Redazione di Resistência – Marx21.it
Lenín Moreno è il nuovo presidente dell’Ecuador. Con il 94,18% delle schede scrutinate, il candidato della forza progressista Alianza País ha raggiunto il 51,07% dei voti contro il candidato della destra Guillermo Lasso che ha ottenuto il 48,93%, secondo la proclamazione ufficiale del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).
Un totale di 12.816.698 elettori era chiamato alle urne. Di questi, 12.438.406 risiedono nel paese e 378.292 all’estero.
“L’Ecuador ha dato dimostrazione al mondo di partecipazione e democrazia (…) non si è regalato un voto a nessuno”, ha detto il presidente del CNE, Juan Pablo Pozo, che ha garantito che le organizzazioni politiche avessero tutte le possibilità di realizzare il controllo politico del voto. Per questo, ha invitato a rispettare l’espressione del popolo nelle urne con responsabilità etica.
Il movimento progressista Alianza País assumerà il comando del processo chiamato Rivoluzione Cittadina iniziato nel 2007 con la guida del presidente Rafael Correa.
Parlando alla folla in Avenida de los Shirys, nella zona centrale della capitale Quito, Lenín Moreno ha fatto appello a difendere la Rivoluzione Cittadina e a continuare a costruire un paese migliore.
“Abbiamo già realizzato qualcosa, ora dobbiamo costruire qualcosa di ancora migliore e assumiamo l’impegno di dire al presidente: Rafael Correa, per te faremo ancora meglio, presidente, per te faremo moltissimo meglio”.
Visibilmente emozionato per i risultati favorevoli, ha ribadito: “Abbiamo vinto le elezioni (…) lavorerò per tutti quelli che mi hanno votato e anche per quelli che non lo hanno fatto”.
E ha aggiunto che la sua intenzione è di inaugurare il governo più pulito dell’Ecuador e di sradicare completamente la corruzione del passato, del presente e quella che potrebbe sorgere.
Si è anche pronunciato per la creazione di posti di lavoro per tutti, in considerazione del fatto che l’Ecuador è un paese pieno di ricchezze, di sradicare la povertà estrema, la malnutrizione infantile e di intraprendere una crociata per la produzione.
Il presidente eletto ha invitato l’avversario Guillermo Lasso ad accettare i risultati e si è felicitato con il popolo per la giornata democratica vissuta.
Il secondo turno elettorale ha avuto il controllo delle missioni internazionali dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasur), dell’Associazione Mondiale degli Organismi Elettorali e dell’Unione Interamericana degli Organi Elettorali.
Chi è il nuovo presidente dell’Ecuador
Lenín Moreno, originario della regione dell’Amazzonia ecuadoriana, che ha occupato la vice-presidenza dell’Ecuador tra il 2007 e il 2013, diventa il 45° presidente del paese, avendo come vice Jorge Glas.
Impegnato nella rivendicazione dei diritti delle persone con disabilità, il presidente eletto è stato riconosciuto internazionalmente per i programmi “Missione Solidale Manuela Espejo” e “Joaquin Gallegos Lara”, da lui promossi durante la sua vice-presidenza. Per questo lavoro è stato indicato nel 2012 per il Premio Nobel della Pace e in seguito nominato Inviato Speciale dell’ONU sull’Accessibilità e la Disabilità fisica.
Quest’uomo, carismatico per quel gruppo di persone, nel 1988 aveva ricevuto un colpo di arma da fuoco a distanza ravvicinata che gli ha danneggiato la spina dorsale e lo ha lasciato senza la mobilità di entrambe le gambe. Da allora scherza sul come deve affrontare la vita. “Ho scoperto che il riso ha lo stesso percorso nervoso del dolore, il che significa che quando c’è il sorriso non c’è il dolore”, ha detto una volta l’attuale presidente eletto.
Lenín Moreno, 65 anni di età, assume la guida di un paese con più di 16 milioni di abitanti e che negli ultimi dieci anni ha sperimentato il periodo più stabile della storia recente ecuadoriana, una fase di cambiamento e progresso che ha elevato gli indici di sviluppo; qualcosa che è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
La squadra vittoriosa si insedia con l’impegno a continuare e ad approfondire il lavoro in favore dei settori più poveri del paese.
Dialogo, occupazione e sviluppo produttivo, accesso all’educazione superiore, creazione di un piano abitativo di interesse sociale per la popolazione in situazione di rischio e vulnerabilità, lotta frontale contro la violenza e il narcotraffico; una vecchiaia dignitosa per gli anziani; attenzione alle madri in gravidanza e ai bambini fin dalla gestazione; e la rivoluzione nel settore agricolo. Sono questi i capisaldi del piano di governo della squadra presidenziale di Lenín Moreno e Jorge Glas.
“Dobbiamo affrontare la sfida di superare le conquiste raggiunte dall’attuale presidente”, ha detto Moreno durante la campagna elettorale.
Progetti diversi
Il presidente eletto ha marcato la differenza tra il suo progetto di governo e quello del candidato della destra, Guillermo Lasso.
Il programma che ha avuto maggiore successo è stato “Casa per tutti”, a cui si sono registrate 1,5 milioni di persone. L’idea è di promuovere la costruzione di case per sopperire al deficit che il paese ha in questo settore e dinamizzare l’economia con la creazione di 136.000 posti di lavoro.
Sull’educazione, la proposta di Moreno è quella di mantenere il concetto di universalità e gratuità per tutti in tutte le istanze educative, e la costruzione di 40 università tecniche.
Moreno propone anche di aumentare il Bonus di Sviluppo Umano da 50 a 150 dollari e la pensione per gli anziani, con assicurazione sociale gratuita e una degna sepoltura.
Il nuovo presidente darà sostegno agli investimenti con prestiti a tassi del 2 percento per un periodo di 15 anni.
Moreno agirà contro il narcotraffico e rafforzerà l’insegnamento ai bambini di valori come l’amore della Patria, l’identità e la lealtà.