L’economia cubana 2016-2017: Valutazione preliminare (III p)

Jose Luis Rodriguez http://www.cubadebate.cu

economiaUn primo elemento esaminando i pronostici dell’economia cubana per il 2017, sono alcune previsioni sul comportamento del mercato internazionale che contribuiranno ad inquadrare la prestazione prevista per quest’anno.

Per raggiungere questo obiettivo sarà rivista la previsioni di crescita, nel caso dei cinque principali partner commerciali di Cuba, così come i prezzi dei nostri principali prodotti esportabili. [1]

In questo senso si stima che l’economia venezuelana si è contratta del 9,7%, nel 2016, e si ridurrà del 4,7% quest’anno, nonostante i grandi sforzi del governo di Maduro per ottenere la rianimazione a breve termine; la Cina ha ridotto la sua crescita dal 6,7 al 6,5%; anche la Spagna abbassa dal 3,2 al 2,3%; Canada aumenta leggermente il suo PIL dall’1,3 all’1,9% ed il Brasile evolve da una diminuzione del -3,5% ad una crescita del solo 0,2%.

In relazione ai prezzi dei nostri principali prodotti di esportazione, il nichel segnala un incremento dell’ 8,9%, mentre il prezzo dello zucchero si manterrà a 18.17 centesimi per libbra, livello simile al 2016.

A quanto detto si aggiunge l’effetto che può avere la politica dell’amministrazione di Donald Trump riguardo a Cuba, che presenta un alto livello di incertezza.

Tuttavia, nonostante il contesto internazionale non favorevole, si stima da diversi specialisti che l’obiettivo di crescita pianificato del 2% è difficile, ma non impossibile da raggiungere se si affrontano adeguatamente le sfide dell’attuale economia cubana.

L’obiettivo più importante, nel 2017, è quello di riprendere il percorso di crescita, per il quale si sono fissate quattro premesse di base nel bilancio in divise: garantire le esportazioni e le entrate nell’anno; intensificare la produzione nazionale; esplorare la sostituzione delle importazioni; e ridurre al minimo le spese non essenziali. D’altra parte, sono stati identificati come fattori chiave per crescere gli investimenti, le esportazioni e la sostituzione delle importazioni.

Le prestazioni previste – secondo il rapporto del Ministro dell’Economia e della Pianificazione nell’ANPP dello scorso dicembre [2] – suppone una crescita dell’8% nel settore alberghi e ristoranti -con un incremento del 4% del numero di turisti-; si aumenterà, in modo significativo, il valore aggiunto dell’industria dello zucchero, con una crescita del 12% della produzione di zucchero; si prevede un incremento tra il 2 ed il 5% del valore aggiunto in agricoltura; l’industria; il trasporto e le comunicazioni; la generazione elettrica, gas ed acqua; le costruzioni; il commercio, tra cui un aumento del 3,3% nella circolazione mercantile al dettaglio; mentre altre attività cresceranno del 2,7% ed il salario medio lo farà di un 3,5%, mentre la produttività è prevista cresca un 6,6%.

Inoltre, si profilano significative limitazioni mentre la produzione di petrolio e gas equivalente cali un 4,3%, raggiungendo i 3 milioni 538 mila MT [3] e gli investimenti esteri diretti saranno solo il 6,5% del totale degli investimenti del paese, ciò che si stima essere circa 425 milioni di $, cifra ancor ben lontano dai 2000 ai 2500 milioni annuali a cui si aspira. Né sarà possibile aumentare i servizi sociali di base, né la costruzione di alloggi da parte dello Stato, indicatori che rimarranno ai livelli raggiunti nel 2016.

Tuttavia, un fattore molto importante per sostenere la ripresa a breve termine -come misura per contro arrestare la recessione- si ha nella previsione d’incremento della spesa del governo nel bilancio dello Stato. Infatti, si apprezza un incremento del 49% dei fondi per sostenere gli investimenti ed un 26% per sostenere la sostituzione delle importazioni. Anche se questo genera un deficit fiscale che ammonta al 12% del PIL -a fronte di un 7,1% previsto nel 2016- questo deficit sarà possibile finanziarlo mediante l’emissione di titoli di Stato, soluzione valida nel breve e medio termine, ciò che permette accumulare le forze per sostenere l’ulteriore crescita e che genera occupazione ed ingressi nel breve termine. [4]

V

Realizzando un’analisi più dettagliata dei dati disponibili per valutare i fattori che più incidono nel finanziamento in valuta estera del paese possono identificarsi ostacoli, ma anche opportunità.

