Il presidente Nicolás Maduro lo ha definito un giorno di felicità giovedì 20 aprile, perchè è stato scelto per dichiarare il Venezuela come territorio al cento per cento Barrio Adentro Salud, conquista che ha solo come precedente l’esperienza di Cuba e che la Rivoluzione bolivariana si era proposta di realizzare 14 anni fa.
Nel Centro di Diagnosi Integrale (CDI) «María Eugenia González», il primo, che fu inaugurato dal Comandante Hugo Chávez nel mezzo della voragine sociale, e che è situato nella parrocchia ( quartiere) el Valle, Maduro ha ringraziato Cuba, Fidel, Raúl, i medici cubani e venezuelani che hanno reso possibile realizzare una condizione cosi trascendente.
«Grazie, mille volte grazie», ha esclamato.
L’annuncio ha contato sulla presenza di altri dirigenti della Rivoluzione Bolivariana, con l’ambasciatore di Cuba nella nazione sudamericana, Rogelio Polanco, con il coordinatore di tutte le missioni cubane in Venezuela, Víctor Gaute, e con i professionisti della salute dell’Isola e del fraterno paese.
Rogelio Polanco, Maduro gli ha chiesto di dire alcune parole, ha detto che aver realizzato una meta così importante nella salute è un miracolo umano fatto dalla volontà di due popoli.
«Questa è la missione più importante che un paese intraprende nel mondo per gli esseri umani, ha detto l’ambasciatore, mentre altri fanno le guerre».
«Barrio Adentro non lo ferma nessuno», ha affermato il presidente, che ha voluto condividere con i giornalisti, cifre che molte pubblicazioni vorranno nascondere e tacere: grazie alla Missione creata 14 anni fa, sono stati eseguiti gratuitamente per la popolazione, 71900000 esami medici (da un prelievo di sangue a una tomografia assiale computerizzata) e quasi 3 milioni di operazioni chirurgiche.
Sono state salvate 179191 vite, si sono laureati 830 medici indigeni (che non abbandoneranno i costumi ancestrali delle loro comunità) e se ne stanno formando altri mille.
Maduro ha ricordato che il 16 aprile dell’anno scorso il paese viveva una grande tensione e allora avevano deciso di proseguire con la proposta di una nuova meta, che è stata compiuta questo venerdì 21.
«Barrio Adentro, ha spiegato, è una missione figlia di tre concetti chiave, bolivariani, martiani, fidelisti e chavisti: la cooperazione, la solidarietà, la complementarità delle nostre società. Noi operando stiamo giungendo alla meta e adesso iniziamo una tappa di perfezionamento», ha detto il presidente.
« Se non costruiamo noi la Venezuela del futuro, chi la costruirà?», ha chiesto ed ha continuato: «Sarà forse un interesse dell’oligarchia? I loro interessi giungono dove arrivano le loro ambizioni», ha commentato.
Poi ha dedicato varie analisi della storica marcia di mercoledì 19.
«Nell’ Avenida Bolívar, ha detto Maduro, non entrava tutto il popolo e allora si è creata una seconda marcia nella quale un mare di gente ha percorso altre strade in una sorta di ritorno disciplinato ed ha riempito altre arterie della città.
I nemici della Rivoluzione Bolivariana hanno investito più di cento milioni di dollari nelle reti sociali per magnificare la marcia annunciata dall’opposizione realizzata il 19 aprile che è impallidita di fronte alla marea rossa del popolo che appoggiava la sua Rivoluzione. Questo attacco nelle reti, ha denunciato Maduro, è senza precedenti nella storia della guerra contro il Venezuela».
Poi di nuovo ha convocato gli oppositori al dialogo: «Spero che abbiano valore per fare questo passo. Basta con la violenza criminale golpista, basta già», ha esclamato ed ha risaltato che questi non sono tempi per l’odio e che trascende solo quello che si fa con amore, che non ci sarà una guerra civile, mai, nella patria venezuelana.
«Dobbiamo proteggere la pace, amare la pace valutare la pace, perchè solo con la pace potremo fare conquiste come quella della salute. La pace per noi è la base per costruire il buono, l’utile, il grande.»
Contro venti e maree, contro una guerra che si fa da tutti i fronti contro la Rivoluzione, una verità ricordata venerdì da Nicolás Maduro è assolutamente evidente: ogni 250 famiglie venezuelane c’è uno staff della sanità a disposizione e questo significa il cento per cento di copertura medica nella terra di Bolívar. «Questa è la notizia che, come ho avvertito, molti mezzi di comunicazione non vorranno scrivere nei loro titoli. »