approvato da 191 voti a favore, 0 contrari, e due astensioni, quelle degli Stati Uniti e del suo alleato di sempre, Israele.
L’appoggio unanime della comunità internazionale all’arcipelago latinoamericano, ed il rifiuto di tutto quello che rappresenta il bloqueo che Washington mantiene ancora contro il popolo cubano, dimostra che deve essere smantellato immediatamente.
Nonostante l’astensione nordamericana nell’AGNU, il bloqueo contro Cuba persiste, e per questo non si può scartare che il cambiamento di voto sia solo una possibile posizione ingannevole.
Ricordiamo che l’uscente presidente nordamericano, Barack Obama, ammise il fallimento della condotta ostile del suo paese verso la Maggiore delle Antille, ed ha promesso di cambiarla.
Tuttavia, Obama finirà il suo mandato in gennaio del 2017 ed il bloqueo si mantiene praticamente intatto fino ad oggi, nonostante Washington e L’Avana abbiano ristabilito i nessi diplomatici bilaterali, dopo cinque decadi di rottura.
Inoltre, l’inquilino della Casa Bianca ha annunciato “pacchetti di misure” e perfino “direttive presidenziali” rispetto alla nazione caraibica, ma in nessun caso significano il sollevamento definitivo del bloqueo.
Piuttosto, Obama ha cercato di confondere l’opinione pubblica internazionale per evitare infruttuosamente la sconfitta nell’ONU che Cuba ha propinato agli Stati Uniti per la 25°occasione consecutiva.
Gli annunci del massimo rappresentante di Washington non predicono neanche che finisca di un botto e per sempre, questo bloqueo extraterritoriale che tanto ha danneggiato il popolo cubano, e che continua ad ostacolare il suo sviluppo.
Come si è reiterato in questi giorni, Obama va via ed il bloqueo rimane, a scapito del prossimo occupante della Casa Bianca che esca dalle elezioni nordamericane del prossimo 8 novembre.
Comunque, i cubani indubbiamente sanno bene che la lotta di fronte alla guerra economica, commerciale e finanziaria che propinano loro gli Stati Uniti non è ancora finita, e sono preparati per sfidarla e continuare a combattere contese come quella vinta questo 26 ottobre nell’AGNU.
di Patricio Montesinos