Nel caso dell’investimento straniero diretto esistono ostacoli chiaramente identificati:

-Il Blocco economico USA e l’elevato rischio paese che le agenzie di rating assegnano a Cuba. [5]

L’esistenza, ancora, di una qualificazione di rischio significativa per l’investitore straniero, suppone che -anche chi lo accetta e vuole investire a Cuba- richieda, nelle trattative con il nostro paese, la compensazione finanziaria per quel costo assunto. Questo tende -inevitabilmente- a ridurre i benefici, per la parte cubana, negli affari congiunti.

– Esistono discrepanze da parte degli investitori stranieri, soprattutto in relazione a due aspetti che appaiono nella Legge dell’Investimento Straniero del 2014. [6] La prima riguarda i diritti di proprietà in relazione alla possibilità di espropriazione [7] ed in secondo luogo, vi sono discrepanze sulla contrattazione della forza lavoro che -per legge- si realizza attraverso agenzie d’impiego statali. [8]

Sebbene i menzionati aspetti introducono fattori di differenziazione in relazione alle leggi degli investimenti stranieri esistenti in altri paesi, l’esperienza dimostra che essi possono essere oggetto di negoziazione, che non fa di questi temi ostacoli insormontabili per gli affari con il capitale straniero

– In relazione ai debiti con i creditori, tuttavia se si sono fatti progressi nella ristrutturazione ed il pagamento del debito ufficiale, ciò che migliora la situazione finanziaria del paese, si mantengono pagamenti pendenti nel debito commerciale con fornitori e nella liquidazione di dividendi, che danneggiano gli investitori già presenti a Cuba, o influenzano nella valutazione di possibili nuovi affari.

In riferimento a questo tema riguardo all’industria alimentare, il Ministro dell’Economia e Pianificazione segnalò la necessità di elaborare un programma per risolvere il problema. [ 9]

-Infine, come riconosciuto nella scorsa Assemblea Nazionale, nell’iter dei progetti di investimento estero diretto si affrontano ritardi nel trattamento e pregiudizi che impediscono il progresso. A questo proposito nel suo discorso di chiusura, il presidente Raul Castro ha segnalato: “Riconosco che non siamo soddisfatti in questa sfera e che sono state frequenti le dilazioni eccessive del processo di negoziazione. Deve essere superata, una volta e per sempre, la mentalità obsoleta piena di pregiudizi contro l’ investimento straniero”.[10]

Un altro elemento prioritario da prendere in considerazione, nel 2017, è la sostituzione delle importazioni. A questo proposito si ricorda che lo stimato come sostituibile nella fattura delle importazioni di alimenti si muove tra il 30 ed il 40% di essa, ciò che rappresenta tra i 560 ed i 750 milioni di dollari all’anno, tenendo conto del valore medio delle importazioni tra il 2013 ed il 2017. Si deve inoltre considerare che per sostituire 1 $ di importazioni è necessario spendere, previamente, circa 0,16/0,17 centesimi di $.

Nonostante le difficoltà, non bisogna dimenticare che durante i duri anni del Periodo Speciale gli schemi di finanziamento esistenti -come FINATUR nel turismo- permisero anticipare la divisa necessaria per sostenere la produzione nazionale, che ottennero un livello di penetrazione molto significativo in prodotti come la birra e gli articoli d’igiene, per quanto riguarda la sostituzione delle importazioni.

Infine, la promozione di nuove esportazioni -in particolare quelle ad alto valore aggiunto, che attualmente rappresentano solo circa il 15% del totale- richiede l’adozione di una serie di decisioni volte a ricapitalizzare ed ampliare il processo di produzione, tra cui si trovano i derivati ​​dello zucchero, la produzione di acciai speciali a partire da nickel + cobalto, la trasformazione di prodotti alimentari -tema esplicitamente affrontato nell’ultima Assemblea Nazionale-, e l’impulso ad un gruppo di produzioni di alta qualità nel campo dell’abbigliamento e calzature dell’industria leggera così come delle cosiddette industrie creative, che comprendono la produzione artistica e nelle quali, Cuba, possiede un’alta competitività.

Per quanto riferito all’esportazione di servizi, la promozione della crescita del turismo deve essere basata sull’elevazione della qualità, non solo della sistemazione in albergo, ma offrendo una gamma di opzioni extra hotel che permettano incrementare le attrazioni per i visitatori. A questo proposito si può citare il turismo della salute, la costruzione di parchi di divertimento, discoteche, -cabaret e sale da ballo-, teatri, l’installazione di campi da golf, porti turistici e altre forme di sano intrattenimento per il turista nel settore del turismo culturale e della natura.

link II parte – link IV parte


La economía cubana 2016-2017: Valoración preliminar (III)

Por: José Luis Rodríguez

Un primer elemento al examinar los pronósticos de la economía cubana para el 2017, son algunas previsiones acerca del comportamiento del mercado internacional que contribuirán a enmarcar el desempeño esperado durante el presente año.

Para alcanzar ese objetivo se revisará el crecimiento pronosticado en el caso de los cinco principales socios comerciales de Cuba, así como los precios de nuestros principales rubros exportables.[1]

En este sentido se estima que la economía venezolana se contrajo un 9,7% en el 2016 y decrecerá un 4,7% este año, a pesar de los grandes esfuerzos que realiza el gobierno de Maduro para lograr una reanimación a corto plazo; China reduce su crecimiento del 6,7 a 6,5%; España también baja de 3,2 a 2,3%; Canadá incrementa ligeramente su PIB de 1,3 a 1,9% y Brasil evoluciona de un decrecimiento de -3,5% a un crecimiento de solo 0,2%.

En relación a los precios de nuestros principales productos de exportación, el níquel debe reportar un incremento del 8,9%, mientras que el azúcar mantendrá precios de 18,17 centavos por libra, nivel similar al 2016.

A lo anterior se añade el efecto que puede tener la política de la administración de Donald Trump con respecto a Cuba, la que presenta un elevado nivel de incertidumbre.

Sin embargo, a pesar del contexto internacional no favorable, se estima por diferentes especialistas que la meta de crecimiento planteada de un 2% es tensa, pero no imposible de alcanzar si se enfrentan adecuadamente los desafíos de la economía cubana actual.

El objetivo más importante en el 2017 es retomar la senda del crecimiento, para lo cual se han fijado cuatro premisas fundamentales en el balance de divisas: Garantizar las exportaciones y los cobros en el año; intensificar la producción nacional; explorar la sustitución de importaciones; y reducir al mínimo los gastos no imprescindibles. Por otra parte, se han identificado como factores decisivos para crecer las inversiones, las exportaciones y la sustitución de importaciones.

El desempeño previsto –según el informe del Ministro de Economía y Planificación en la ANPP de diciembre pasado[2]– supone un crecimiento del 8% en el sector de hoteles y restaurantes –con un incremento del 4% en el número de turistas-; se elevará significativamente el valor agregado de la industria azucarera, con un crecimiento del 12% en la producción de azúcar; se prevé un incremento de entre 2 y 5% del valor agregado en la agricultura; la industria; el transporte y las comunicaciones; la generación eléctrica, gas y agua; las construcciones; el comercio, incluido un aumento del 3,3% en la circulación mercantil minorista; mientras que otras actividades crecerán 2,7% y el salario medio lo hará un 3,5%, en tanto que la productividad se espera crezca un 6,6%.

De otra parte, se perfilan limitaciones significativas en tanto que la producción de petróleo y gas equivalente desciende un 4,3%, ubicándose en tres millones 538 mil TM[3] y la inversión extranjera directa será solo un 6,5% del total de las inversiones del país, lo cual se estima que representa unos 425 millones de dólares, cifra aún muy alejada de los 2 000 a 2 500 millones anuales a que se aspira. Tampoco será posible incrementar los servicios sociales básicos, ni la construcción de viviendas por parte del Estado, indicadores que permanecerán a los niveles alcanzados en el 2016.

No obstante, un factor de mucha importancia para impulsar la recuperación a corto plazo –como medida para contrarrestar la recesión- se encuentra en las previsiones de incremento del gasto del gobierno en el presupuesto del Estado. En efecto, se aprecia un aumento de un 49% de los fondos para apoyar las inversiones y de un 26% para impulsar la sustitución de importaciones. Si bien esto genera un crecimiento del déficit fiscal que se remonta al 12% del PIB –frente a un 7,1% previsto en el 2016-, este déficit será posible financiarlo emitiendo bonos de deuda pública, solución válida a corto y mediano plazos, lo que permite acumular fuerzas para impulsar el crecimiento ulteriormente y que genera empleo e ingresos en lo inmediato.[4]

V

Realizando un análisis más detallado de los datos disponibles para evaluar los factores que más inciden en el financiamiento en divisas del país, pueden identificarse obstáculos, pero también oportunidades.

En el caso de la inversión extranjera directa existen obstáculos claramente identificados:

–El bloqueo económico de EEUU y el elevado riesgo país que las agencias calificadoras otorgan a Cuba.[5]

La existencia aún de una calificación de riesgo significativa para el inversionista extranjero, supone que –aun aquel que lo acepta y quiera invertir en Cuba- reclame en las negociaciones con nuestro país la compensación financiera por ese costo asumido. Esto tiende a reducir –inevitablemente- los beneficios para la parte cubana en los negocios conjuntos.

–Existen discrepancias por parte de los inversionistas extranjeros, especialmente en relación a dos aspectos que aparecen en la Ley de la Inversión Extranjera del 2014.[6] El primero se refiere a los derechos de propiedad en relación a la posibilidad de expropiación[7] y en segundo lugar, existen discrepancias sobre la contratación de la fuerza de trabajo que –por ley- se realiza mediante agencias empleadoras estatales.[8]

Si bien los mencionados aspectos introducen factores diferenciales en relación a leyes de inversión extranjera existentes en otros países, la experiencia muestra que los mismos pueden ser objeto de negociación, que no hace de estos temas obstáculos infranqueables para los negocios con el capital extranjero.

–En relación a los adeudos con los acreedores, aún cuando se ha avanzado en la reestructuración y pago de la deuda oficial, lo cual mejora la posición financiera del país, se mantienen pagos pendientes en la deuda comercial con proveedores y en la liquidación de dividendos, que afectan a inversores ya presentes en Cuba, o inciden en la valoración de posibles nuevos negocios.

Al referirse a este tema en lo relativo a la industria alimentaria, el ministro de Economía y Planificación señaló la necesidad de elaborar un programa para dar solución al problema.[9]

–Finalmente, tal y como se reconoció en la pasada Asamblea Nacional, en el tratamiento de los proyectos de inversión extranjera directa se enfrentan demoras en la tramitación y prejuicios que impiden el avance. Al respecto en su discurso de clausura, el presidente Raúl Castro señaló: “Reconozco que no estamos satisfechos en esta esfera y que han sido frecuentes las dilaciones excesivas del proceso negociador. Es preciso superar de una vez y por siempre la mentalidad obsoleta llena de prejuicios contra la inversión foránea.”[10]

Otro elemento prioritario a atender en el 2017 es la sustitución de importaciones. En ese sentido cabe recordar que lo estimado como sustituible en la factura de importación de alimentos se mueve entre el 30 y el 40% de la misma, lo que representa entre 560 y 750 millones de dólares anualmente, tomando en cuenta el valor promedio de las importaciones entre 2013 y 2017. También debe considerarse que para sustituir un USD de importaciones, se requiere gastar aproximadamente 0,16/0,17 centavos por USD previamente.

A pesar de las dificultades, no debe olvidarse que durante los duros años del Período especial los esquemas de financiamiento existentes –como FINATUR en el turismo- permitieron adelantar la divisa indispensable para impulsar las producciones nacionales, las que lograron un nivel de penetración muy significativo en productos como la cerveza y los artículos de higiene en lo referido a la sustitución de importaciones.

Finalmente, la promoción de nuevas exportaciones –especialmente aquellas de alto valor agregado, que actualmente representan solo alrededor del 15% del total- requiere la adopción de un grupo de decisiones encaminadas a recapitalizar y ampliar el procesamiento de producciones, entre las que se encuentran los derivados del azúcar, la producción de aceros especiales a partir del níquel+cobalto, el procesamiento de alimentos –tema abordado expresamente en la última Asamblea Nacional-, y el impulso a un grupo de producciones de alta calidad en el ámbito de las confecciones y el calzado de la industria ligera, así como de las llamadas industrias creativas, que abarcan la producción artística y en las que Cuba posee una alta competitividad.

En lo referido a la exportación de servicios, el impulso al crecimiento del turismo debe basarse en la elevación de la calidad, no solo del alojamiento hotelero, sino brindando una gama de opciones extrahoteleras que permitan incrementar los atractivos para los visitantes. En tal sentido puede mencionarse el turismo de salud, la construcción de parques de diversiones, centros nocturnos –cabarets y salas de baile- teatros, la instalación de campos de golf, marinas y otras alternativas de entretenimiento sano para el turista en el ámbito del turismo cultural y de naturaleza.

[1] Para este análisis se utilizó la información de CEPAL “Balance Preliminar de las Economías de América Latina y el Caribe 2016” en www.repositorio.cepal.org ; IMF “World Economic Outlook, January 2017” en www.imf.org y World Bank “Commodity Price Forecast October 2016” en www.pubdocs.worldbank.org

[2] Ver Intervención de Ricardo Cabrisas Ruiz, vicepresidente del Consejo de Ministros y ministro de Economía y Planificación ante la ANPP, periódico Granma, diciembre 28 de 2016.

[3] Este descenso se debe al agotamiento de campos de petróleo en explotación. No obstante, se firmó un acuerdo con la firma rusa Rosneft para recuperar parte de su producción.

[4] Sobre este tema puede verse de Pedro Monreal “Superando la recesión económica de Cuba en 2017: el plan y sus escenarios” Enero 5 de 2017, en www.cubayeconomia.blogspot.com

[5] La calificación de la agencia Moody’s en el 2015 fue Caa2, que significa una economía con riesgo pero estable. Esta calificación mejoró la de CC existente anteriormente y que ubicaba el país como de elevado riesgo. El factor determinante de estas calificaciones ha sido hasta ahora el bloqueo de EEUU.

[6] Ver estos criterios en el libro de Richard Feinberg “Open for Business. Building the New Cuban Economy” Brookings Institution Press, Washington, D.C. 2016.

[7] En la Ley Nº 118 se establece en el artículo 4.1 que “Las inversiones extranjeras dentro del territorio nacional gozan de plena protección y seguridad jurídica y no pueden ser expropiadas, salvo que esa acción se ejecute por motivos de utilidad pública o interés social previamente declarados por el Consejo de Ministros, en concordancia con lo dispuesto en la Constitución de la República, los tratados internacionales suscritos por la República de Cuba en materia de inversiones y la legislación vigente, con la debida indemnización por su valor comercial establecido de mutuo acuerdo, pagadero en moneda libremente convertible.”

[8] El artículo 30.1 de la Ley establece que: “El personal cubano o extranjero residente permanente en la República de Cuba que preste servicios en las empresas mixtas, con excepción de los integrantes de su órgano de dirección y administración, es contratado por una entidad empleadora a propuesta del Ministerio del Comercio Exterior y la Inversión Extranjera y autorizada por el Ministerio de Trabajo y Seguridad Social.”

[9] Al respecto se apuntaba: “En dicho programa deberá quedar inscrita la solución –de acuerdo a las posibilidades de la economía cubana- del reordenamiento de deudas y el tema de los dividendos acumulados.” Ver periódico Granma, diciembre 28 de 2016.

[10] Discurso pronunciado por el General de Ejército Raúl Castro Ruz en la clausura del Octavo Período Ordinario de Sesiones de la ANPP, diciembre 27 de 2016, periódico Granma, diciembre 28 de 2016.

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